Calcio

I derby nelle finali europee

È capitato 20 volte. E stava per capitare, ancora, nelle ultime settimane. Poi il Real Madrid è salito in cattedra, ha battuto il Bayern Monaco (con una mega scia di polemiche) e allora non se n'è fatto più niente. Ma sì, diverse volte, quasi tante volte, è capitato che squadre della stessa nazionalità siano finite a giocarsi una coppa nazionale.

L'Italia è pioniera, soprattutto nella vecchia Coppa Uefa del 1992. Poi c'è l'esempio di Manchester, del 2003. E c'è l'esempio dei club di Premier, quello più recente, tra Champions ed Europa League.

Ecco l'elenco definitivo:

Intertoto

  • Ajax-Feyenoord 1962
  • Malaga-Villarreal 2002
  • Atletico-Villarreal 2005

Europa League

  • Tottenham-Wolves 1972
  • Fiorentina-Juve 1990
  • Roma-Inter 1991
  • Juve-Parma 1995
  • Inter-Lazio 1998
  • Espanyol-Siviglia 2007
  • Porto-Braga 2011
  • Athletic-Atletico Madrid 2012
  • Chelsea-Arsenal 2019

Champions League

  • Juve-Milan 2003
  • United-Chelsea 2008
  • Dortmund-Bayern 2013
  • Real-Atletico 2014
  • Real-Atletico 2016
  • Tottenham-Liverpool 2019
  • Manchester City-Chelsea 2021

I derby italiani

Partiamo dalle storie nostrane. E cioè dai derby italiani. Il primo è stato nel 1990, tra Fiorentina e Juventus: in palio c'era una Coppa Uefa pesantissima, soprattutto per la rivalità tra le due squadre. E naturalmente per il passaggio di Roby Baggio in bianconero nella stessa estate. Su 10 edizioni disputate negli anni Novanta, l'Italia ha avuto ben 4 finali diventate derby. Erano gli anni d'oro, culminati con l'epilogo della Champions League del 2003 tra la stessa Juve e il Milan, sotto il cielo di Manchester e lo sguardo di Shevchenko.

Coppa Uefa, Fiorentina-Juventus 1990: 1-3/0-0

Per la prima volta nella storia delle coppe europee, va in scena una finale tutta italiana tra la Juventus, grande favorita grazie a un percorso continentale di 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta, e la Fiorentina, arrivata in finale con solo 6 gol segnati e alla ricerca di riscatto in Europa dopo un deludente campionato che l'ha vista lottare per non retrocedere. Nella gara di andata a Torino, i padroni di casa partono forte e già al 3' vanno in vantaggio con Galia, ma vengono subito raggiunti al 10' dal gol dell'ex Buso. Tuttavia, nella ripresa, i Viola perdono intensità e i bianconeri ne approfittano con cinismo grazie ai gol di Casiraghi e De Agostini, rispettivamente al 59' (tra le proteste degli ospiti per un presunto fallo su Pin) e al 73', chiudendo la partita e ipotecando il trofeo in vista della gara di ritorno.

Due settimane dopo, la Fiorentina cerca di ribaltare l'esito del confronto nella sfida di ritorno, che si gioca sul campo neutro di Avellino a causa della squalifica inflitta dall'UEFA per le intemperanze dei tifosi viola. Tuttavia, l'ambiente toscano appare destabilizzato sia per la scelta della sede di gara - una decisione della società fiorentina, preferita a ipotesi come Bari o Lecce per ragioni di distanza geografica, ma di fatto un autogol a livello ambientale, che relega la squadra a giocare in un "feudo" del tifo bianconero - sia per le insistenti voci di calciomercato che vedono il loro numero dieci, Roberto Baggio, in procinto di trasferirsi proprio ai torinesi. Termina 0-0. E coppa alla Juve.

Coppa Uefa, Inter-Lazio 1998: 0-3

È una grande notte italiana, a Parigi. Lazio e Inter sono tra le massime espressioni del nostro calcio e si sfidano per la Coppa Uefa. La partita vede l'Inter iniziare meglio degli avversari e passare in vantaggio già al 5': lungo lancio di Simeone a servire Zamorano, scattato sul filo del fuorigioco. Il cileno si presenta davanti a Marchegiani e lo batte. La Lazio prova una reazione, ma sono i nerazzurri ad andare vicini al gol del raddoppio, con due pali colpiti. Il gol dei nerazzurri non tarda ad arrivare, al 60': punizione battuta dalla destra, la palla arriva sulla testa di Zamorano che la rimette dietro per Zanetti, che realizza con un destro secco.

