L'affare Lukaku trova la sua collocazione in un contesto che non parte certamente dalle ultime settimane, durante le quali è montata l'attesa per il ritorno a San Siro del centravanti della nazionale belga che così tanto amore aveva seminato durante la sua doppia avventura nerazzurra, ma necessita di una disamina ben più articolata che dovrebbe fare capo alle difficili operazioni che portarono "Big Rom" sotto il Duomo della Madonnina, addirittura ai tempi della sua prima volta con l'Inter, alla vigilia della stagione 2019/2020.
Lukaku arriva insieme ad Antonio Conte e, pronti via, diventa il giocatore che segna il maggior numero di reti nell'arco delle prime 10 giornate di campionato, giustificando, almeno in apparenza, l'esborso di 65 milioni di Euro più 10 di bonus, che diventano la cifra più alta mai pagata per un giocatore nella storia della squadra nerazzurra.
La prima stagione è positiva, ma il secondo posto in Campionato non basta a placare la sua sete di vittoria e, tanto meno, placa quella del suo allenatore che lega il proprio modulo tattico alla boa possente offertagli dallo stesso Lukaku, che gioca spesso spalle alla porta e smistando per i suoi compagni, o trascinando dietro di sé i malcapitati difensori che poco possono fare al cospetto del suo strapotere fisico.
Nella stagione dell'esordio, Lukaku, segna 23 reti, la terza prestazione migliore della squadra dopo quella di Istvan Nyers nel 1948/49, 26 e di Ronaldo nel 1997/98 con 25.
L'amore dei tifosi esplode come per pochi altri che hanno vestito la casacca nerazzurra, anche per via dello scotto che la curva interista pagò amaramente per il tradimento di Mauro Icardi, che lasciò un ricordo poco piacevole dopo il suo addio.
Passava il tempo e le dichiarazioni d'amore di Lukaku si facevano sempre più mielose nei confronti del popolo interista, peraltro corroborate da risultati di grandissimo valore, come il record di 11 partite di fila a segno in Europa tra Everton e Inter e nell'ottobre del 2020 viene nominato miglior giocatore della UEFA Europa League 2019/2020.
Nella stagione successiva contribuisce in modo determinante allo scudetto dell'Inter sempre con la panchina affidata a Conte, segnando la bellezza di 24 reti in 36 presenze, riportando il titolo nella Milano sponda nerazzurra dopo ben 11 anni.
Il passaggio di Lukaku fa segnare un paio di record ulteriori: intanto il centravanti belga diventa l'acquisto più oneroso dei londinesi che pagano "Big Rom" qualcosa come 115 milioni di Euro che diventa anche la cifra più alta per un giocatore in uscita non solo dall'Inter, ma dell'intera storia della Serie A.
Ai Blues la stagione è travagliata. Lukaku è in totale disaccordo con l'allenatore Tuchel e viene messo fuori strada per aver palesato in un'intervista la speranza, più che l'intenzione, di tornare all'Inter dove si sentiva. a suo dire, decisamente più amato dai tifosi e rispettato dallo staff tecnico e dalla società.
La stagione è comunque da dimenticare nonostante il fulmineo reintegro in rosa dopo le scuse dello stesso giocatore, che comunque fa le valigie e torna all'ovile nerazzurro con la formula del prestito oneroso.
La stagione non è trionfale come quelle precedenti, ma Lukaku fa comunque il suo e vince la Coppa Italia con i compagni di squadra, oltre che raggiungere la finale di Champions League persa contro il Manchester City.
L'estate che segue la seconda parte dell'avventura nerazzurra è a dir poco travagliata. Lukaku continua a dichiarare amore nei confronti dell'ambiente nerazzurro, ma in realtà rumors più o meno confermati e smentiti, lo danno vicino a tutta una serie di squadre, tra le quali la Juventus, alla quale il belga si sarebbe offerto per sostituire Dusan Vlahovic, all'epoca molto vicino alla rottura con la squadra bianconera.
La fine della storia la conoscete tutti e conoscete tutti anche il trattamento riservato al belga in quel di San Siro nella prima partita da avversario.
La storia del calcio è piena di episodi che hanno messo a repentaglio il rapporto tra tifosi e dirigenza della propria squadra, nonché la manifestazione di gelida indifferenza tra i propri ex beniamini.
Ne vogliamo ricordare solo alcuni.