Calcio

I più grandi calciatori olandesi di tutti i tempi

È una storia epica, quella del calcio olandese. Ed è una storia di riscatto, perché da un luogo così circoscritto non è facile che arrivi così tanta qualità palla al piede.

I Paesi Bassi, nel tempo, sono diventati una terra fertilissima, che ha dato i natali a innumerevoli leggende sportive e ha plasmato uno stile di gioco ammirato in tutto il mondo. Dalle sue celebri generazioni fino alle stelle che ancora oggi brillano sui campi da gioco, il vero segreto è stato non fermarsi mai.

Sì, perché il calcio olandese è stato scolpito dai suoi grandi calciatori, ma anche dagli stili di gioco che si sono susseguiti. Gli olandesi sono stati pionieri dell'epoca d'oro, gli unici in grado di professare il loro verbo anche in terreni più aridi, dove il pallone sembrava destinato a rimanere lo stesso per sempre: vedi l'Inghilterra, vedi assolutamente l'Italia.

Del resto, come si fa a non cambiare idea guardando alle gesta del leggendario Johan Cruijff? Dall'Ajax dei miracoli al Barcellona più bello, ha fatto la storia sia come giocatore che come allenatore. Poi le glorie del XXI secolo: prima Bergkamp, quindi Robben e Van Persie. A ogni generazione è stato donato il ricordo di un olandese da ammirare. Oggi? Magici difensori, come De Ligt e Van Dijk. Ma anche talentini niente male: Simons, Frimpong, Gakpo.

I più forti della storia? Beh, accompagnateci in questo viaggio. Ci saranno i momenti più iconici e le gesta più memorabili: ecco i migliori calciatori d'Olanda.

Johan Cruijff

È considerato come uno dei migliori calciatori europei di tutti i tempi. Cruyff è stato il volto di una rivoluzione, grazie al 'Calcio Totale', avviato da Rinus Michels e perfezionato sia dentro che fuori dal campo dal numero 14.

Un talento eccezionale con una classe vista raramente. Semplicemente visionario per la sua epoca, capace di vedere cose che gli altri non potevano. Leader dell'Arancia Meccanica che è rimasta a un passo dalla gloria nel Mondiale del 1974, ha conquistato il podio ad Euro 1976. Ai Mondiali del Settantotto non andò: segno di protesta.

Di Johan Cruijff si ricorda l'exploit al club di una vita, l'Ajax: è stato indiscutibilmente il più forte ad aver vestito quella maglia, e con la sua squadra ha dominato in Europa all'inizio degli anni '70, vincendo tre Coppe dei Campioni consecutive nel '71, '72 e '73.

Ha vinto il Pallone d'Oro in tre occasioni (71, 73 e 74) ed è stato eletto il miglior giocatore del Mondiale del 1974. Come se ciò non bastasse, andiamo a vedere il suo lascito come allenatore: ha creato il metodo Barcellona, dove ha vinto la Champions League nel 1992, segnando profondamente la storia del club. Quel modello è stato seguito e perfezionato da Pep Guardiola in futuro.

Marco van Basten

Uno dei più straordinari cannonieri del calcio europeo negli anni '80 e '90. Nel suo periodo migliore, ha avuto una media di quasi un gol a partita tra Ajax e Milan, accumulando circa 300 reti.

Se la sua carriera non fosse stata interrotta prematuramente da una serie di infortuni alla caviglia, questi numeri sarebbero stati ancora più impressionanti. Il rammarico fa sempre a pugni con la nostalgia canaglia.

Diversamente da Cruijff, Van Basten riuscì a vincere con la nazionale olandese: fu l'Europeo del 1988. E fu deciso da magie immortali, come quel gol nel gran finale. Il "Cigno di Utrecht" è stato il re d'Europa tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Se la giocava con un certo Maradona, in quella Serie A. E dato che Diego non poteva vincerne per nazionalità, i Palloni d'Oro sono finiti tutti a lui: nel 1988, nel 1989 e nel 1992. Era elegante e fortissimo, combinava perfettamente la potenza realizzativa con l'abilità nell'area di rigore. Nessuno è stato a quell'altezza lì.

