Calcio

La formazione del Milan 2024-2025

O la va, o si spacca. Il Milan, s'intende. I rossoneri vivono un'estate d'attesa, un'incredibile misto di eccitazione da prima volta e inevitabilmente malsana delusione. È andato via Pioli, ma è arrivata un'incertezza - almeno per la piazza in generale - come Fonseca; è andato via Giroud, ma la maglia numero Nove non ha ancora un proprietario. Eh, dura star dietro agli altri, con l'Inter che ha già chiuso Zielinski e Taremi, restando fortissima; con la Juventus che ha cambiato il centrocampo e il Napoli con Buongiorno.

Ecco, sotto l'ombrellone, il milanista inizia pure un po' a masticare amaro. Però Fonseca è già al lavoro, e nel suo primo giorno a Milanello ha chiesto di "farla girare", di giocare a testa alta, di non avere timori. Le stesse paure che avevano incendiato il finale di stagione della squadra (che fu) di Stefano Pioli. Il nuovo allenatore allora proverà a ripartire da lì, da una questione di testa, oltre che di gioco. Il Milan non può sciogliersi sul più bello, perché semplicemente non se lo può permettere.

Ma come lo vedremo? E quanto sarà cambiato per le scelte di dirigenza e allenatore? Proviamo a capirlo insieme.

Milan 2024-2025, la probabile formazione

Milan (4-2-3-1): Maignan (Sportiello); Calabria (Florenzi), Thiaw (Kalulu), Tomori (Gabbia), Hernandez (Terracciano); Bennacer (Adli), FOFANA (Loftus-Cheek); Pulisic (Chukwueze), MORATA (Jovic), Leao (Okafor)

Porta

Nessun cambio previsto tra i pali per i rossoneri, che terranno Magic Mike Maignan a meno che non arrivino offerte faraoniche (e non sembrano previste). Dopo di lui ci sarà Sportiello, quindi il giovane (e già forte) Lapo Nava.

Devis Vasquez, rientrato in prestito, partirà nuovamente e molto probabilmente ancora a titolo temporaneo.

Difensori

Oh, qui servirebbe un colpo. E intanto non vendere nessuno. Partiamo da quest'ultimo aspetto: il Milan deve assolutamente blindare Theo Hernandez, perché anche se non è arrivata l'offerta della vita, l'estate porta pensieri e per le big che vogliono operare sulle fasce il nome è proprio quello del francese.

Tomori è il perno, ora che Kjaer ha salutato sarà pure leader difensivo. Thiaw è cresciuto, Kalulu c'è. Ma serve altro. Assolutamente sì. Si parla di Pavlovic e il nome è pure di Kiwior (condiviso con la Juve). Intanto, Terracciano potrebbe avere qualche chance in più, mentre Florenzi si appresta a vivere l'ultima stagione rossonera da supporto di Calabria, che non sa se rinnoverà il contratto. Tu chiamalo, se vuoi, un bel caos.

Centrocampisti

Il nome da "sognare" è quello di Fofana, con cui il Milan ha già un accordo e spera di chiudere quanto prima. Sarà titolare. E sarà pure ben pagato, nonostante il giocatore abbia deciso di separarsi quanto prima dal Monaco. Sarà l'unico volto nuovo? Difficile, però è l'unico nome più concreto che circola, altro segno di un piccolo rallentamento nelle dinamiche di mercato.

Bennacer è tentato da nuove sirene, ma il rapporto con Fonseca sembra sia iniziato in maniera importante. Adli può fare ancora apprendistato, mentre Loftus-Cheek può tornare a giocare prettamente in mediana. Pobega invece può partire e salutare tutti. Palesemente: serve altro a questa squadra, pure in termini di qualità. E le voci su Rabiot, per ora, sono appunto solo voci.

Attaccanti

Da una parte Pulisic, dall'altra Rafa Leao. Cosa cambia, nell'attacco rossonero? Che c'è una porta da riempire e non c'è più l'uomo che si gira nelle grandi notti. Olivier è sbarcato negli USA, Giroud ha chiuso con le serate di San Siro. Il Milan cerca adesso disperatamente un centravanti. Dopo essere andato a tanto così da Joshua Zirkzee, che invece potrebbe raggiungere Ten Hag al Manchester United, i rossoneri provano ora qualche colpo in saldo. Tanti ragazzi interessanti - vedi soprattutto Sesko -, ma pure usato sicuro: c'è Alvaro Morata in uscita dall'Atletico Madrid, per sua stessa ammissione.

Okafor è ancora lì, intanto, ma non si è certo rivalutato agli Europei. Anzi. Jovic ha segnato e però resta seconda scelta. Almeno finché non si capirà il giocatore con il quale dovrà giocarsi il posto. In bocca al lupo, Diavolo...