Calcio

La formazione della Juventus 2024-2025

Un po' quei sogni di inizio estate, un po' la concretezza di queste voci di mercato. Ecco la Juventus, la nuova Juventus.

Quella di Thiago Motta, che a Torino è arrivato l'8 luglio e si è messo subito al lavoro, pure prima dell'arrivo dei suoi giocatori. In realtà, qualcuno dalle parti del JTC della Continassa è già passato. Vedi Di Gregorio. Vedi Huijsen, che pure sembra decisamente in uscita. La nuova Juve insomma inserisce più tasselli, mette insieme i pezzi, rischia di scrivere seriamente un'altra storia. Sempre legata al passato, ma con volti decisamente diversi, un punto verso il futuro.

Non è facile capire quale Juventus sarà oggi, semmai possiamo coltivare una certezza: che la squadra bianconera sarà profondamente diversa rispetto alla ultima versione Allegriana. Mai bella, mai tambureggiante, comunque vincente, con una Coppa Italia in tre anni che ha addolcito le difficoltà percepite lungo il percorso. Il primo passo di Thiago sarà fare una rivoluzione: non entrerà in punta di piedi, non è ciò che gli ha chiesto Cristiano Giuntoli. Ma sarà rivoluzione di idee, uomini, sistema di gioco. Mentalità. E servirà tempo, parecchio tempo.

Juventus 2024-2025: la formazione

Proviamo quindi a immaginarla, la Juve che sarà. E sarà con il 4-2-3-1, nuovi acquisti compresi. Certo, quelli confermati. Però pure quelli finora immaginati.

Juventus (4-2-3-1): DI GREGORIO (Perin); Danilo (DI LORENZO), Bremer (Gatti), KIWIOR (Djalò), Cambiaso (Kostic); DOUGLAS LUIZ (Locatelli), THURAM (Fagioli); Soulé (Weah), KOOPMEINERS (Miretti), SANCHO (Yildiz); Vlahovic (Milik).

Porta

La rivoluzione è partita da qui e dà la dimensione di come alla Continassa stiano facendo comunque dei cambiamenti totalmente ragionati. Da una parte, ecco, l'addio pesante di Wojciech Szczesny, titolare scelto dopo l'addio di Gianluigi Buffon e uomo dall'ingaggio parecchio pesante. Dall'altra, sì, l'arrivo di Michele Di Gregorio: uno di quei portieri "bravi con i piedi", ma anche con le mani. Insomma: una certezza. Certezza costata 20 milioni di euro, elemento che dà anche la dimensione dell'investimento bianconero.

Resterà Mattia Perin, seppur con una metodologia diversa - la Juve cambierà preparatori dei portieri, si chiude l'era Filippi che resisteva sin dai giorni di Delneri -, stessa sorte per Carlo Pinsoglio. Cambierà "solo" l'attore principale, dunque.

Difesa

Si torna rigorosamente a quattro, e non è un dettaglio. Si torna a quattro e quindi serviranno esterni bassi alla Juve, che non potrà attingere a piene mani dal mercato. Giuntoli ci ha provato per Di Lorenzo, atteso ancora da un confronto diretto con Aurelio De Laurentiis: le intenzioni sono chiarissime, per il calciatore. Vuole lasciare la squadra di cui è capitano, complice un anno al di sotto di ogni aspettativa. Rivalutarsi altrove, magari alla Juve, può essere una buona chiave per ripartire.

Sugli esterni c'è il nome di Couto, e poco altro. Tentativi blandi, comunque. Perché le priorità della Juventus sono altrove. Costruiamo allora i bianconeri con quel che c'è, e c'è il capitano, Danilo. Sarà lui probabilmente il terzino titolare a destra, con Cambiaso a sinistra. In mezzo? Bremer ha giurato nuovamente amore e resterà, Djalò sarà testato, Gatti è pronto. Rugani può partire. Chi resta? Uno da comprare al mercato: sfumato Calafiori, direzione Arsenal, restano due nomi validi per Giuntoli. Il primo è quello di Todibo, ma costa tanto. Il secondo è quello di Kiwior, più abbordabile, meno affascinante.

Centrocampo

E' qui la festa, intanto. Perché sono arrivati Douglas Luiz - colpo da 50 milioni di euro - e Khephren Thuram, altri 20 milioni. Tanta, tanta roba per la Juventus, che voleva ripartire da una rivoluzione in mezzo e ci sta riuscendo. Rivoluzione non ancora completa, però. Manca il sigillo, la ciliegina e un pezzetto inoltre di torta. Koopmeiners è il grande sogno della dirigenza ed è sempre stato l'obiettivo, ancor prima di Douglas Luiz, certamente prima che Thuram diventasse un'occasione. Si farà, a prescindere si farà. E sarà l'element sulla trequarti a inventare.

Tutto il resto? Un po' da costruire. Locatelli riparte dalle retrovie, Fagioli avrà tempo e spazio. Miretti? Forse resta, servirà pure un vice Koop.

Attacco

Tanto, forse tutto, dipende da Federico Chiesa. La Juve ha deciso di metterlo sul mercato per una questione di opportunità: scade nel 2025, c'è il forte rischio sennò di perderlo a zero. Al suo posto potrebbe arrivare Sancho, magari in prestito dal Manchester United. Poi c'è il nodo Soulé: andrà via? Resterà? Cosa ne sarà? A Thiago piace e dunque vorranno quantomeno provare a trattenerlo. Tuttavia, un prezzo ce l'ha.

Weah potrebbe invece rimanere, Yildiz sarà il fulcro dal quale ripartire. Esattamente come Dusan Vlahovic. Il suo vice? Per ora Milik, domani chissà.