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Mondiali basket 2023: tutto pronto per la rassegna iridata con l'attesa per il Team USA

I campionati del Mondo di basket stanno arrivando. Da venerdì 25 agosto a domenica 10 settembre a Manila (Filippine), Giacarta (Indonesia) e Okinawa (Giappone) si gioca la rassegna iridata. 32 squadre al via, 31 di esse pronte a detronizzare la Spagna campione in carica.

Le partite si disputeranno in cinque diverse arene: tre nella capitale delle Filippine (Philippine Arena, Smart Araneta Coliseum, Mall of Asia Arena), e due negli altri poli di riferimento (l'Indonesia Arena a Giacarta e la Okinawa Arena), con l'Italia impegnata a Manila nel girone con Angola, Repubblica Dominicana e Filippine.

Formula e calendario

La fase a gironi si terrà dal 25 al 30 agosto, con le prime due squadre dei rispettivi gruppi (8) che passeranno al secondo turno, dal 31 agosto al 4 settembre e nel quale saranno presenti 16 formazioni, suddivise in quattro raggruppamenti. Le prime due di ognuno di essi passeranno alla fase ad eliminazione diretta, che prevede i quarti di finale il 5-6 settembre, le semifinali l'8 e le finali il 10.

Dai quarti alla finale si giocherà sempre alla Mall of Asia Arena di Manila, dove si attende una gran cornice di pubblico vista la travolgente passione per la palla a spicchi che contraddistingue il popolo filippino.

Sarà importante anche il posizionamento finale, perché il Mondiale assegnerà sette pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Ad eccezione della Francia, già qualificata in quanto paese ospitante, i sette posti verranno distribuiti alle migliori squadre dei rispettivi continenti in base alla classifica finale: due pass per America ed Europa, uno a testa per Africa, Asia e Oceania. Gli ultimi quattro posti saranno assegnati attraverso i tornei pre-olimpici.

Dove seguire i Mondiali in tv

La copertura televisiva della rassegna iridata, per quanto riguarda i media italiani, sarà gestita da Sky Sport, Rai e Dazn, che con l'acquisizione di Eleven Sports ha ereditato i diritti del basket e pertanto trasmetterà le gare dell'Italia e la fase finale in streaming sulla propria piattaforma.

Per i tifosi azzurri niente sveglie notturne, ma qualche ora di permesso in ufficio per seguire le partite: debutto venerdì 25 agosto alle 10.00 italiane contro Angola, di nuovo in campo domenica 27 sempre alle 10.00 con la Repubblica Dominicana e martedì 29 alle 14.00 contro le Filippine.

Tutti a caccia della Spagna

L'ultima competizione Mondiale, in Cina nel 2019, fu preda delle Furie Rosse, che strapparono il titolo agli Stati Uniti, detentori delle due precedenti edizioni. La selezione guidata da Sergio Scariolo batté in finale l'Argentina (quest'anno assente), con la Francia terza davanti all'Australia.

A "mancare" clamorosamente quell'appuntamento fu proprio Team Usa, che chiuse al settimo posto.

Quest'anno, in Oriente, la squadra di Steve Kerr ha tutto l'interesse nel riportare al di là dell'Oceano un titolo che nessuno ha vinto quanto la selezione a stelle e strisce (5 volte); eccezion fatta per la Jugoslavia (5), divisa ormai dal 1992.

USA: Steve Kerr senza superstar, ma con Banchero

Sarà Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors, a guidare dalla panchina una squadra senza superstar ma giovane e volenterosa.

Particolare attenzione a Paolo Banchero, che dopo un ammiccamento con la nazionale azzurra - vista la sua doppia nazionalità - durato oltre un anno e una stagione NBA da Rookie of the year con gli Orlando Magic dopo essere stato prima scelta al draft 2022, è atteso al primo torneo da protagonista con la nazionale.

Insieme a lui tanti giocatori in rampa di lancio: l'altra prima scelta assoluta Anthony Edwards, già All-Star che ha fatto parte del gruppo che ha vinto il titolo olimpico a Tokyo 2020, Tyrese Haliburton e Jaren Jackson Jr, miglior difensore della stagione.

Spagna: esperienza e una solida base NBA

Campione del Mondo e d'Europa in carica, la Spagna è probabilmente la principale candidata a salire sul gradino più alto del podio. Figlia di un movimento in salute e continua crescita, si presenta con un roster ricchissimo di esperienza e talento.

Llull e Fernandez saranno i punti fermi di un gruppo che sprizza qualità, al quale mancheranno Lorenzo Brown, assente per l'infortunio occorsogli nella finale di Eurobasket 2022 dal quale ha recuperato appieno e Ricky Rubio, che ha voluto prendere una pausa dalla pallacanestro per dedicarsi alla cura della propria salute mentale.

A prenderne il testimone i fratelli Hernangomez e i due "americani" Garuba e Aldama. Ad essi si aggiungono Abrines, Brizuela, Claver e Parra, elementi già formati in competizioni di alto livello europeo.