Dopo un'occasione per la Lazio, con Pagliuca che respinge la conclusione di Mancini, al 70' arriva il terzo gol dell'Inter: Moriero serve in profondità Ronaldo, il brasiliano elude il fuorigioco e si presenta davanti al portiere, dribbling e pallone in fondo alla rete.

Champions League, Juventus-Milan 2003: 2-3 dcr

Una gara thriller. Un risultato al cardiopalma. Eppure, di gol nei tempi regolamentari, non ce ne furono. Al 90' era 0-0. E al 95', Roque Júnior si fa male, lasciando il Milan praticamente in inferiorità numerica per i restanti 25 minuti dei tempi supplementari. Nonostante tutto, il Milan riesce a resistere e si va così ai tiri di rigore.

Dida neutralizza il rigore di Trezeguet, Serginho segna battendo Buffon e portando momentaneamente in vantaggio i rossoneri. Birindelli gol, e Buffon para il tiro di Seedorf. Successivamente, sbagliano Zalayeta e Montero (entrambi i tiri parati da Dida), mentre Buffon stoppa il tiro di Kaladze, ma non quello di Nesta. Del Piero segna, Sheva pure. E l'ucraino, Pallone d'Oro, consegna al Milan la sua sesta Coppa dei Campioni a nove anni dall'ultimo successo continentale.

I derby inglesi

In principio fu Tottenham-Wolverhampton, ma poi è stato tutto dal 2000 in poi. Quando vi chiedete perché la Premier attiri così tanto, ecco, è sicuramente per i grandi giocatori e i super allenatori. Ma anche per lo spirito incredibile che si respira in certe notti. Negli ultimi 4 anni, tra Champions ed Europa League, abbiamo visto tre derby inglesi. Tutti molto belli.

Europa League, Chelsea-Arsenal 2019: 4-1

Ricorderanno, soprattutto, i seguaci di Maurizio Sarri. A Baku si disputa per la prima volta nella storia della competizione - da quando viene definita Europa League, almeno - una finale stracittadina, in cui si contendono il trofeo due squadre londinesi: Chelsea e Arsenal. L'allenatore dei Blues, Maurizio Sarri, schiera un 4-3-3 già da nostalgia, con Giroud-Pedro-Hazard in attacco. I Gunners rispondono con Ozil-Lacazette alle spalle di Aubameyang.

Sono i biancorossi a partire forte, tentando di passare in vantaggio dopo meno di dieci minuti con Aubameyang. Alla mezz'ora un tiro di Xhaka colpisce la parte superiore della traversa, ma il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nella ripresa è il Chelsea a mostrarsi subito pericoloso, e dopo quattro minuti Giroud trova il vantaggio per i Blues segnando in tuffo di testa. Undici minuti più tardi, sfruttando una ripartenza, Pedro trova il gol del raddoppio.

Dopo soli cinque minuti Giroud viene atterrato in area di rigore: Hazard realizza il gol del momentaneo 3-0 dagli undici metri. La squadra di Emery non si arrende e accorcia le distanze al 69' con una conclusione da fuori area di Alex Iwobi, subentrato pochi minuti prima a Torreira. Con l'Arsenal completamente riversato in avanti, il Chelsea sfrutta i contropiedi e trova il gol del definitivo 4-1 ancora con Hazard. Sarri alza al cielo la coppa, prima di tornare in Italia e accettare la corte della Juventus.

Champions League, Tottenham-Liverpool 2019: 0-2

Prima volta per il Tottenham, seconda (consecutiva) per il Liverpool. E' spettacolo, a Madrid, dove in palio c'è una Champions magica. Dopo alcuni secondi dal calcio d'inizio, Sissoko intercetta col braccio un cross all'interno dell'area del Tottenham e l'arbitro Skomina decreta il calcio di rigore in favore del Liverpool. Dopo un breve controllo del VAR, il direttore di gara conferma la massima punizione e al primo minuto Salah batte Lloris portando i Reds in vantaggio. Il Liverpool amministra il vantaggio, mentre la squadra di Pochettino cerca invano di costruire il gioco.

No, gli Spurs non riescono a creare occasioni da gol nitide e si trovano di fronte un sempre attento Alisson. Sarà invece il Liverpool a trovare il gol nei minuti finali: all'87', Origi, subentrato ad un impalpabile Firmino, segna con un preciso diagonale di sinistro sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E' 2-0. E' coppa al Liverpool.

