Da Ganna a Longo Borghini la situazione del pedale azzurro alla vigilia dei Giochi sia per quanto riguarda le prove in linea che a cronometro.
Il ciclismo per l'Italia ai Giochi Olimpici ha sempre rappresentato un'opzione importante per acciuffare delle medaglie.
In quanto a ori questa specialità è la seconda in assoluta dietro alla formidabile scherma, se contiamo sia la strada che la pista.
Nelle prossime righe però analizzeremo le prove su strada per quanto riguarda Parigi 2024, in ottica azzurra naturalmente.
L'ultima medaglia vinta dalla squadra maschile nelle prove su strada ai Giochi risale al 2004 quando ad Atene l'oro fu di Paolo Bettini con un'azione degna di lui e della sua sagacia tattica.
Da allora niente anche se nel 2016 Vincenzo Nibali stava per compiere l'ennesimo capolavoro a Rio De Janeiro, prima di cadere rovinosamente a pochi chilometri dal traguardo mentre era primo.
Per quanto riguarda la gara in linea il nostro capitano sarà Alberto Bettiol, campione italiano in carica e ritiratosi però al Tour de France dopo due settimane di sofferenza. "Non stavo bene, ma nulla di preoccupante", ci ha tenuto a tranquillizzare tutti il toscano.
Assieme a Bettiol ci sarà Luca Mozzato, secondo a sorpresa al Giro delle Fiandre ma da allora non più alla ribalta. Anche il veneto è andato al Tour de France con la sua squadra, l'Arkea, più che altro come apripista per il capitano Arnaud Démare, in caso di volata.
Vista la particolarità della prova in linea a Parigi 2024, che presenterà tratti in pavé, non è da escludere in realtà una presenza più corposa da parte dello stesso Mozzato, senza dubbio più fresco di Bettiol.
Per quanto riguarda la prova a cronometro, poco da dire: Filippo Ganna è da considerarsi tra i favoriti assoluti per una medaglia, assieme all'inglese Tarling e al belga Evenepoel.
Al Giro d'Italia il "Gigante di Verbania" ha vinto la durissima e tecnica prova contro il tempo di Desenzano del Garda, mettendo in fila anche Pogacar. Nel 2021 a Tokyo, forse usurato dalle gare anche in pista, fu una grossa delusione, quinto: tenendo conto però che i primi 2 di quella prova, Roglic e Dumoulin, non ci saranno, ecco che la concorrenza viene in parte meno.
Che dire ancora di Elisa Longo Borghini, freschissima vincitrice del Giro d'Italia, condotto in Rosa dalla prima all'ultima tappa reggendo anche alle bordate della fenomenale Kopecky?
Ha chiuso in lacrime, stremata ma felice, confermandosi di gran lunga la miglior ciclista azzurra dell'ultimo decennio, visto che poi nel 2024 si è già portata a casa il Giro delle Fiandre femminile.
Capitana e leader assoluta della spedizione italiana ai Giochi di Parigi 2024, dove tenterà un'impresa da leggenda: ottenere la terza medaglia consecutiva dopo i due bronzi a Rio de Janeiro e Tokyo.
Le faranno compagnia Elisa Balsamo, Elena Cecchini e Silvia Persico per quanto riguarda la gara in linea, mentre nella prova a cronometro dovrà sbrigarsela da sola, essendo poi campionessa italiana in carica.
Longo Borghini è una ciclista esperta, completa, intelligente tatticamente e che ormai è temuta in gruppo anche da parte delle grandi favorite, che non sanno mai cosa aspettarsi da lei, se un attacco o un atteggiamento più prudente.
Si spera solo che lo sforzo per mantenere la Maglia Rosa al Giro d'Italia donne non le abbia prosciugato tutte le energie, visto che per tutte e 8 le tappe le rivali, Kopecky in testa, le sono state appiccicate a pochi secondi nella classifica generale.