Calcio

So long, Tek! L'addio al calcio di Wojciech Szczesny

Dopo poche settimane da "disoccupato", Wojciech Szczesny ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal calcio giocato.

L'ormai ex portiere della nazionale polacca e della Juventus (con cui aveva risolto il contratto qualche giorno fa) appende così i guantoni al chiodo a 34 anni, dopo 84 presenze con la sua nazionale e avendo conquistato in carriera 3 scudetti, 3 Coppe Italia, 2 Coppe d'Inghilterra, 2 Supercoppe italiane e 1 Supercoppa inglese.

Perché Szczesny si è ritirato

Ufficialmente Wojciech Szczesny è stato accantonato dalla Juventus nell'ottica di un programma di svecchiamento e riduzione del monte ingaggi della rosa. Pur non essendo troppo in là con gli anni per un portiere (34 anni), Szczesny era uno degli ultimi giocatori ad aver ancora in vigore il contratto stipulato in periodo pre-Covid, quando le prospettive di crescita economica della squadra bianconere erano ben diverse.

Nonostante il valore e la professionalità sempre dimostrata, la Juventus ha deciso di investire diversamente i 6,5 milioni annui di stipendio di Szczesny, ingaggiando un portiere più giovane e di prospettiva come Michele Di Gregorio. Il polacco, assolutamente conscio della situazione economica della Juventus, ha accettato di risolvere il contratto in anticipo, liberando la società da altre incombenze economiche.

Attraverso un messaggio sui social, Tek (questo il soprannome che da anni lo accompagna) ha spiegato che il "cuore non c'è più", nel senso che non riesce più a dedicare al calcio quella passione totalizzante che è necessaria per arrivare ai massimi livelli come ha fatto in precedenza:

"Ho dato al gioco 18 anni della mia vita, ogni giorno, senza scuse. Oggi, il mio corpo si sente ancora pronto per delle sfide, ma il mio cuore non c'è più. Sento che è arrivato il momento di dare tutte le mie attenzioni alla mia famiglia - alla mia incredibile moglie Marina e ai nostri due bei bambini Liam e Noelia."

Ma, parlando di cuore, è impossibile non tornare con la mente al 13 aprile 2023, giorno in cui, durante la partita dei quarti di finale di Europa League contro lo Sporting Lisbona, il portiere della Juve si accasciò a terra per un forte dolore al petto, venendo sostituito da Perin e trasportato subito in ospedale per accertamenti. Gli esami scongiurarono subito problemi cardiaci e Tek poté tornare in campo poco tempo dopo, ma lo spavento fu davvero tanto.

Esattamente un anno dopo, il 13 aprile 2024, dovette poi sottoporsi ad un'operazione per la riduzione di una frattura al setto nasale, "ricordo" di un durissimo contrasto con Adam Masina durante il derby di Torino.

Insomma, nonostante 34 anni non siano proprio tantissimi per un portiere, nei 18 in cui ha giocato da professionista Tek non si è mai risparmiato, e ora questi sforzi fisici staranno chiedendo il conto, anche da un punto di vista mentale. Probabilmente anche per questo, nonostante si rincorressero voci di un interessamento del Monza, è infine giunta la decisione di dire addio al calcio giocato.

Tek, una carriera sempre al vertice

18 anni da professionista, dicevamo: a 16 anni, nel 2006, lascia Varsavia, dopo aver giocato nelle giovanili delle squadre locali Agrykola e Legia (squadra in cui anche il padre Maciej aveva giocato come portiere tra la fine degli anni '80 e gli anni '90), per trasferirsi a Londra, dove entra nelle giovanili dell'Arsenal.

Dopo aver esordito in Coppa di Lega, nel 2009 viene girato in prestito al Brentford, in League One, dove si mette in luce giocando tutto il campionato da titolare.

Al ritorno a Londra, inizialmente è la riserva del connazionale Fabianski, ma da gennaio 2011 gioca titolare un gran numero di partite prima di infortunarsi ad un dito in un match contro il Barcellona in Champions League.

Al rientro, è titolare dei Gunners nelle due stagioni seguenti, ma nel 2015 viene colto dalle telecamere mentre fuma e beve negli spogliatoi. Multato dalla società, perde il posto da titolare in favore di Ospina, e nella stagione successiva viene ceduto in prestito alla Roma.

In giallorosso disputa una stagione di altissimo livello, costringendo alla panchina un portiere di assoluto valore come Alisson, ma alla fine della stagione non viene riscattato. Rientrato a Londra, viene quindi scelto dalla Juventus come riserva di una leggenda come Gigi Buffon alterandosi spesso tra i pali con il portiere azzurro. Nel 2018, quando Buffon decide di firmare con il Paris Saint-Germain, Tek viene promosso titolare confermando il suo assoluto valore.

Nel 2019 Buffon torna alla Juventus, ma nonostante il carisma e il valore del portiere azzurro il posto di titolare tra i pali è saldamente nei guantoni di Tek: il polacco lascia al collega azzurro solo la Coppa Italia e le partite di campionato vicine agli impegni di Champions.

Se il primo scudetto in bianconero Szczesny l'ha vinto da comprimario, nei successivi due il marchio dei suoi guantoni è decisamente indelebile, visti i tantissimi interventi miracolosi di cui si è spesso reso protagonista.