Champions League, Manchester City-Chelsea 2021: 0-1

Ultimo (finora) derby da finale. City-Chelsea a Oporto, dove si gioca una Champions completamente diversa dalle altre. Il gol del vantaggio per il Chelsea arriva al 42', quando Mount serve in profondità Havertz, tenuto ingenuamente in posizione regolare da Zinchenko: l'attaccante supera il portiere avversario Ederson dopo un rimpallo e deposita il pallone in rete a porta vuota, firmando l'1-0.

Nel secondo tempo, il City prova ad agguantare il pareggio, impensierendo diverse volte la difesa del Chelsea. Dopo essersi spinti in attacco per tutto il secondo tempo, in pieno recupero il Manchester City sfiora il pareggio con un tiro di Mahrez, che finisce alto sopra la traversa. Il Chelsea festeggia quindi la seconda vittoria nella storia della UEFA Champions League, dopo quella del 2012 ai danni del Bayern Monaco.

I derby spagnoli

Non avremo mai avuto un Clasico da finale di Champions, ma - ecco - Atletico Madrid-Real Madrid è una bella storia da raccontare. Ed è capitata ben due volte.

Champions League, Real Madrid-Atletico Madrid 2014: 4-1

Lisbona si fa Spagna. Anzi: si fa proprio Madrid. Una città in festa, a pochi chilometri, nel 'vicino' Portogallo. Real per la decima, l'Atleti per la prima. E che sogno, e che illusione per il Cholo. Al 36', sono infatti i Colchoneros a passare in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Juanfran fa sponda di testa per Godín che, sfruttando l'uscita a vuoto di Casillas, insacca in rete con un colpo di testa, firmando l'1-0.

Proprio quando la partita sembra avviarsi alla sua naturale conclusione, il Real trova il pari nell'ultimo minuto di recupero con Ramos, che con un imperioso colpo di testa insacca in rete un calcio d'angolo battuto da Modric, fissando il risultato sull'1-1 e portando dunque il match ai tempi supplementari.

Dopo un primo tempo addizionale avaro di emozioni, i Blancos riescono a trovare il gol del sorpasso al 110': Di Maria fa tutto. E cioè: supera Tiago, Miranda e Godín, anticipando il subentrato Alderweireld con un colpo di testa e insaccando in rete a porta sguarnita, siglando il 2-1. I Colchoneros subiscono il contraccolpo e crollano. Al 118' con un diagonale sinistro dal limite del subentrante Marcelo e al 120' calcio di rigore di Cristiano Ronaldo. La Decima è lì.

Champions League, Real Madrid-Atletico Madrid 2016: 5-3 dcr

Due anni dopo, rieccoci: Real e Atletico in finale di Champions, stavolta a San Siro. Il match si sblocca dopo soli 15', ancora con Ramos, che da pochi passi ribadisce in rete una punizione di Bale, firmando l'1-0 in posizione di fuorigioco non rilevato.

In apertura di secondo tempo, l'arbitro Clattenburg concede un calcio di rigore all'Atlético per un brusco fallo di Pepe ai danni di Torres: Griezmann si incarica della battuta dal dischetto, ma la sua conclusione si stampa sulla traversa. Dopo un tiro dalla distanza di Savić, terminato di poco a lato, i Colchoneros vanno nuovamente vicini al pari con Saúl, mentre dopo una gran parata di Oblak su tiro di Benzema, l'Atletico trova il pareggio al 79': Gabi scodella il pallone per Juanfran, il quale appoggia a sua volta in mezzo all'area per il subentrato Carrasco, che di prima intenzione insacca in rete alla spalle di Navas. Col risultato bloccato sull'1-1, la gara va di nuovo ai supplementari.

A differenza di quanto avvenne due anni prima, il prolungamento non porta novità, complice anche la stanchezza e i nervi tesi, consegnando l'esito della finale ai calci di rigore. Dal dischetto, entrambe le squadre realizzano i primi tre rispettivi penalty. Dopo che Ramos supera Oblak con freddezza, è l'errore di Juanfran, che calcia sul palo, a condannare nuovamente i suoi alla sconfitta. Cristiano Ronaldo mette a segno il successivo rigore, consegnando così ai Blancos l'undicesimo trofeo nel massimo torneo.