Ruud Gullit

Uno dei grandi pilastri del mitico Milan di Arrigo Sacchi, che dominò il calcio europeo alla fine degli anni '80 e all'inizio dei '90. Un centrocampista offensivo di enorme talento ma anche con un grande istinto realizzativo, il che lo rendeva persino centravanti, quando le circostanze lo richiedevano.

Leader, insieme a Marco van Basten, dell'Olanda campione d'Europa in Germania nel 1988, anche lui ha segnato un gol nella finale contro l'Unione Sovietica. In totale, sono stati oltre 170 i gol nell'ultra prolifica carriera nei club, dove ha vinto tre Eredivisie, tre Serie A, due Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Dulcis in fundo: è stato anche incoronato Pallone d'Oro nel 1987.

Dennis Bergkamp

Idolo totale del calcio inglese. Un passaggio all'Inter, ma è la maglia dell'Arsenal quella con cui s'identifica maggiormente Denis Bergkamp, tanto da essere considerato una leggenda dai tifosi dei Gunners. Per capirci: l'olandese ha una statua di fronte all'Emirates Stadium di Londra. Non esattamente per tutti.

Bergkamp, del resto, è stato fondamentale nel conquistare la Premier League più iconica dell'Arsenal: quella arrivata da invincibili, senza subire sconfitte. È stato considerato uno dei migliori attaccanti tra gli anni '90 e l'inizio degli anni 2000. Ha vinto 11 trofei con i londinesi, è stato campione d'Europa con l'Ajax ed è il quarto miglior marcatore di sempre della nazionale orange.

Ronald Koeman

Koeman è stato uno dei difensori più tecnici del calcio mondiale. Un tiro di come ce n'erano e ce ne sono stati davvero pochi. Centrale, libero, all'occorrenza pure mediano di costruzione: Koeman non lo ricordiamo per gli interventi in marcatura, ma soprattutto per i molti gol siglati in tutti i club in cui ha militato. Ha segnato ben 250 reti, in particolare grazie al suo destro. Sublime.

Ronald ha trascorso la maggior parte della sua carriera in Olanda, ma il top assoluto è stato al Barcellona: è stato una figura chiave nella conquista della prima Champions League del club catalano. Ed è uno dei pochi giocatori ad aver sollevato un trofeo in nazionale: c'era lui, lì dietro, in quell'Europeo del 1988.

Arjen Robben

Robben è una delle figure del calcio mondiale più ammirate dalle ultime generazioni di appassionati. Ecco, anche per lui, parla una storia di successi e giocate. Robben è stato infatti uno dei migliori giocatori del Bayern Monaco, ha giocato prima ancora nel Chelsea e nel Real Madrid. Ha vinto la Champions League, e con la maglia dei bavaresi, segnando il gol nella finale contro il Dortmund, regalandosi un momento che vale l'ternità. Semplicemente, uno dei migliori esterni degli ultimi vent'anni.

Robin van Persie

L'olandese volante. Soprannome guadagnato dopo il gol segnato contro la Spagna ai Mondiali in Brasile del 2014, nella fase a gironi del torneo. Un colpo di testa al volo su uno spiovente profondissimo: ci è arrivato in tuffo, ed è stato magico.

Van Persie è il miglior marcatore di sempre della Nazionale olandese con 50 gol in 102 partite. In Premier League ha segnato 144 gol con Arsenal e Manchester United. Ha vinto un titolo di Premier con i Red Devils, una FA Cup con i Gunners e un campionato Eredivisie con il Feyenoord, prima del suo ritiro nel 2019.

Ruud Krol

Difensore roccioso degli anni '70. Classe puramente Ajax. Rude come solo il calcio italiano della Serie A dei Settanta - ha giocato e incantato al Napoli - sapeva essere. È stato parte dell'epoca d'oro degli olandesi in Europa. Era forte e veloce, poteva fare il terzino e aveva una discreta tecnica. Dopo tanti anni ai Lancieri, con i quali ha vinto un numero incredibile di titoli, tra cui tre Coppe dei Campioni, il passaggio in Italia: voleva misurarsi con i più forti.