Ormai è ufficiale: l'Italia avrà cinque squadre nella prossima edizione della Champions League. Ad aiutare è stato il percorso delle squadre di Serie A soprattutto in Europa League e in Conference League, con Roma e Atalanta rispettivamente in semifinale contro Bayer Leverkusen e Olympique Marsiglia. La Fiorentina, invece, in Conference se la vedrà con il Club Brugge, auspicando una finale contro una tra Olympiacos e Aston Villa.
Per capirci: nulla è impossibile, e dopo i trionfi e le finali dell'ultimo anno, qualcosa nel calcio italiano sembra essere davvero cambiato. Di sicuro, siamo molto più europei e meno ancorati a vecchie situazioni, calcistiche e non.
Come far fruttare però questo regalo che ci siamo fatti da soli? Bene, la prossima Champions League porta con sé mille novità e altrettante situazioni da capire. Soprattutto, però, porta soldi e ambizione. Almeno per le cinque che avranno conquistato questo spot.
Primo punto: contesto. L'Inter è ormai ufficialmente campione d'Italia e qualificata per la prossima Champions. Quando mancano sei partite alla fine, ci sono 18 punti in palio. Dunque, al momento, per strappare il pass europeo sono in ballo.
Matematicamente ci sono ancora dieci squadre che potrebbero raggiungere l'obiettivo, più pragmaticamente consideriamo una distanza di sei punti - attuali - al quinto posto. Piesse: se Roma o Atalanta vincono l'Europa League, ne liberano ancora un altro.
Ecco le squadre che devono conquistare ancora la qualificazione ufficiale.
Considerando che il Milan è a una vittoria di distanza dalla Champions, lo spot dei rossoneri sembra praticamente preso. Vero: c'è la Juventus all'orizzonte e non sarà una sfida banale, ma Pioli e i suoi hanno totalizzato 69 punti e ne basteranno poco più di 70 per giocare ancora una volta nei palcoscenici più importanti.
Dove potrebbe fare, allora, questi punti il Milan?
Senza coppe europee - eliminati dalla Roma in Europa League - i rossoneri hanno due match point piuttosto alla portata. Il primo: Milan-Genoa, dopo la sfida dell'Allianz Stadium contro la Juventus. La squadra dell'ex Gilardino ha poco da chiedere al campionato e potrebbe essere la classica vittima sacrificale.
In alternativa: Milan-Cagliari e Torino-Milan. Gare da tre punti. E se proprio non dovesse bastare, prima di chiudere all'Olimpico contro la Roma, c'è Milan-Salernitana a fine maggio. Insomma: di occasioni ce ne sono ancora. Eccome.
La Coppa Italia non sembra davvero un ostacolo per i bianconeri, che avranno Milan e Roma nelle prossime tornate, prima di un match semplice con la Salernitana. Possono chiudere lì il discorso Champions? Eh, tutta da vedere.
Agli atti, mancano 9 punti per la qualificazione in Champions. Poi dipenderà tanto, se non tutto, anche dalle frenate di chi è lì a correre con la squadra di Allegri. Messe in preventivo un po' di difficoltà, la Juve potrebbe conquistarsi la Champions in due gare interne come appunto Salernitana e (ultima) Monza. Ma serve fare punti tra Milan - a Torino -, Roma e Bologna in trasferta. In bocca al lupo.
Oh, occhio al Bologna. Che con la Roma ha probabilmente piazzato la vittoria Champions, e per di più in trasferta. Adesso: Udinese in casa, Toro e Napoli fuori, poi la Juve ancora al Dall'Ara, prima di chiudere in casa del Genoa.
Sembra tutto abbastanza fattibile, Napoli e Juve a parte, che comunque sono tutto fuorché irresistibili. Thiago Motta è a un passo dal compiere un vero e proprio miracolo. Gli bastano tre successi (o forse meno), dovrà trovarne probabilmente anche uno in trasferta.
Tostissimo. Tra fine aprile e inizio maggio, la Roma è chiamata a una corsa folle. Il motivo? Proprio il calendario. Dopo i 20 minuti con l'Udinese da giocare il giorno 25, ci saranno: Napoli, Leverkusen, Juventus, Leverkusen, Atalanta. Prima e ultima, in trasferta, se consideriamo solo la Serie A. Si chiude con Genoa, Empoli e poi Milan in casa.
Se De Rossi passa la bufera, e il duro ko con il Bologna viene smaltito in fretta, allora la Roma può ritrovare l'entusiasmo folle che aveva caratterizzato il suo percorso. Può essere tutto, può essere niente. E c'è un allenatore non esattamente esperto in panchina...
Sembra la squadra arrivata meglio, e con tre competizioni. Perché è ancora dentro a tutto, e in particolare al sogno Champions. Dopo la Coppa Italia, l'Atalanta ha Empoli, Salernitana, Lecce e Torino. In mezzo, lo scontro diretto con la Roma e l'Europa League per sognare.
Gasperini ha ritrovato persino Touré, che aveva perso ancor prima che la stagione iniziasse. E ha una squadra forte: De Ketelaere è ritrovato, Scamacca ha iniziato a infilare gol su gol, la difesa dà certezze e il centrocampo è rodato. Ribadiamo: è la più pericolosa.
Mettiamola così: alla Lazio andrebbe bene pure una solida Europa League. Anche solo per ricominciare. Però i biancocelesti devono tornare a fare punti. E lo schiaffo del derby pare l'abbiano ben assorbito. Vedi i successi con Salernitana e Genoa (al Ferraris).
Eccoci, allora: Verona, Monza, Empoli e Sassuolo. L'Inter alla penultima, ma è già campione d'Italia e sarà verosimilmente in campo con le riserve. Si. Può. Fare. Pure la Champions? Certo, Ma deve vincerle tutte, Tudor.
Calzona cerca l'impresa disperata. E neanche il calendario aiuta. Anzi. Dopo la gara interna con la Roma, gli azzurri incontreranno l'Udinese che cerca punti salvezza, il Bologna che insegue la Champions, la Fiorentina che vuole l'Europa. L'ultima, in casa, con il Lecce: De Laurentiis spera in tutto fuorché una passerella.