Calcio

Poche conferme e tanti nuovi allenatori nella Serie A 24-25

Raramente si è vista una situazione tanto dinamica tra le panchine della Serie A, con qualcosa come 13 cambi di allenatore tra il finale di stagione scorso e l'inizio della prossima.

Si tratta di un vero e proprio record (condiviso con la stagione 2011/12 per la verità), che cambierà radicalmente il modo di giocare di molte protagoniste della massima serie.

Vediamo nel dettaglio quali sono le (poche) conferme, quali i cambi di panchina già ufficializzati e quali invece stanno per esserlo (con solo un dubbio rimasto in pratica).

Il Valzer delle panchine della Serie A

La tempesta perfetta ha cominciato a defilarsi già nelle ultime giornate di campionato, con le voci che diventavano sempre più insistenti su molte delle protagoniste della stagione (anche quelle più in positivo). Sembrava in pratica, che l'unico certo della conferma fosse Simone Inzaghi, mentre tra la voglia di nuovi progetti, rapporti arrivati all'esasperazione e quant'altro, tutto il resto era sull'orlo di un domino senza fine.

Proprio gli incastri a catena sono stati motivo di lunghe attese, protratte anche oltre il finale visto la coda del recupero tra Atalanta e Fiorentina, oltre alle due finali sempre delle stesse protagoniste. Poi, come diceva quel generale romano, al segnale, scatenate l'inferno.

Squadra

Stagione 24/25

Modulo

Stagione 23/24

Modulo

ATALANTA

Gasperini

3-4-2-1

Gasperini

3-4-2-1

BOLOGNA

Italiano

4-3-3

Thiago Motta

4-2-3-1

CAGLIARI

Nicola

3-5-2

Ranieri

4-2-3-1

COMO

Fabregas

4-2-3-1

Fabregas

4-2-3-1

EMPOLI

Di Francesco*

-

Nicola

3-5-2

FIORENTINA

Palladino

4-2-3-1

Italiano

4-3-3

GENOA

Gilardino

3-5-2

Gilardino

3-5-2

HELLAS VERONA

Zanetti*

4-3-1-2

Baroni

4-2-3-1

INTER

S.Inzaghi

3-5-2

S.Inzaghi

2-5-2

JUVENTUS

Thiago Motta

4-2-3-1

Allegri

3-5-2

LAZIO

Baroni

4-2-3-1

Tudor

3-5-2

LECCE

Gotti

4-2-3-1

Gotti

4-2-3-1

MILAN

Fonseca

4-2-3-1

Pioli

4-2-3-1

MONZA

Nesta

3-4-1-2

Palladino

4-2-3-1

NAPOLI

Conte

3-4-2-1

Calzona

4-3-3

PARMA

Pecchia

4-2-3-1

Pecchia

4-2-3-1

ROMA

De Rossi

4-3-2-1

De Rossi

4-3-2-1

TORINO

Vanoli

3-5-2

Juric

3-4-2-1

UDINESE

Runjaic

3-4-2-1

Cannavaro

3-4-2-1

VENEZIA

Vivarini* . Di Francesco*

4-4-2

Vanoli

3-5-2

Le (poche) conferme della Serie A

Prima di entrare nei meandri del quadro dei cambiamenti, cominciamo con il piazzare qualche paletto fisso del prossimo campionato. A cominciare da quel Gasperini che, pure lui, sembrava in procinto di lasciare il sogno Atalanta che aveva contribuito a rendere realtà, specie dopo la prima vittoria importante con l'impresa in Europa League contro il Leverkusen.

Alla fine però, il tecnico piemontese ha (ri)trovato l'intesa con Percassi e il suo popolo in festa, proseguendo l'avventura in nero azzurro anche nella prossima stagione (puntando magari ancora più in alto, visto il raggiungimento della Champions).

Senza problemi anche il rinnovo di Simone Inzaghi, e non poteva che essere altrimenti dopo la cavalcata stagionale che ha portato alla seconda stella e una rosa saldamente nelle mani del tecnico che ha espresso sempre un gioco di altissimo livello.

Conferme sono arrivate anche per Gilardino, che con il suo Genoa ha scritto un record come migliore prestazione per una neopromossa. E per Daniele De Rossi, che pur non avendo centrato il bersaglio grosso della Champions (il sesto posto non è bastato alla fine), è riuscito a entrare nel cuore dei tifosi facendo anche giocare molto meglio i giallo rossi.

Conferme annunciate anche per le due neopromosse, con Fabregas che si affaccia per la prima volta da allenatore nella massima serie con il suo Como e Pecchia che dopo averla sfiorata l'anno scorso ci riesce di nuovo con il Parma che torna in vetrina tra le grandi.

Ultima conferma, quella di Gotti, che ha preso in mano il Lecce nella scorsa stagione portandolo a una salvezza più che tranquilla facendo automaticamente scattare il rinnovo.

Le grandi rivoluzioni della prossima stagione

Si scrive Juventus, si legge Thiago Motta e si intende "rivoluzione". Questo è quello che aspetta la Signora nella prossima stagione, che dopo gli anni di Allegri cambia totalmente rotta e strategia, puntando sul calcio spettacolo di Motta, a costo di ribaltare totalmente la rosa, che dovrà adattarsi al nuovo modulo e soprattutto alle nuove idee del tecnico che ha stupito tutti con il Bologna nella scorsa stagione.

Giuntoli avrà il suo bel da fare nel mercato e forse anche da questo dipendono alcuni ritardi nella firma con il nuovo tecnico, che si porta dietro tutto il suo entourage e ha cominciato subito a "tagliare" quello che non segue il suo credo (vedi alla voce Szczesny e, forse, anche Chiesa).

