La Nazionale italiana si trova a un punto di non ritorno. Martedì 29 agosto alle 14.00 (ora italiana) contro le Filippine, padrone di casa, gli Azzurri dovranno vincere per poter continuare a tenere vivo il sogno iridato.
La sconfitta contro la Repubblica Dominicana può aver lasciato degli strascichi nella testa di giocatori e staff, ma la mente dovrà essere sgombra perché, con la vittoria di Angola sulle Filippine, il destino del gruppo A è ancora tutto da scrivere. Quel che è certo, è che gli Azzurri devono vincere contro i padroni di casa per avere la certezza di proseguire nel campionato del Mondo.
Gli incroci potrebbero comunque essere favorevoli agli Azzurri anche in caso di sconfitta, perché se la Repubblica Dominicana battesse Angola, l'Italia sarebbe comunque qualificata perdendo con uno scarto inferiore agli 11 punti, altrimenti eliminata.
Nel caso invece di vittoria angolana contro Towns e compagni, con contemporaneo successo azzurro, si troverebbero tre squadre a pari punti e li vigerebbe la classifica avulsa e di conseguenza la differenza canestri con Azzurri primi in caso di successo angolano di 22 punti o meno, secondi se Angola vincesse con uno scarto maggiore o uguale a 23 punti.
La sconfitta contro i dominicani ha messo in mostra, ancora una volta, i difetti di una squadra che, dopo le belle prestazioni del pre-campionato, sta faticando tantissimo a trovare la fluidità nel proprio sistema di gioco. Tiri poco e mal costruiti, tante forzature offensive e ancora una volta troppa fatica nel tiro da oltre l'arco, che solo nell'ultimo quarto ha consentito agli Azzurri di riaprire una gara che sembrava ormai compromessa.
Il 24% da tre punti, seppur leggermente migliore rispetto al 16% avuto all'esordio con Angola, condiziona enormemente l'Italia, che finisce con l'insistere sul massacrare i ferri da fuori senza trovare soluzioni alternative.
A livello di singoli, anche contro i dominicani, ci siamo aggrappati a Fontecchio, Ricci e Polonara, con Spissu che nel finale sembra essersi scrollato di dosso un po' di polvere dell'esordio, chiudendo con 17 punti e 4/9 al tiro. Manca fin qui l'apporto realizzativo di Melli, che sta lavorando molto bene a rimbalzo e per i compagni, ma trova poche opportunità per tirare dovendosi sobbarcare quasi da solo il lavoro nel pitturato.
Sicuramente sognavano di arrivare a questa partita con una vittoria in cascina, quella che però contro Angola non è arrivata. Allora non c'è altro da fare se non giocare con orgoglio un ultimo match che per loro non varrà nulla a livello di classifica, ma che per l'Italia vale tutto.
Il palazzo, l'Araneta Coliseum di Quezon City (Manila), sarà un catino infuocato, come fin qui è stato sempre, gremito. I sostenitori filippini non faranno di certo mancare il loro supporto alla squadra, che a onor del vero non ha mai sbragato, giocandosi al meglio entrambe le partite fin qui disputate.
Nove le gare giocate tra le due nazionali, di cui otto vinte dagli Azzurri. Due i match disputati in una fase finale del Mondiale, entrambi vinti dall'Italia: l'ultimo in Cina nel 2019 con successo per 108-62.