Calcio

Chicco Macheda, tutto all'esordio

Il problema è esordire col botto. Se inizi con un gol decisivo, oltre che bellissimo, tutti si aspettano da te una grande carriera: il problema di Federico "Chicco" Macheda è che quell'esordio è rimasto per sempre l'apogeo della sua vita calcistica.

Talento sprecato? Diciamo che forse le aspettative erano eccessive nei suoi confronti. "Sky is the limit" a quel punto, "Il limite è il cielo"; ma forse, appunto, il cielo era già stato toccato.

Macheda, grazie Ferguson

Quando hai un allenatore come Sir Alex Ferguson anche se sei un ragazzino sai già che per vincere il tecnico scozzese sarà disposto a buttarti nella mischia.

La carta d'identità non esiste, non è mai esistita con il grandissimo allenatore del Manchester United. Del resto non avrebbe conquistato così tanti titoli con i Red Devils se fosse stato un amante dello status quo.

Primavera del 2009, lo United è a caccia della 18esima Premier League. Il Liverpool morde il freno e cerca il sorpasso, il 5 aprile i Red Devils sono sotto 2-1 in casa a Old Trafford contro l'Aston Villa e Ferguson decide che è ora di buttare dentro il centravanti della Squadra Riserve.

È un ragazzino alto e smilzo, strappato alle giovanili della Lazio con un contratto da professionista approfittando della legislatura britannica che permette questi accordi a differenza dell'Italia. La stessa giocata operata dallo United con un altro azzurro giovanissimo qualche anno prima: Giuseppe Rossi.

Questo giocatore invece si chiama Federico Macheda e indossa la maglia numero 41. Pareggia Cristiano Ronaldo, ma il 2-2 non basta ai Red Devils che come sempre quando sentono l'odore del sangue insistono.

Un gol per sempre

Minuto 90, Macheda riceve di spalla al limite dell'area, ma è in un periodo dove è in una fiducia assoluta, potrebbe fare letteralmente di tutto. Con una giocata da grande attaccante sbilancia grazie a un colpo di tacco a seguire un difensore esperto come Luke Young e, non contento, spara un destro a giro imparabile per il 3-2.

Old Trafford impazzisce, i compagni corrono ad abbracciare "Chicco" che non si rende conto probabilmente di ciò che ha fatto. Una settimana dopo, poi, va dentro contro il Sunderland e segna di nuovo dopo 40 secondi.

Manchester United campione d'Inghilterra e Macheda protagonista assoluto. Ci si prepara per un ingresso in pianta stabile del romano in prima squadra e invece succede tutto il contrario. Nonostante rimanga Ferguson in panchina per "Chicco" lo spazio si riduce fino ad azzerarsi.

Iniziano in compenso i prestiti, che mostrano un lato di Macheda che non c'entra nulla con quello dimostrato fin lì. Il primo è alla Sampdoria ed è tragico perché i blucerchiati retrocedono in B, nel 2011.

Il contratto con il Manchester United finisce nel 2014. In mezzo ci sono anche state le tappe al Queens Park Rangers, al Doncaster, allo Stoccarda e al Birmingham, senza lasciare mezza traccia.

Cardiff, Nottingham Forest, Novara (10 gol in due stagioni di B), Panathinaikos, Ankaragucu e Apoel Nicosia sono le successive squadre di un Macheda letteralmente scomparso dai radar delle grandi leghe europee. Il periodo migliore, i 4 anni al Panathinaikos con 40 reti complessive e una Coppa di Grecia in carniere.

Un po' poco per un ragazzo che ormai ha scollinato abbondantemente le trenta primavere e rimarrà una grande incompiuta, nonostante un debutto da sogno. O forse proprio a causa di quel debutto da sogno.