Calcio

Chi potrebbe allenare il Napoli nella prossima stagione?

Via uno Spalletti, non se ne fa un altro. Il Napoli adesso deve capire come, cosa, quanto possa fare nella prossima parte della propria storia

Gli azzurri sono davanti a un bivio: hanno toccato il cielo con un dito, e dall'altissimo sono caduti, generando un tonfo pesante. Pesantissimo. Eccoci, allora: è la resa dei conti. E dopo anni il Napoli rischia di stare di nuovo fuori dalla Champions, con una squadra (ancora) fresca di scudetto.

Il peso della storia e della riconferma ha schiacciato il club oggi guidato da Calzona, ieri da Mazzarri e in estate da Garcia. E' stata una serie di sfortunate e incredibili (per certi versi) scelte di Aurelio De Laurentiis, l'uomo che deciderà il futuro della società così come ha riorganizzato il presente: sarà fermo e deciso, detterà le sue condizioni, il tutto per il bene del Napoli. Chi arriverà ad allenare al Maradona dovrà tenere in mente esattamente questo: avrà a che fare con AdL, nel bene e nel male.

Il destino di Calzona

Partiamo però da chi c'è già. Francesco, Ciccio, Calzona. La storia è memorabile: secondo di Sarri per tanto tempo, vice pure di Spalletti, è stato richiamato quando il Napoli era di nuovo crollato sotto l'effetto soporifero della presunta cura Mazzarri, uscito da Castel Volturno con una media punti persino inferiore a quella di Garcia. Calzona ha accettato con entusiasmo, conosciuto dall'ambiente e ben voluto da grossa parte della squadra, ha infilato due vittorie di fondamentale importanza: quella sul Sassuolo, che ha portato gli azzurri a rivivere certe emozioni, soprattutto sotto porta; quella con la Juventus, un derby vero e proprio, che per i napoletani va oltre i singoli tre punti.

Certo: ci sono stati anche gli stop. Dolorosi. Il Torino in casa nel trend positivo, l'uscita dalla Champions League contro un Barcellona rimaneggiato. Ma Ciccio finché c'è e ha una possibilità, resta assolutamente nella lista di De Laurentiis per il Napoli del futuro. Al momento l'accordo è solo per i prossimi mesi: Calzona avrà anche l'Europeo con la Slovacchia, di cui è commissario tecnico e con la quale ha ottenuto una qualificazione a dir poco storica al turno successivo.

Calzona, dunque, fino alla fine proverà a giocarsi le sue chance di permanenza. Il Napoli è oggettivamente diverso: crede nei suoi mezzi e reagisce agli stimoli negativi - di una stagione assolutamente negativa - comunque con orgoglio. Non è rimasto solo quest'ultimo: qualche concetto di gioco 'spallettiano' si è rivisto. E da qui AdL vorrebbe assolutamente ripartire, per non fallire più (almeno) l'approdo sul treno europeo.

I desideri del presidente

Ecco, De Laurentiis. Ma cosa vuole? Cosa cerca? Cosa sta valutando? Ricorderete la lista di cento, centocinquanta allenatori, diventata famosa e virale come quell'intervista in cui cercò di depistare tutti. Effettivamente ci riuscì: settimane a parlare di Antonio Conte, di Vincenzo Italiano, di Igor Tudor e di Thiago Motta. Sbucò Rudi Garcia, dall'Arabia e da Cristiano Ronaldo, fino ai campioni d'Italia. Si presentò con una frase che fece subito alterare l'umore del presidente, nei mesi estivi ancora accompagnato dal dolce cullare del successo: "Non ho mai visto una partita del Napoli".

La risposta (tardiva) di AdL: "Il giorno che l'ho presentato a Capodimonte. Avrei dovuto fare un coup de théatre e dire: ve l'ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita... Avrei dovuto capire. E invece l'ho preso a ridere. Il fatto è che l'ha ripetuto altre volte". Che sia da monito per i prossimi pretendenti. Di sicuro, tra i preferiti di De Laurentiis, qualche tecnico incollato a vedere gli azzurri c'è stato, c'è e ci sarà. Il numero uno della lista? Resta Conte, ex di Inter e Juventus, conteso pure dal Milan. Dopo l'esperienza al Tottenham, Conte è tornato in Italia e vuole proseguire nel nostro campionato. L'unica insidia più seria potrebbe essere il Bayern Monaco, alla ricerca di una certezza in panchina.

Subito dopo, un trittico di potenzialità: Italiano - che probabilmente terminerà l'esperienza alla Fiorentina - si candida per allenare una big; c'è Raffaele Palladino in rampa di lancio, visionato pure dalla Juventus; c'è infine Francesco Farioli, 34 anni, oggi al Nizza e un passato da collaboratore di Sassuolo e Benevento, da prima guida di Karagumruk (come Pirlo) e Alanyaspor. Dopo un buon inizio, la sua squadra lotta per conquistare un posto in Europa o Conference League.

Il sogno dei tifosi e un grande ritorno

I tifosi, naturalmente, non vogliono accontentarsi. E' difficile passare dalle immagini delle strade tutte azzurre alla tristezza che neanche si cela all'esterno e all'interno del Maradona. Andare in Champions potrebbe essere la chiave per evitare un ridimensionamento, per riscrivere velocemente una storia di successo. Per i napoletani, l'unico a dare determinate garanzie sarebbe proprio Antonio Conte. Ovunque sia andato - Tottenham a parte - ha portato a casa vittorie, gioco, ambizione e mentalità. Le stesse parole magiche di Spalletti.

Oh, poi ci sarebbe spazio persino per i grandi ritorni, ma forse è uno spazio che solo i tifosi napoletani stanno coltivano. Maurizio Sarri si è liberato dalla Lazio e potrebbe cercare il calore di "casa" per ripartire. De Laurentiis non è andato tanto per il sottile alla notizia del suo ex allenatore e delle dimissioni dal club biancoceleste: "Chi dà le dimissioni alla fine è un perdente", le parole del patron. Al momento, almeno al momento, non pare intenzionato a richiamarlo.