Calcio

La Cremonese che trionfa in Europa: Coppa Anglo-italiana 1993

C'era una volta, ed è proprio il caso di dirlo, la Cremonese di Gigi Simoni. Quella che stupì tutto, in un anno che Cremona ricorda ancora con i brividi addosso. Era il 1992 e iniziava l'epopea di quello che sarebbe diventato poi uno dei simboli interisti. La piazza aveva fame, fretta, voglia di tornare al vertice: con Simoni ci riuscì, pure a livello internazionale.

Certo, non era la Champions League, quella alzata al cielo di Londra nel marzo del Novantatré. Ma era una coppa, era una vittoria. Un motivo per stare insieme e festeggiare. Per andare orgogliosi di una squadra in grado di rappresentare il volto operaio e bello della città.

Cos'era la Coppa anglo-italiana?

Partiamo dal principio. Molti non conoscono la storia della Coppa Anglo-Italiana, nota anche come Torneo Anglo-Italiano: era una competizione calcistica tra club italiani e inglesi, e si è tenuta dal 1970 al 1996. L'aveva inventata tale Gigi Peronace, un manager italiano che si era trasferito in Inghilterra negli anni sessanta.

La motivazione principale che portò alla creazione della competizione fu permettere allo Swindon Town, appena vincitore della Coppa di Lega Inglese, di avere comunque un'esposizione europea, dato che i regolamenti della Football Association gli negavano la partecipazione alla Coppa delle Fiere.

Dopo la prematura scomparsa di Gigi Peronace alla fine del 1980, il torneo fu intitolato alla sua memoria a partire dal 1982. Tuttavia, con il tempo, il torneo perse interesse e fascino, soprattutto negli anni dell'ostracismo inglese in Europa dopo i fatti di Bruxelles del 1985. Ciò portò alla sua interruzione. Ripristinata nella stagione 1992-1993, finì per coinvolgere otto squadre della Serie B italiana e altrettante della Division One inglese. Il torneo si svolse con una formula simile alla quarta edizione del 1973, con la finalissima che si tenne a Wembley, Londra.

Anche nelle stagioni successive, il torneo mantenne lo stesso regolamento, sebbene la fase preliminare in Inghilterra fosse stata eliminata e le classifiche dei gironi fossero unite e non più separate per nazione.

La Cremonese di Gigi Simoni

Dunque, come ci era finita la Cremonese? Era stata selezionata tra le otto squadre di Serie B. E al primo anno di Simoni, la bella sorpresa: oltre alla richiesta di salire in Serie A, c'era il sogno internazionale da realizzare.

Parliamo di una figura leggendaria in città, che ha simboleggiato l'epoca d'oro per il club grigiorosso. Giunto a Cremona nel 1992, Simoni vantava già un prestigioso curriculum, con tre promozioni in Serie A e un campionato vinto a Carrara in Serie C. Sotto la guida del tecnico, la Cremonese ottenne risultati effettivamente sorprendenti, con due salvezze brillanti in Serie A nei tre anni successivi. Sebbene la retrocessione giunse al termine del terzo anno nel 1996, Simoni aveva portato il club a vette inimmaginabili, tanto che nel 1994 fu premiato come "Allenatore dell'anno".

In particolare, la stagione 1993-1994 segnò un punto culminante per la Cremonese, con vittorie storiche come quella contro la Roma all'Olimpico e un piazzamento in classifica davanti all'Inter. In quegli anni ruggenti, la squadra riuscì a fermare giganti del calcio italiano come il Milan di Capello, la Juventus di Baggio, l'Inter di Ruben Sosa e il Parma di Tanzi. Non solo: Simoni lanciò numerosi talenti, tra cui Chiesa e Tentoni, portando i suoi giocatori a esprimersi al massimo delle loro potenzialità. Quando si dice "creare valore", anche oggi: ecco, Simoni fece proprio quello.

Anche dopo aver lasciato Cremona nel 1996, Simoni mantenne un legame speciale con il club. Nel 2003, nell'anno del centenario della Cremonese, fu nominato miglior allenatore nella storia della squadra. Il suo ritorno avvenne dieci anni dopo, quando ricoprì il ruolo di direttore tecnico per un anno e mezzo, per poi diventare presidente del club per due anni, fino al 2016.

La Cremonese in quella stagione

Ma che squadra aveva, in quell'annata? Forse una delle più sottovalutate della storia grigiorossa. Partiamo dai risultati: nella stagione 1992-1993 la Cremonese disputa il campionato di Serie B e si piazza al secondo posto con 51 punti.

Arriva a questo punto la Serie A, una Cremonese tra le più belle di tutti i tempi, nonostante un inizio a dir poco complicato: subito fuori dalla Coppa Italia per mano del Perugia, mentre in campionato l'esordio è una sconfitta pesante a Cesena. I grigiorossi infilano quindi otto vittorie di fila e volano in classifica. Il 6 giugno la città è in festa: nella penultima giornata, a Bari vince 2-1. E realizza un sogno.

La partecipazione in Coppa Anglo-italiana

Durante tutto l'inverno, la Cremonese si impegna nelle partite eliminatorie del Torneo Anglo-Italiano, dimostrandosi determinata e in particolare competitiva. Le vittorie giungono contro avversari di prestigio come il West Ham, il Tranmere e il Derby County: sono segnali grossissimi, e di un trionfo possibile.

Il percorso fino in finale

Il vero banco di prova, in un torneo del genere, non è infatti l'ultima parte della competizione. E' il girone. Otto squadre, e che squadre: la Cremo deve affrontare Derby County, Tranmere, West Ham e Bristol City. Ne vince 3 su 4. E vola alla seconda fase, dove becca (ancora) il Bari.

All'andata? 4-1. E Zini in festa. Al ritorno, il San Nicola deve piegarsi alla delusione: 2-2 e Cremonese in finale.

La vittoria

Arriviamo così alla finale del 27 marzo 1993. Trentuno anni fa, un momento storico si consumava nella suggestiva cornice dello stadio di Wembley. Un numeroso seguito di tifosi aveva accompagnato la squadra in trasferta in Inghilterra, e la Cremonese aveva risposto in maniera meravigliosa, portandosi subito in vantaggio all'11' con un colpo di testa di Verdelli, su calcio d'angolo di Florijancic.

Al 23', tutti ammutoliti: il Derby County pareggia con un colpo di testa di Gabbiadini. Passano 4 minuti e la Cremonese guadagna un calcio di rigore per fallo su Giandebiaggi, ma la conclusione di Nicolini viene respinta dal portiere Taylor, che mantiene così il pari.

Ripresa: i grigiorossi conquistano un altro calcio di rigore, questa volta però Maspero non sbaglia. Ancora avanti, i lombardi, che nel finale di gara esplodono finalmente di gioia: è Tentoni a siglare il gol della sicurezza, portando il punteggio sul 3-1 e scatenando l'estasi del settore ospiti di Wembley.