Calcio

Inizia l'europeo casalingo della Germania: il primo ostacolo per la gloria si chiama Scozia

Nel match inaugurale della diciassettesima edizione degli europei di calcio, la Germania padrona di casa sfida la solida Scozia di Clarke con l'obiettivo di prendere subito il comando del Gruppo A.

Julian Nagelsmann vuole partire col piede giusto e far valere il maggior tasso tecnico della sua Germania sulla Scozia, per mettere sin da subito il girone in discesa. Dall'altra parte, gli uomini guidati dal Ct Clarke devono fare i conti con le pesanti assenze di Hickey e Ferguson, ma nel percorso qualificatorio hanno brillato per dedizione e continuità di rendimento.

La Scozia di Clarke non vuole essere una comparsa

Nel girone qualificatorio la Scozia ha compromesso un cammino perfetto fino a quel momento - 5 vittorie su 5 - con gli ultimi tre risultati negativi (2 pareggi e 1 sconfitta). Tra le vittime degli uomini di Clarke ci sono Spagna (sconfitta 2-0) e Norvegia (battuta 1-2). Questo dimostra che gli scozzesi possono dar filo da torcere a chiunque, soprattutto a chi la sottovaluta.

Se il ko contro la Spagna al ritorno può rientrare nella normalità, il pari 2-2 con la Georgia fa storcere il naso. La Scozia inoltre non arriva in maniera ottimale a questo europeo, perdendo sia con l'Olanda (4-0) che con l'Irlanda del Nord (0-1). In questi risultati pare pesare consistentemente l'assenza del fantasista Ferguson.

La Scozia non vuole essere una comparsa a questo Euro 2024 e vuole mettere il bastone tra le ruote a tutte le avversarie, provando a conquistare per la prima volta nella sua storia l'accesso agli ottavi di finale.

Tensione e fattore campo, la Germania ha tutto da perdere

Dalla porta all'attacco, il dualismo pare essere una costante di questa Germania. Il ballottaggio tra i pali, vinto da Neuer, ha reso scontento Ter-Stegen. In attacco non sono ben chiare le gerarchie, ma Havertz appare in vantaggio su Fullkrug. Insomma, troppe incertezze per una nazionale come quella tedesca.

Troppi dualismi, a partire dalla panchina. Il cammino vero Euro 2024 è iniziato con Flick ed è terminato con l'attuale timoniere tedesco, Julian Nagelsmann. La Germania non ha mai convinto negli ultimi eventi importanti ai quali ha partecipato e soffre di una profonda crisi d'identità. Basti pensare che ormai, anche per loro, non esiste quasi più il classico centravanti alto e possente.

Oltre a questo, però, un altro fattore che potrebbe incidere molto nella Germania è il nervosismo. La lite tra Fullkrug e Rudiger in allenamento potrebbe lasciare qualche strascico e non sembra il modo migliore per iniziare una rassegna casalinga nella quale l'aspetto ambientale inciderà moltissimo sul percorso dei tedeschi.

Dalla tensione degli ultimi giorni, ma anche del percorso in generale di questa Germania, alla lama a doppio taglio del fattore campo, ai nastri di partenza di questo Euro 2024 i tedeschi hanno già diversi problemi da risolvere e ostacoli da superare.

McTominay vs Kroos: il risultato passa dal centrocampo

Come in ogni grande squadra, il cervello della Germania si trova a centrocampo ed ha un nome e un cognome ben preciso: Toni Kroos. Fresco di annuncio di ritiro, il centrocampista recente vincitore della Champions League col Real Madrid sogna di chiudere la propria carriera trionfando nell'europeo casalingo.

Un'occasione più unica che rara per completare come meglio non si potrebbe una carriera costellata di vittorie e già di per sé magnifica. Sarebbe, diciamo, la classica ciliegina sulla torta. Le motivazioni di Kroos in questo Euro 2024 saranno dunque particolarmente alte. Il tedesco è pronto per guidare dall'alto del suo carisma e della sua esperienza i compagni.

Sul fronte opposto, un impervio soldato di nome Scott McTominay vuole rovinare i piani di gloria di Kroos. Supportato dal giovane talento di Gilmour e dalla spinta offensiva di Robertson sulla fascia, il centrocampista del Manchester United dovrà ricoprire più ruoli nella Scozia progettata dal Ct Clarke.

McTominay ha compiti da incontrista, ma può anche inserirsi a piacimento negli spazi. Da non sottovalutare inoltre la sua propensione ad essere pericoloso sui calci piazzati. Un fattore che, soprattutto negli ultimi minuti, potrebbe diventare determinante. Il cervello e il piede educato di Kroos contro l'estro e le doti fisiche dello scozzese. Si preannuncia una sfida infuocata in mediana.

Havertz e Adams: sfida tra falsi nueve

Havertz e Adams sono due esempi di una tendenza sempre più diffusa nei club - e adesso anche nelle nazionali - di affidarsi con sempre più costanza ad una punta mobile. La staticità in area di rigore, unita al cinismo dei grandi bomber, non paga più come un tempo.

Proprio nella Germania c'è l'esempio opposto di quanto stiamo dicendo, ovvero Fullkrug. Tuttavia, Nagelsmann dovrebbe preferire Havertz nel ruolo di punta centrale al posto del centravanti del Dortmund.

Stesso discorso nella Scozia, dove Che Adams è favorito per partire dal 1' al posto di Shankland (anche lui, più bomber). Ma come mai questa scelta condivisa tra gli allenatori? Perché si preferisce sempre di più un riferimento offensivo che sappia dialogare col resto della squadra, piuttosto che il classico centroboa?

Il primo, logico motivo sembra essere quello dell'equilibrio. Se si ragiona per reparto e non sui singoli, un attaccante mobile e se possibile tecnico permette a tutta la squadra di avanzare pericolosamente. Questo garantisce una maggiore efficacia nelle azioni offensive, a discapito dei meri numeri personali dei cannonieri.

In un torneo breve e intenso come l'europeo, ogni minuto di ogni partita è importante. In ogni azione si può fare la differenza tra l'uscire e il proseguire il cammino. Tra la gloria e il rammarico. Un altro aspetto da considerare è la freddezza dei grandi bomber. Spesso il falso nueve pecca di cinismo e dilapida grandi occasioni da rete.

Tale scenario è decisamente da evitare nei minuti finali di partita. Quindi, avere in campo un bomber alla fine del match potrebbe risultare fruttuoso. Vedremo se Havertz e Adams avvaloreranno la scelta del falso nueve, o se alla fine saranno i classici "9" ad avere la meglio.