Le scelte nel draft NBA non sempre hanno lasciato il segno in positivo, anzi rivelandosi dei veri e propri flop. Di seguito presentiamo alcuni di questi.
Scelto dai Blazers nel 1972 come first picks snobbando Erving e McAdoo. Nonostante i numeri al college, la sua carriera ebbe un declino con solo quattro stagioni in NBA condite da 12 minuti, 4 punti e altrettanti rimbalzi di media. Dopo svariati tentativi smise con il basket tra il 1978 e il 1979.
I Cavs erano certi di aver trovato l'erede di LeBron dopo 10 anni che per fortuna tornò l'anno successivo la scelta per mettersi davanti al nuovo arrivo. Per lui solo quattro stagioni in NBA per poi andare al Fenerbahce dove ha vinto l'Eurolega.
Il giovane Brown salta il college e passa direttamente in NBA nel draft del 2001 sotto la guida di Michael Jordan. Scelta che si rivela errata con una media bassa in qualsiasi statistica. Ogni stagione che passa diminuisce anche il minutaggio.
Si presenta come migliore giocatore della NCAA nel 1976 e prospetto numero 1 del Draft nell'anno successivo. A puntare su di lui sono i Bucks come erede di Abdul-Jabbar ma non rispetta le attese tanto che, dopo averlo scambiato, il suo ex team raggiunge due finali di Conference consecutive.
Entra nella squadra dell'università a 20 anni sino a mettersi in mostra nel draft del 1998 quando viene scelto dai Clippers. Abdul-Jabbar lo considerava un gran talento da difficile da allenare per il carattere. Infatti, dopo una buona stagione, nel 2003 divenne free agent e firmò con i Timbers che trovarono un giocatore fuori condizione e martoriato dagli infortuni. La sua carriera tormentata termina nel 2007 con i Celtics.