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Olimpiadi: il rugby a 7, le differenze con quello classico

Tra le tante discipline che popolano il ricco programma dell'edizione numero 33 dei Giochi Olimpici di Parigi c'è anche il rugby a 7, che ha fatto il suo esordio alle Olimpiadi nell'edizione del 2016 svoltasi a Rio de Janeiro, dopo il riconoscimento ufficiale da parte del CIo con la votazione del 2009 nella riunione di Copenaghen, che ha visto 81 voti favorevoli e solo 8 contrari.

In Francia sarà dunque la terza volta in cui verranno assegnate le medaglie in questo sport, che altro non è che una variante del tradizionale rugby a 15, che ha fatto parte del programma olimpico fino al 1924, per poi essere escluso in maniera definitiva.

Le differenze tra il rugby a 7 e il rugby a 15

Nonostante i giocatori impiegati siano meno della metà rispetto a quello, per così dire, classico, il rugby a 7 si svolge su un campo di dimensioni uguali, vale a dire con lunghezza compresa tra i 90 e i 100 metri e una larghezza tra i 68 e i 70.

A essere completamente differenti sono i tempi di gioco: il rugby a 15 ha una durata di due tempi da 40 minuti con un intervallo di 10, mentre in quello a 7 le partite sono molto più brevi, e si giocano su due tempi da 7 minuti ciascuno, con solo un minuto di intervallo.

In caso di parità, così come per quello a 15, anche nel rugby a 7 è prevista quella che viene definita la "Sudden Death": la prima squadra capace di marcare punti, è la vincitrice. Cambiano anche in questo caso le tempistiche, perchè i supplementari si giocano sulla distanza di 5 minuti, con solamente il cambio di campo e nessuna sosta in mezzo, mentre nel rugby a 15 il prolungamento è su due tempi da 10 minuti l'uno, con un intervallo di 5.

Le principali differenze, per quanto concerne le regole di gioco, riguardano innanzitutto la composizione della formazione, che prevede appunto 7 giocatori (più 5 sostituti), con 3 avanti, il mediano di mischia e 3 posizionati sulla trequarti. Non esiste il calcio piazzato, e la meta può essere realizzata solamente in drop.

Il giocatore che è andato in meta ha solo 40 secondi di tempo per procedere con la successiva trasformazione, mentre a riprendere il gioco è la squadra che è andata a segno e non chi l'ha subita, come invece accade nel rugby a 15. Il cartellino giallo, inoltre, equivale a una sospensione temporanea di 2 minuti, mentre nel rugby tradizionale è semplicemente un "richiamo". Non ci sono particolari differenze invece per quanto riguarda le regole per i contrasti, i passaggi all'indietro e le mischie, se non che per quelle ordinate possono partecipare soltanto 3 giocatori per squadra.

Rispetto al rugby classico, in proporzione si segnano molte più mete, essendo il gioco più frenetico e concentrato su un minutaggio ampiamente inferiore. I punteggi attribuiti sono sempre gli stessi: la meta vale 5 punti, più gli eventuali 2 della trasformazione, mentre il drop goal vale 3.

Perchè il rugby a 7 è sport olimpico e quello a 15 no?

Il format più veloce delle singole partite è sicuramente più apprezzabile anche in termini televisivi, ma il vero motivo per cui il rugby a 7 è riuscito a trovare posto nel programma olimpico a differenza di quello tradizionale, accantonato giusto un secolo fa, è un'altro.

Proprio perchè le durate delle singole partite sono molto differenti, variano anche parecchio le distribuzione delle energie e soprattutto i tempi di recupero tra una gara e un'altra. Giocando appena 14 minuti, i giocatori impegnati nella disciplina a 7 si stancano molto meno e possono giocare anche più volte nello stesso giorno.

Le partite a 15 sono molto più dispendiose, perchè si gioca per 80 minuti e i giocatori che occupano il campo sono più del doppio. Ne consegue che il gioco è meno fluido e molto più fisico, dunque per recuperare le energie tra una partita e l'altra ci vogliono più giorni. Organizzare un torneo nell'arco di appena due settimane, pertanto, diventa piuttosto complicato.

La formula dei tornei olimpici e il calendario

Il rugby a 7 è presente a Parigi con un torneo al maschile e uno al femminile, entrambi composti da 12 nazionali, in rappresentanza di tutti i continenti, che vengono suddivise in 2 gironi da 6 squadre l'uno.

Le prime 4 accedono ai quarti di finale e si procede poi a eliminazione diretta fino all'assegnazione delle medaglie. Le perdenti non vengono di fatto eliminate ma continuano a giocare per stabilire i vari piazzamenti fino al dodicesimo posto.

L'inizio dei torneo maschile è fissato per il 24 luglio, dunque 2 giorni prima del via ufficiale delle Olimpiadi, per concludersi il 27. Quello femminile prende il via il giorno successivo per terminare il 30. Tutte le partite si giocano allo Stade de France.

L'Italia non è presente in nessuno dei due tornei. Tra gli uomini, la nazionale da battere è quella delle Figi, che ha conquistato la medaglia d'oro nelle due edizioni precedenti, mentre in quello femminile le campionesse in carica sono le neozelandesi. A trionfare nel 2016 furono invece le australiane.