Francia: un'altra medaglia nel mirino?

C'era grande attesa per quello che la Francia sarebbe potuta essere a questi Mondiali ma che non sarà. L'assenza di Victor Wembanyama e Joel Embiid lascia il Mondiale senza due possibili crack.

Il primo, come prevedibile, ha detto no alla chiamata di Vincent Collet per prepararsi alla stagione d'esordio in NBA.

Il secondo, dopo un abboccamento, è rimasto indeciso su quale passaporto far valere per disputare una competizione fra nazionali (francese, americano, camerunense), dando infine forfait.

Due assenze che però non colpiscono particolarmente un roster che resta comunque tra i migliori: Gobert, Fournier, Batum, De Colo, Yabusele e Ntilikina garantiscono talento e una profondità tale a Collet che, forse, avere due prime donne in meno potrebbe rendere la gestione più semplice.

Nelle ultime due edizioni del Mondiale la Francia è andata a medaglia (bronzo), così come ha fatto alle Olimpiadi di Tokyo (argento) e all'ultimo Eurobasket (argento): sicuramente l'obiettivo sarà anche in questa occasione andare a podio.

Slovenia: Doncic fa sul serio

Dopo l'Europeo vinto nel 2017 e il sesto posto a Eurobasket 2022, la Slovenia si candida per essere l'underdog del Mondiale. Assente dal 2014, in cui chiuse settima, la squadra guidata in panchina da Aleksander Sekulic ha messo negli ultimi anni le radici per un presente e un futuro radioso nel basket intercontinentale.

Alla super star Luka Doncic si aggiungono i veterani Zoran Dragic, Jaka Blazic, Vlatko Cancar (campione NBA con i Denver Nuggets), Mike Tobey e Klemen Prepelic. Non ci sarà Goran Dragic, che ha dichiarato di volersi prendere un'estate di riposo dopo i 16 anni passati con la Reprezentanca, ma la sensazione è che il gruppo sia pronto a camminare da solo anche senza il suo storico condottiero.

Sekulic dovrà lasciare a casa uno dei due naturalizzati - Tobey e Morgan - per via del regolamento FIBA che ne prevede solo uno per roster, ma dalla sua ha un primo girone assolutamente alla portata con Capo Verde, Georgia e Venezuela e un possibile secondo turno con due tra Germania, Finlandia, Australia e Giappone, tutte squadre con cui Doncic e compagni possono giocarsela.

Serbia e Grecia: assenze determinanti?

Ci sono due nazionali che faranno probabilmente fatica per via delle importanti assenze: Serbia e Grecia. Coach Pesic sarà senza Jokic, Micic e Kalinic e sa di dover inventare qualcosa per consentire a una nazionale tanto blasonata quanto attesa di andare più avanti possibile.

Inutile però nascondersi dietro a un roster comunque di valore: dal nuovo ed esperto capitano Bogdan Bogdanovic, agli NBA Jovic, Petrusev e Pokusevski, l'esperto Guduric, Milutinov e gli ex "italiani" Avramovic e Nedovic, che avranno il compito di gestire i possessi offensivi.

Problemi analoghi per la Grecia che non avrà, su tutti, Giannis Antetokounmpo: a una dozzina di giorni dall'inizio della competizione, l'ex MVP NBA ha detto di non essere nella condizione adatta per poter dare il meglio, facendo pensare che il post intervento al ginocchio subito a fine stagione dev'essere ancora smaltito completamente.

Dimitris Itoudis, inoltre, non avrà a disposizione, per rispettiva scelta personale, Nick Calathes, Kostas Sloukas e Tyler Dorsey, sostituito nel ruolo di naturalizzato da Thomas Walkup. Un roster fortemente rimaneggiato che si aggrapperà alla leadership del 33enne Kostas Papanikolaou.

Le aspettative degli Azzurri

Chiudiamo la rassegna delle formazioni più interessanti con l'Italia, che va a Manila con la spensieratezza di non avere niente da perdere e l'entusiasmo di potersi giocare le proprie carte.

Segnata dalla questione Banchero, la nazionale di Pozzecco vuole dimostrare di potercela fare anche senza il talento degli Orlando Magic. Il gruppo dovrà fare la differenza, come è stato nell'imprevedibile qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo con un pre-olimpico conquistato battendo la Serbia (con Jokic) a domicilio e nei successivi eventi internazionali, dove la squadra si è stretta attorno a Pozzecco andando oltre i propri limiti.

Il meglio che il nostro movimento possa esprimere c'è, tranne Nico Mannion che ha dato forfait prima del training camp per potersi riprendere fisicamente dopo una stagione logorante.

Sarà ancora la squadra di Simone Fontecchio e Niccolò Melli, che vogliono salire qualche gradino rispetto all'ottavo posto di Eurobasket 2022. Occhi puntati poi su Achille Polonara e Marco Spissu, pretoriani del Poz, e sui più brillanti giovani talenti del nostro basket: Matteo Spagnolo e Gabriele Procida, attesi al grande salto anche con la Nazionale maggiore.