L'arrivo di Albert Gudmundsson a Firenze era stato vissuto come un vero e proprio colpaccio di mercato (prestito oneroso da otto milioni più riscatto a trenta) dopo la splendida stagione con il Genoa della scorsa annata (alias, 14 gol e 4 assist).
Ma la gioia per questa nuova esperienza si è subito trasformata in una sorta di calvario per l'islandese, che prima ha dovuto saltare tutto l'avvio di stagione per infortunio e ora si ritrova a rischiare seriamente di dover restare ancora più a lungo fuori dal campo, se il processo a suo carico per "cattiva condotta sessuale" dovesse andare male.
Ma cosa è successo e quanto rischia davvero il giocatore della Fiorentina? Proviamo a fare un po' di chiarezza in merito.
Partiamo dal principio, perché i guai giudiziari di Gudmundsson iniziarono esattamente un anno fa, nell'agosto del 2023, quando al tribunale di Reykjavik fu presentata una denuncia di molestia sessuale da parte di una ragazza nei confronti del giocatore.
La ragazza, una ventenne amica di vecchia data dell'attaccante (tanto che l'avvocato difensore, Hans Vilhjalmsson, ha sottolineato come persino le due famiglie si conoscessero da diverso tempo), si era poi vista archiviare il caso dalla procura diversi mesi dopo le varie indagini.
Nel mentre, Gudmundsson era finito come da regolamento fuori rosa dalla nazionale islandese (che non ammette alcuna deroga durante indagini di quel genere), per poi tornare giusto in tempo per giocare gli spareggi contro Ucraina e Israele, con una certa voglia di rivalsa evidentemente, visto i 4 gol fatti nelle due partite.
La storia però non era finita, perché il pubblico ministero ha vinto il ricorso contro l'archiviazione e riaperto il caso che è stato dibattuto in aula proprio in questi giorni (motivo per cui il giocatore è dovuto volare in Islanda proprio nella settimana precedente alla quarta giornata di campionato, con la Fiorentina impegnata nella difficile trasferta di Bergamo).
Nonostante il percorso giudiziario un po' incerto, l'accusa al momento resta piuttosto grave così come gravi sono le possibili conseguenze penali per il giocatore.
Secondo la legislatura islandese, se un reato del genere venisse confermato, potrebbe rischiare da 1 e fino a 16 anni di carcere (articolo 194 del codice) a seconda delle varie circostanze (aggravanti o attenuanti) del caso.
Va detto che secondo i legali del giocatore, c'è sicuramente un buon margine per veder concludere la triste vicenda in modo positivo, che sia con una sentenza a suo favore o con un qualche patteggiamento (economico) che chiuderebbe in ogni caso la partita legale.
Soluzioni altamente preferibili a un iter giudiziario che, per quanto in Islanda tendano a essere più veloci di noi, richiederebbe comunque varie fasi di giudizio: una entro un mese con la prima sentenza, poi un altro mese di attesa per i vari ricorsi (da una parte o dall'altra) e dovesse poi venire accettato un ulteriore tranche in tribunale probabilmente ad estate 2025.
Insomma, un iter lungo che oltre ad aggravare la posizione giuridica, costringerebbe il giocatore a vivere mesi (e fino a un anno) in condizioni mentali non certo ottimali per affrontare la stagione Viola fatta di un triplo impegno (campionato, Coppa Italia e Conference).
C'è giustamente anche l'altra campana da tenere in considerazione, quella dell'avvocato accusatore che, viceversa, sottolinea invece come la stessa riapertura del caso formalizzi una situazione con acclarate conferme dell'accusa, per cui sarà particolarmente importante vedere proprio il confronto in aula di questi giorni, con le due parti in causa impegnate ciascuna nel mostrare le prove della propria verità.
Per Palladino, il giocatore è comunque schierabile al momento e non a caso figura tra i convocati per la partita contro l'Atalanta. Tutta da verificare, però, la condizione sia fisica (sta comunque riprendendosi dall'infortunio) sia emotiva.
Il caso giuridico assume una valenza certamente più rilevante nell'avvio di stagione del giocatore, che come abbiamo visto rischia seriamente persino di trovarsi costretto a una lunga e forzata assenza (oltre a un cambio radicale umano nella sua vita).
Quello che possiamo dire per certo è che i numeri delle ultime stagioni possono portarlo a essere una pedina fondamentale nello scacchiere di Palladino e della sua nuova Fiorentina.
Arrivato dal AZ Alkmaar per appena tre milioni, con il Grifone è letteralmente esploso sia nella cavalcata vincente in Serie B (11 reti e 5 assist), sia soprattutto nell'ultima stagione di Serie A, dove ha messo a segno qualcosa come 14 reti e 4 assist (oltre a 2 gol e 1 assist in coppa Italia).
Numeri che lo rendono potenzialmente indispensabile nell'attacco viola, che non a caso ha faticato parecchio nelle prime tre giornate di campionato e che potrebbe trovare proprio in Gudmundsson, il giocatore chiave per muoversi sulla linea della trequarti (cosa che Colpani per ora non è riuscito a fare al meglio).
Al netto delle sue condizioni fisiche che sembrano ormai recuperate, riuscirà piuttosto a restare concentrato su una partita di calcio, quando la partita della vita che sta giocando nell'aula di tribunale sembra davvero così complicata e decisamente più importante?