Calcio

Le squadre di Euro 2024: Italia

Mettiamola così: la finale sarà il 14 luglio all'Olympiastadion di Berlino. Vi vediamo, e vi capiamo: la lacrimuccia, per chi ha vissuto quella notte, scatta praticamente d'obbligo.

Ma l'Italia è molto diversa da allora, sebbene arrivi all'Europeo da campione in carica. A dir la verità, è molto diversa pure da 3 anni fa, quando si era chiuso un ciclo di una generazione comunque consistente, con un paio di fenomeni e tutti in difesa.

Non ci sono più Chiellini e Bonucci, non c'è più Marco Verratti (per sua scelta, almeno). Ci sarà però Gigio Donnarumma, il miglior giocatore dello scorso torneo. E ci sarà soprattutto Federico Chiesa, che dopo i fasti di Londra ha attraversato l'inferno per poi rientrare. La stagione alla Juventus ha avuto alti e bassi, ma non tutto è dipeso da lui. Spalletti l'ha definito il vero craque di questa squadra e nel finale di stagione il Sette bianconero è tornato a livelli alti. Eccome.

Si ripartirà da lui. Da un centrocampo orfano di Tonali, ma che ha ritrovato Jorginho. E da una speranza di centravanti, bellissimo upgrade rispetto agli ultimi mesi: sarà l'Europeo di Scamacca?

Formazione tipo

Okay. Qui sorgono i primi dubbi. La sensazione, confermata pure da recenti interviste di Spalletti, è che l'Italia voglia effettivamente procedere con la difesa a 3. Allo stesso tempo, il CT vorrebbe trovare una soluzione per far coesistere al meglio Federico Chiesa (alla Juve ha giocato da seconda punta, senza però trovare una continuità seria di rendimento), Lorenzo Pellegrini e naturalmente Gianluca Scamacca. Ipotizziamola così: con un 3-4-2-1, e Chiesa più largo.

I nodi da sciogliere, comunque, ci sono. Del tipo: chi affiancherà Bastoni in difesa? Di Lorenzo - fondamentale per Spalletti - agirà sugli esterni oppure da braccetto? E chi sarà il centravanti titolare? Mancano pochi giorni e Spalletti le idee chiare le avrà pure, ma è altamente probabile che tutto possa cambiare poi in corsa. Non per qualità inespresse dei calciatori, ma per le sensazioni. Che per un commissario tecnico sono fondamentali: vedi Mancini e quanto arrivò a cambiare poco prima e durante Euro 2020.

Ad ogni modo, e soprattutto ad oggi, la formazione potrebbe essere questa.

  • 3-4-2-1: Donnarumma; Darmian, Acerbi, Bastoni; Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Dimarco; Chiesa, Pellegrini; Scamacca. CT. Spalletti

I probabili convocati

Partendo dalla difesa - in porta zero dubbi, a prescindere dalla stagione di Vicario, il titolare e capitano sarà Donnarumma -, il trio interista stuzzica moltissimo l'allenatore. Bastoni a sinistra, e vabbè. A destra uno tra Di Lorenzo e Darmian potrebbe agire da braccetto. C'è Scalvini, ma c'è anche Acerbi, che ha avuto una stagione straordinaria. Calafiori rientra sul filo di lana, mentre Buongiorno e Mancini potrebbero scalare le gerarchie. Comunque peschi, peschi bene.

I due in mezzo e i due ai lati. Partiamo dai mediani: Jorginho detta i tempi, Cristante sembra essere un'alternativa più solida. Barella o Frattesi per l'altro spot, con il primo chiaramente favorito sul secondo. Non c'è Locatelli: non è un regista, ma a due poteva esaltarsi e l'Europeo è stata la sua grande consacrazione. Sugli esterni, Cambiaso è stato super in una Juve in difficoltà, ma Dimarco è tra i migliori d'Europa nel ruolo. A destra c'è più margine: Bellanova ha fatto molto bene quando è stato chiamato in causa, e ci sono sempre Di Lorenzo e lo stesso Cambiaso, jolly preziosissimi.

Capitolo attaccanti. Scamacca ha fatto un finale di stagione così bello e così pieno, che l'unico dubbio pronto a sorgere sarà sulle sue condizioni fisiche. Arriverà stanco? Se sì, quanto stanco? La maglia da numero 9 sarà sulle spalle di Retegui, che alla prima annata in Serie A ha confermato di essere qualcosa di diverso rispetto al solito centravanti di movimento. "Capitan" Immobile tagliato, naturalmente pure Belotti. Cambio drastico rispetto a 3 anni fa: chi l'avrebbe detto. Di quella squadra non ci sarà nemmeno Mimmo Berardi, ma solo per infortunio. Avrà più chance e più spazio Zaccagni, ma Orsolini? Chissà se ci sarà, Zaniolo no di sicuro. El Shaarawy? Probabilmente.

La lista

  • Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Tottenham);
  • Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Torino), Alessandro Buongiorno (Torino), Riccardo Calafiori (Bologna), Andrea Cambiaso (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Gianluca Mancini (Roma), Giorgio Scalvini (Atalanta);
  • Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Nicolò Fagioli (Juventus), Michael Folorunsho (Hellas Verona), Davide Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Samuele Ricci (Torino);
  • Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Stephan El Shaarawy (Roma), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio).

I ballottaggi

Come avrete potuto constatare, non è tutto scritto, non è tutto fatto. Spalletti, addirittura, aveva parlato di una squadra pronta per l'80%. Ci sembra una bugia bianca, e ci sembra per il resto tutto confermato. Una giornata, o una finale, non cambieranno le idee dell'ex allenatore del Napoli, che ai suoi fedelissimi non rinuncerà, così come ai ragazzi prodigio di questa stagione. Ecco, parliamo del Bologna: Calafiori sembra già certezza e poco dubbio, ma Orsolini rischia il taglio. Zaccagni viaggia avanti al sette del Bologna.

A Coverciano ci sarà pure Nicolò Fagioli - rientrato dalla squalifica per scommesse -, mentre Folorunsho, autore di una stagione super al Verona, spera ancora. In difesa, il grande escluso è stato Federico Gatti. L'altro nome era Udogie, ma è infortunato. In porta, nonostante la grande annata, Carnesecchi ha invece perso il ballottaggio con Provedel, che spera di mettere in difficoltà Meret.

La stella

Federico Chiesa, il "nostro Sinner". L'ha detto il CT eh, mica lo scriviamo noi. Però Chiesa è davvero quel giocatore che potrebbe dare imprevedibilità all'attacco e aumentare in maniera esponenziale il peso offensivo della squadra. In più, arriva da un anno di tandem con Vlahovic, che non è poi così diverso da Scamacca. Entrambi forti fisicamente, migliorati nel dialogo nello stretto e... letali, quando vogliono, quando in serata.

La sorpresa

Tra Buongiorno e Cambiaso, due che si affacciano per la prima volta a grandissimi palcoscenici, proviamo a rispondere con una mezza certezza, che però cerca una consacrazione azzurra (quella con il club è già arrivata, e da un pezzo). Chi potrebbe essere il vero game changer dell'Italia? Federico Dimarco. Per carità: non è una sorpresa. Ma è un giocatore forte, tra i più forti sulla fascia sinistra. Se trova continuità, diventa devastante con Chiesa.