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Merckx vs Gimondi: il cannibale e l'eterno secondo

Felice Gimondi è stato probabilmente uno dei più grandi ciclisti italiani della storia. Capace di vincere tutti i più grandi "Giri" del circuito e tutte le più grandi gare classiche. Abile in salita così come negli sprint e nelle corse contro il cronometro.

In effetti, se non è ricordato in assoluto come il più grande campione della storia di questo sport, è solo per un motivo di cui non ha colpe: in quegli stessi anni, se la doveva vedere con Eddy Mercks. Il più forte di tutti, tanto da essere soprannominato, il "Cannibale".

L'inizio del mito di Gimondi

Gimondi nasce in un piccolo comune della provincia di Bergamo nel 1942, cominciando a gareggiare molto presto tanto da debuttare tra i professionisti già nel 1965.

Un esordio di grande rilievo, che già in quella prima stagione lo portò sul gradino basso del podio al Giro d'Italia e poi a vincere addirittura il Tour de France al suo esordio assoluto.

Ma è solo l'inizio, perché negli anni a venire oltre alla vittoria di varie gare classiche, arriva anche la consacrazione al Giro d'Italia del 1967, che Gimondi vince in carrozza

Sembra a tutti gli effetti l'inizio di un grande ciclo perché siamo di fronte a un campione vero.

Peccato che, proprio in quel giro, si comincia a intravedere anche un altro grande talento, quello dell'appena 21enne Eddy Merckx, che chiude solo nono la classifica generale, ma già si è messo in mostra con un secondo posto in quella a punti e un terzo tra gli scalatori.

Una poltrona per due

La prestazione di Merckx però, non è esattamente una sorpresa. Già l'anno prima, appena ventenne, era riuscito a portarsi a casa la Milano-Sanremo, oltre a diverse vittoria di prestigio del circuito.

Un talento in grande crescita che esplose letteralmente l'anno successivo, quando nel 1968 si aggiudicò una serie di vittorie incredibili, tra cui quella nel Giro d'Italia, lasciando Gimondi sul gradino basso del podio (a nove minuti di distacco).

Nel giro di dodici mesi, il ciclista belga vince quasi tutto quello che c'era da vincere, dando inizio a una vera e propria egemonia che lo porta a vincere nel giro di sette anni qualcosa come 5 volte il Giro d'Italia, 5 volte il Tour de France e una Vuelta.

Tra cui quell'annata magica del 1974, dove mette a segno un "triplete" impossibile: giro, tour e campionato del mondo.

Gimondi ce la mette tutta, ma spesso non può far altro che vedere il posteriore della bicicletta di Eddy, riuscendo comunque a dire la sua in qualche occasione: il Giro d'Italia del 1969 (complice però la squalifica proprio di Merckx, in maglia rosa) e soprattutto il campionato del mondo del 1973, dove Gimondi riuscì ad avere la meglio la sul belga portando a casa la medaglia d'Oro (dopo quella d'argento e di bronzo degli anni precedenti).

L'eterno secondo e il Cannibale

Per Felice Gimondi, la consapevolezza di essere nato nel momento sbagliato è diventata palese.

Il motivo è presto detto: sarebbe stato in assoluto il ciclista più forte di tutti, se non ci fosse stato Eddy Merckx, me era semplicemente ancora più forte. Forse persino il più forte di tutti i tempi.

Ne è venuta fuori questa rivalità costante, visto che si sono affrontati proprio nel periodo migliore per entrambi, che ha nei numeri un epilogo piuttosto chiaro.

Lo si evince anche dai soprannomi che i due si sono portati addosso: Gimondi quello di "eterno secondo", Merckx quello di "cannibale".

Il belga a fare incetta di trofei e coppe, l'italiano a mettersi in scia cercando di racimolare il possibile.

A volte persino di batterlo. E scusate se è poco.

La bacheca di vittorie

Non c'è dubbio però che entrambi abbiano lasciato un segno indelebile nella storia del ciclismo. Non solo per le epiche battaglie, ma anche per un palmares di valore assoluto.

Per certi versi inarrivabile.

  • Giro d'Italia: Merckx 5 (1968, 1970, 1972, 1973, 1974) - Gimondi 3 (1967, 1969, 1976)
  • Tour de France: Merckx 5 (1969, 1970, 1971, 1972, 1974) - Gimondi 1 (1965)
  • Vuelta a Espana: Merckx 1 (1973) - Gimondi 1 (1968)
  • Mondiali: Merckx 3 (1967, 1971, 1974) - Gimondi 1 (1973)
  • Vittorie da professionisti: Merckx 445 - Gimondi 139

Due campioni pazzeschi, in un epoca che certo aveva anche molti altri ciclisti in grado di vincere qualsiasi tappa.

Ma Gimondi e Merckx erano indubbiamente diversi. Una o due spanne sopra. E non c'è dubbio che ci fosse un certo rispetto tra i due, visto durante le mille battaglie dalla prima all'ultima.

Quella in cui proprio Gimondi vince il Giro d'Italia (era il 1976), con Merckx che malgrado fosse ormai fuori dalla classifica generale, decise di partecipare comunque all'ultima tappa verso Milano, per "onorare" il rivale di tante corse.

Una parata d'onore che chiuse di fatto la carriera ad alti livelli di entrambi, ritirati ancora una volta insieme, nel 1978.