Calcio

La Fiorentina ci riprova dopo un anno: favorita (ma non troppo...) contro l'Olympiakos

Dopo 365 giorni (circa) la Fiorentina ci riprova, alle prese con un titolo che nella storia viola manca dal 2001 (la Coppa Italia firmata Roberto Mancini) e con un ciclo tecnico che pare arrivato alla fine.

Vincenzo Italiano quasi certamente lascerà la panchina della Fiorentina (sirene bolognesi per lui) e sicuramente un trofeo internazionale sarebbe il coronamento di un percorso che ha visto il giovane allenatore nativo di Karlsruhe, ridare competitività a un ambiente che si era pericolosamente abituato alla mediocrità.

L'avversario finale: l'Olympiakos

L'ultimo ostacolo si chiama Olympiakos, regina assoluta del calcio greco ma che in Europa ha sempre recitato il ruolo della Cenerentola.

Infatti i biancorossi sono alla prima finale della storia in ambito internazionale, la seconda per il calcio greco dopo quella di Coppa Campioni del Panathinaikos nel 1971 che diede il via al ciclo vincente dell'Ajax di Crujiff.

Ma che stagione è stata per l'Olympiakos? Diciamo altalenante.

La squadra parte sempre per vincere il campionato greco, però quest'anno ha dovuto arrendersi allo storico titolo del PAOK Salonicco, che ha riportato uno scudetto fuori da Atene dopo ben 36 anni vincendo il 4º campionato della sua storia.

L'Olympiakos si è dimostrato deficitario soprattutto negli scontri diretti e nei derby ateniesi, cosa che ha portato polemiche ed esoneri sulla panchina biancorossa.

La stagione era infatti iniziata sotto la guida di Diego Martinez, sostituito poi a Dicembre da Carlos Carvahal. Ma nenache l'ex tecnico di Celta, Braga e Besiktas è riuscito a modificare la tendenza altalenante della squadra.

Così a partire da Febbraio è stato chiamato a guidare la squadra Josè Medilibar, capace la scorsa stagione di vincere l'Europa League alla guida del Siviglia.

Il percorso dell'Olympiakos

Mendilibar si conferma re di coppe, portando la squadra a una cavalcata esaltante in giro per l'Europa: dopo l'eliminazione invernale ai gironi di Europa League, l'Olkympiakos passa dal playoff di Conference battendo il Ferencvaros con un doppio 1-0, ma le vere imprese sono quelli dei turni successivi.

Agli ottavi sembra finita infatti dopo la sconfitta interna dell'andata per 1-4 contro il Maccabi, ma incredibilmente la squadra di Medilibar la ribalta nel ritorno vincendo ai supplementari per 6-1 grazie ad un gol di Stevan Jovetic.

Nei quarti la battaglia contro il Fenerbache, che si prtrae fino all'epilogo dei calci di rigore dopo il 2-1 maturato in Grecia e la sconfitta di misura a Istanbul.

Poi la grande impresa da sfavorita contro l'Aston Villa, sconfitto sonoramente a Birmingham per 4-2 e anche al Pireo con un secco 2-0.

I pericoli dell'Olympiakos: occhio a El Kaabi

Protagonista assoluto della cavalcata in Europa è senza dubbio Ayoub El Kaabi, un quasi trentunenne marocchino, che fino ad oggi è stato il più classico dei giramondo del gol.

Partito dal piccolo Racing Casablanca, esplode nelle fila del Berkane nella stagione 17/18, cosa che gli frutta anche la convocazione per i mondiali russi di quell'anno. Poi esperienze in Cina (Hebei), Turchia (Hatayspor) e Qatar (Al Saad) prima di accasarsi l'estate scorsa all'Olympiakos quasi in sordina.

Attaccante dal fisico imponente, con eccellenti doti atletiche e di velocità, El Kaabi è forse un po' grezzo tecnicamente, ma la Fiorentina dovrà fare molta attenzione a lasciare troppo campo aperto a questo giocatore, capace di aprire letteralmente da solo la difesa dell'Aston Villa nelle due semifinali.

L'atteggiamento difensivo della squadra di Italiano potrebbe esaltare le qualità di questo attaccante da 18 gol stagionali di cui ben 13 nelle competizioni europee: sintomo quanto mai evidente di come questo tipo di giocatore ami le difese alte che lascino possibilità di giocare col fuorigioco.

Nell'Olympiakos si segnalano anche il minuscolo ma rapidissimo Podence: 165 cm di tecnica e velocità da tenere sempre d'occhio.

Attenzione anche al 37enne El Arabi, che dopo una vita spesa tra Francia e Spagna può mettere a disposizione dell'Olympiakos fiuto del gol e gestione dei momenti caldi della gara.

A proposito di momenti caldi, non possiamo non citare il grande ex Stevan Jovetic: il montenegrino, lanciato nel grande calcio proprio dalla Fiorentina, ha messo a segno gol pesanti nel percorso europeo e gioca per il suo primo titolo continentale a livello di club.

Si gioca ad Atene ma sarà veramente "casa" per l'Olympiakos?

Si gioca ad Atene, cosa che potrebbe pesare in una finale con una tifoseria calda come quella greca. Ma attenzione però: non si gioca al Pireo ma allo stadio Agia Sophia, il nuovo impianto dell'AEK Atene, inaugurato nel 2022.

Questo porta a qualche considerazione: per le due tifoserie la UEFA ha messo a disposizione 9000 biglietti ciascuno su una totalità di 27.000 tagliandi disponibili.

Ballano quindi circa altri 9000 biglietti che molto probabilmente verranno razziati dai tifosi greci molto più agevolati dalla brevissima trasferta.

Attenzione però ai tifosi di AEK e Panathinaikos che hanno provato ad acquistare quanti più tagliandi possibili per tifare Fiorentina: se il primo titolo europeo di una squadra greca arrivasse per mano degli odiati rivali sarebbe un'onta storica e indelebile.