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Le convocazioni di Mancini: le novità e i ritorni per il nuovo corso della Nazionale

Sono pesantissime le assenze nel reparto avanzato: venerdì verranno diffuse le convocazioni e ci saranno sicuramente alcune sorprese tra gli attaccanti.

Il problema del centravanti

Il ruolo del centravanti è sicuramente un problema per Roberto Mancini: Ciro Immobile è infortunato, Gianluca Raspadori e Gianluca Scamacca giocano senza continuità e sono reduci da infortuni, Andrea Belotti è una riserva alla Roma, Andrea Pinamonti ha vissuto una prima parte di stagione di certo non brillante, anche se ora è reduce da un gol contro la Roma.

Moise Kean ha poco spazio alla Juve e ha avuto problemi disciplinari in passato con Mancini, mentre Lorenzo Colombo, anche lui tornato in panchina ultimamente con il Lecce, dovrebbe rimanere un Under 21.

Per quanto riguarda gli esterni e le seconde punte non ci sono grandissimo problemi, tra Matteo Politano protagonista con il Napoli, Vincenzo Grifo miglior realizzatore stagionale del Friburgo, Wilfred Gnonto che ha sempre più spazio nel Leeds e i ritorni di Domenico Berardi e Federico Chiesa oltre che di Nicolò Zaniolo che nel Galatasaray sta trovando continuità.

Il problema è nella figura del centravanti, in cui non si trovano italiani di valore nei club di vertice, in Italia o all'estero, al di là di un Immobile che è uno dei migliori attaccanti della storia della Serie A ma che in Nazionale non è mai riuscito ad esprimersi al meglio.

Ecco perché è lecito aspettarsi delle sorprese nelle convocazioni di Mancini per quanto riguarda questo ruolo, sia per sondare nuovi profili che per spingere i giovani italiani a cercare spazio anche all'estero, se non si trova in Italia.

Mateo Retegui e Andrea Compagno, bomber provenienti da lontano

Le due sorprese più grandi sono già note: una, la convocazione dell'argentino Mateo Retegui, è stata già confermata dallo stesso Mancini, mentre l'altra, la chiamata di Andrea Compagno, non è ancora ufficiale ma è trapelata da varie fonti.

Mateo Retegui è nato a San Fernando, in Argentina, il 29 aprile 1999, ma la sua famiglia ha origini a Canicattì, in provincia di Agrigento, luogo di nascita del nonno. Cresciuto nei due maggiori vivai argentini, ovvero River Plate e Boca Juniors, al momento gioca in prestito al Tigre dopo che il Boca l'ha mandato negli anni scorsi a fare esperienza anche all'Estudiantes e al Talleres. Attualmente è capocannoniere della Superliga con 6 reti in 7 presenze, che hanno suscitato l'interesse di squadre italiane come l'Udinese e il Napoli. Come ha sottolineato anche lo stesso Mancini, un po' a sorpresa ha deciso di accettare la chiamata della Nazionale italiana piuttosto che aspettare un'eventuale convocazione da parte dell'Albiceleste campione del Mondo.

Attaccante fisico (186 cm) e particolarmente forte nei colpi di testa, è ancora un po' grezzo dal punto di vista tecnico ma possiede sicuramente caratteristiche che non si trovano al momento nei centravanti azzurri.

Andrea Compagno è invece nato e cresciuto in Sicilia, dalla parte opposta però rispetto al nonno di Retegui. Nato il 22 aprile 1996 a Palermo, ha infatti iniziato a tirare calci al pallone con la maglia rosanero (indossata anche dal padre Rosario a fine anni '90) fino al 2011, quando ha attraversato la Trinacria per giocare nelle giovanili del Catania, senza però mai esordire in prima squadra.

Negli anni ha giocato in Serie D con Due Torri, Pinerolo, Argentina, Borgosesia e Nuorese, con una parentesi anche nella Primavera del Torino, per poi accasarsi al Tre Fiori, nel campionato di San Marino, con cui ha giocato (e segnato) anche nelle qualificazioni di Europa League. Nel 2020 firma per l'Universatatea Craiova, nella seconda serie rumena, guadagnandosi nell'arco della stagione un posto da titolare e contribuendo in maniera decisiva alla promozione nel massimo campionato con 5 reti durante i play-off.

Dopo una stagione con 12 gol complessivi nella Superliga rumena con la maglia dell'Universatatea Craiova e un inizio scoppiettante con 5 reti nelle prime 6 partite, quest'estate si guadagna la chiamata da parte del FCSB (un tempo Steaua Bucarest), con cui mette a segno 11 reti in 18 partite di campionato e 1 anche in Conference League. Attualmente è quindi in cima alla classifica cannonieri della Romania con 16 reti complessive.

Le possibili novità negli altri ruoli

Non ci si aspetta grandi novità negli altri reparti: possibile una chiamata per Federico Baschirotto, difensore ventiseienne grande protagonista con il Lecce, ma il reparto dovrebbe puntare principalmente sul capitano Leonardo Bonucci, sugli interisti Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni e sul giovane Giorgio Scalvini dell'Atalanta.

Difficilmente tornerà subito in gruppo Alessandro Florenzi, appena rientrato nel Milan dopo mesi di assenza (probabile la chiamata del compagno Davide Calabria), mentre pare essere completamente ristabilito Leonardo Spinazzola, ormai tornato titolare nella Roma dopo la lunga convalescenza a seguito dell'infortunio nell'Europeo. Sulla sinistra appare sicura anche la chiamata di Federico Dimarco e ci sono possibilità anche per Fabiano Parisi dell'Empoli.

I giovani della Juventus Fabio Miretti e Nicolò Fagioli hanno buonissime chance di essere nel gruppo, anche se il reparto di centrocampo è quello in cui c'è maggiore abbondanza con Verratti, Barella, Tonali, Cristante e Pessina.

Difficile la conferma di Simone Pafundi, il giovanissimo che, comprensibilmente visti i suoi 17 anni, non sta trovando ancora grande spazio all'Udinese. Possibile un ritorno di Nicolò Zaniolo che invece al Galatasaray ha subito esordito con un gol.

Non dovrebbero esserci novità per quanto riguarda i portieri: Donnarumma e Meret (che con ogni probabilità si alterneranno in porta nelle due partite) con Provedel e Vicario di scorta.