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Gli arbitri donna impegnati nel Mondiale Qatar 2022

Ci sono state tante polemiche attorno all'assegnazione dei Mondiali al Qatar, polemiche che si concentrano soprattutto sotto il profilo del rispetto dei diritti umani.

Molte delle cose contestate sono sacrosante e il Mondiale deve essere anche un momento di riflessione su questo.

La questione relativa agli arbitri donna è però una grande novità introdotta dalla FIFA che trova il suo compimento proprio a Qatar 2022, in maniera se vogliamo inaspettata.

Vediamo allora di conoscere meglio le direttrici di gara che vedremo impegnate nel mondiale qatariota.

Gli arbitri donna presenti a Qatar 2022

Sono tre i direttori di gara donna selezionati dalla FIFA per la fase finale del mondiale in Qatar e per la precisione sono:

  • Stephanie Frappart;
  • Salima Mukansanga;
  • Yoshimi Yamashita.

Si tratta di 3 nomi di altissimo profilo che hanno già fatto notevole esperienza nella loro confederazione di appartenenza, stabilendo dei record e facendosi apprezzare per la gestione sia regolamentare che atletica delle gare dirette.

In totale la squadra arbitrale selezionata dal responsabile degli arbitri FIFA, il nostro Pierluigi Collina, si compone di 36 primi arbitri con 69 assistenti e 24 addetti alle sale VAR.

Sono presenti 3 donne anche tra gli assistenti e sono: la brasiliana Neuza Back, la messicana Karen Diaz Medina e la statunitense Kathryn Nesbitt.

Stephanie Frappart: la signora del fischietto europeo

La più famosa, almeno in Europa, è Stephanie Frappart, classe 1983, divenuta internazionale per la FIFA dal 2009, ma a quell'epoca limitatamente alle competizioni femminili.

Appunto, nel calcio femminile parliamo dell'arbitro più quotato e riconosciuto, ma la distinzione di genere ormai non ha alcun senso in sede di designazione arbitrale, quindi va considerata uno dei migliori arbitri al mondo.

Frappart è stata la prima ad arbitrare un partita di calcio maschile in Ligue2 (Niort-Brest) e il 28 Aprile 2019 esordisce anche in Ligue1 nella partita tra Amiens e Strasburgo.

Queste sono solo alcune tappe decisive di una crescita che l'ha portata a livelli ancora più alti: sempre nel 2019 la UEFA l'ha designata per la finale di Supercoppa europea tra Liverpool e Chelsea alla Vodafone Arena di Istanbul, con una scelta anche simbolicamente molto forte.

Arriva poi anche l'esordio in Champions League nella gara tra Juventus e Dinamo Kiev del 2019.

Ha inoltre partecipato ad Euro 2020 come quarto ufficiale di gara.

Salima Mukansanga: la prima donna africana ad arbitrare

Nata nel 1988 Salima Rhadia Mukansanga sognava da ragazza di intraprendere la carriera di cestista, ma le scarse infrastrutture presenti nel suo paese d'origine, il Rwanda, non le permisero di inseguire quel sogno.

Quindi si avvicinò all'arbitraggio delle partite di calcio, cosa che le consentiva comunque di praticare sport durante il suo periodo di studi nell'università di Gitwe, dove si è laureata in infermieristica e ostetricia.

Inizia la carriera arbitrale nel 2008 all'età di 20 anni dapprima come assistente e poi dal 2014 anche come primo ufficiale di gara.

In un contesto con ancora alcuni pregiudizi da sanare, Mukansanga si ritaglia uno spazio sempre più importante grazie alla sua conduzione di gara sempre molto ferma e attenta.

Le prestazioni le valgono infine un eccellente esordio in coppa d'Africa e il 18 Gennaio 2022, in cui arbitra la sua prima partita nella competizione fischiando nella gara tra Zimbabwe e Guinea, assistita da altre tre donne: la camerunese Carine Atemzabong e la marocchina Fatiha Jermoumi come assistenti e la marocchina Bouchra Karboubi come quarto ufficiale.

Yoshimi Yamashita: prima donna asiatica ad arbitrare tra gli uomini

Yoshimi Yamashita nasce nel 1988 e si fa subito notare come arbitro di qualità nel suo paese.

La FIFA la inserisce allora nelle maggiori competizioni giovanili e non per farle fare esperienza, cosa che riesce egregiamente, tanto da portarla ad arbitrare la Coppa del Mondo femminile di Francia 2019.

Sempre nel 2019 raggiunge un importante traguardo, diventando la prima donna ad arbitrare una gara di Champions League asiatica e di J-League.