La scelta di Motta di non rinnovare con il Bologna, ha lasciato i felsinei di Joey Saputo con le urla di gioia strozzate, pronte però a ricevere nuova aria fresca dall'arrivo di uno come Vincenzo Italiano che dovrà cimentarsi nella prima stagione europea dei rosso blu dopo sessant'anni di attesa e dopo un'annata storica. Sfida complicata per l'allenatore italo-tedesco, che avrà dalla sua però tutta l'abilità di Sartori di consegnargli la rosa ideale per affrontare il triplo impegno. Dal punto di vista di gioco, il modulo non è poi tanto dissimile da quello usato in precedenza.

Cambia tutto anche a Napoli, con De Laurentis che affiderà il riscatto partenopeo ad Antonio Conte, rivoluzionando anche l'assetto tattico della squadra degli ultimi anni, visto che ogni probabilità il tecnico pugliese tornerà alla sua amata difesa a tre (ma sono tanti i nodi di mercato da sciogliere per gli azzurri).

Il domino allenatori ha coinvolto ovviamente anche la Fiorentina, che ha puntato subito tutto su Palladino, uno che nelle ultime stagioni ha fatto molto bene a Monza e che di fatto si sposa bene con la rosa messa a disposizione da Comisso, fatta eccezione per il reparto offensivo che avrà sicuramente bisogno di qualche aggiustamento.

Situazione bollente anche a Roma, sponda bianco celeste, dove il futuro con Tudor è sfumato proprio all'ultimo per evidenti e ampie distanze di vedute, con Lotito che ha puntato su un Baroni rivelazione con il Verona nell'ultima stagione, tornando anche a un modulo diverso che non costringerà il mercato a investimenti fuori budget (pur dovendo sostituire alcuni partenti, primo su tutti Luis Alberto).

"Rivoluzione morbida" anche nel Milan, che ha chiamato a sostituire Pioli un Fonseca che non ha per ora scaldato il cuore dei tifosi, ma che promette una continuità di gioco importante in vista di tutta una serie di nuovi inserimenti, anche qua a partire dalla staffetta in attacco che vedrà salutare Giroud per far spazio a un nuovo (e più giovane) sostituto (Zirkzee in pole, ma non solo).

E c'è tanta nostalgia nella scelta di Galliani, che ha voluto portare a Monza un suo vecchio pallino come Alessandro Nesta, che per inciso ha comunque fatto molto bene lo scorso anno con la Reggiana, portando idee di gioco nuove e con approccio "dominante", come richiesto anche nel nuovo ruolo in brianza. Probabile un piccolo aggiustamento di modulo che porterà a diversi cambiamenti in rosa, ma di fatto come detto è l'approccio la cosa più importante di questi tempi.

Quello stesso che ha intenzione di portare Vanoli a Torino, che dopo anni di Juric ha puntato sul cambiare totalmente rotta, con un allenatore che ha fatto del gioco offensivo una delle sue armi migliori nel Venezia che ha ottenuto la promozione. Si resta con la difesa a tre e un modulo che potrebbe rendere al meglio per alcuni elementi della rosa (vedi gli attaccanti).

La salvezza ottenuta in extremis, non è bastata infine a Cannavaro per ottenere il rinnovo a Udine, che ha puntato tutto su un allenatore completamente nuovo e forse anche poco conosciuto (di certo dovrà adattarsi al campionato italiano), ma che ha il vantaggio di essere molto capace con i giovani, molto abile nella tattica e anche con un modulo che si adatta perfettamente a quello usato nella scorsa stagione.

Diverso il discorso di Ranieri al Cagliari, che dopo aver fatto (di nuovo) innamorare il popolo sardo ha optato per chiudere la carriera dopo una salvezza entusiasmante, con i rosso blu che hanno deciso di mirare a un altro mister che di salvezze se ne intende, Davide Nicola, in arrivo dall'Empoli. Nicola si propone come un allenatore chiaramente esperto per raggiungere il prossimo obiettivo, anche se dovrà stravolgere un po' la squadra visto il suo consueto modulo di gioco con la difesa a tre.

Gli ultimi slot incerti

In questo ballo degli allenatori, ci sono solo alcune caselle ancora incerte. La prima è quella dell'Empoli, che dopo essersi separata con l'artefice della miracolosa salvezza, Davide Nicola, dovrà decidere su chi puntare nella prossima stagione, con Di Francesco in pole position (anche se ci sono diversi dubbi, non solo dovuti alle ultime sue stagioni fallimentari ma anche a un necessario cambio di modulo e di giocatori in quel caso).

Anche il neo promosso Venezia, dopo aver visto in uscita l'artefice della stessa, Vanoli, dovrà cercare altrove la guida tecnica per il ritorno in Serie A. Sul piatto della bilancia c'è Vivarini davanti a tutti, dopo la splendida stagione fatta a Catanzaro. Le alternative puntano ancora su Di Francesco oppure su Zaffaroni, che però nell'ultima stagione sono entrambi retrocessi (uno con il Frosinone e uno con il Feralpisalò).

Più avanzate le idee del Verona, che per il dopo Baroni sembra orientato a puntare su Paolo Zanetti, al quale è già stato offerto un contratto di un anno con opzione per il secondo in caso di salvezza. La scorsa stagione, per Zanetti era arrivato l'esonero (a Empoli) dopo appena quattro giornate. La voglia di riscatto quindi, è davvero tanta.