Se Dwight Schrute in The Office ha tenuto per anni il ruolo di "assistant to the regional manager" solo a livello nominale, Davide Ancelotti è diventato molto più di un semplice braccio destro per il padre.
È diventato il vice del padre nel 2016, ai tempi del Bayern, e da lì in poi non ha mai smesso di affiancarlo passando da Napoli, Everton e, infine, all'attuale panchina del Real Madrid.
Ma quello che è successo pochi giorni fa, nella semifinale di Champions contro il Bayern, dimostra quanto il ragazzo non sia solo un "vice", ma una vera e propria colonna portante della panchina dei Blancos a tutti gli effetti.
Al 68esimo Alphonso Davies porta avanti i bavaresi sullo 0-1, dopo un'ora in cui il Real è riuscito a imporsi nel gioco senza però trovare il gol e lasciando vuota quella posizione lì, quella del 9, dove Vinicius e Rodrygo (due ali) circolano senza riuscire a sfondare.
Davide si alza dalla panchina e va dritto dal padre a dirgli, quasi urlando, "Mettiamo Joselu! Dai".
Carletto acconsente, senza aggiungere nulla.
Non ci credete? Guardate pure.
🗣️ Carlo Ancelotti: "Davide, we need change."
-- 𝗢𝗯𝗲𝘆 𝗠𝗮𝗻 (@NkuahObedia1) May 9, 2024
🗣️ Davide Ancelotti: "Joselu *whistles*"
🗣️ Carlo Ancelotti: "Joselu, come on."
one of our secret weapon Davide Ancelotti ❤️🐐 pic.twitter.com/rmdO7tDjRz
Lo spagnolo segna dopo soli 7 minuti il gol del pareggio che ribalta la partita di Madrid.
Il resto è già storia.
Un ragazzo che viene dalle giovanili, riportato a casa per due spiccioli che porta il Real a giocarsi la possibile 15esima Champions League.
L'altro ragazzo, il 34enne in panchina, è andato da uno dei più grandi allenatori della storia a dire cosa dovesse fare ed è stato ascoltato.
Non è successo perché "figlio di", non è successo per fortuna: Davide Ancelotti sa quello che fa. Come sempre. Come quando, dietro le quinte, pianifica le strategie per il padre, istruisce i calciatori seguendoli sia sul lato tattico che atletico, si confronta con lo staff del Castilla per monitorare i giovani talenti della seconda squadra e, in generale, gestisce tutto ciò che è la squadra del Real Madrid oggi.
Lo conoscevano come "Figlio di Carlo Ancelotti".
Ma, ormai, si è ribaltata la situazione.
Perchè a Madrid, ora, dicono "Lui è Carlo, il padre di Davide Ancelotti".