Calcio

Il calcio della sorpresa: la stella di Possanzini sta illuminando il cammino del Mantova

Risorgere dalle ceneri non è di certo agevole e tantomeno semplice ma può rendere un percorso ed un gruppo così coeso e combattivo da ridare ad una piccola città la voglia di tornare a supportare sugli spalti la propria squadra.

Questo è ciò che sta accadendo al Mantova. Compagine destinata alla Serie D, che per una serie di coincidenze e vezzi societari, è stata riammessa nel campionato dilettantistico. Ed è qui che entra in scena Davide Possanzini, colui che sta operando un inizio di stagione esaltante, qualcosa che in terra virgiliana non si vedeva da anni.

Chi è Davide Possanzini

L'arrivo di Davide Possanzini sulla panchina del Mantova è stata piuttosto particolare. L'ex Brescia era il vice di De Zerbi allo Shakhtar Donetsk quando a Kiev è scoppiata la guerra. La testimonianza dell'allenatore sulle bombe a Kiev ed il difficoltoso rientro in patria è emblematica della tragicità del momento. L'attuale tecnico biancorosso ha dichiarato : "Ho sentito lo scoppio delle bombe alle prime luci dell'alba. C'era una fila infinita di macchine, tutte che volevano andare più lontano possibile da Kiev e dai bombardamenti. Sembrava la scena di un film e invece era a pochi metri da noi".

Pochi mesi dopo il suo traumatico rientro in Italia Possanzini è stato chiamato dal Brescia per allenare il settore giovanile. Stesso luogo nel quale la sua carriera da allenatore era iniziata. Qualche mese dopo si presenta un'importante opportunità. Clotet viene esonerato ed al suo posto in prima squadra subentra l'ex vice di Zerbi. La sua permanenza è stata piuttosto breve, solo due partite, e per niente prolifica. Dopo esattamente un anno dal suo ritorno a casa, si presenta un'altra opportunità: il Mantova.

I biancorossi, per quanto visto sul campo nella stagione 2022/2023, avrebbero dovuto disputare la Serie D. Campionato deludente e ben al di sotto delle aspettative quello scorso. Dopo aver messo a segno il quinto mercato più ingente della categoria ed aver provato a risalire la china grazie ad un allenatore dell'esperienza di Mandorlini, la sconfitta contro l'Albinoleffe aveva condannato i virgiliani ad una retrocessione storica che non si verificava dal 1954.

Il mese di giugno è la svolta. Il Pordenone non ha le carte in regola per potersi iscrivere alla Serie C e la prima squadra ripescata è stata proprio il Mantova. A questo punto però i rossoneri avevano già creato una rosa atta a giocare la Serie D e quando le carte in tavola cambiano, è corretto modulare il progetto. Il presidente Piccoli ha un progetto ambizioso che prevede un mix perfetto tra giovani e giocatori di esperienza. Da notare che Possanzini si è mostrato interessato al piano della società virgiliana ancora prima che si sapesse del ritorno dei biancorossi in terza categoria.

Racconto a lieto fine del Mantova

Il 23 maggio 2023 il Mantova esce sconfitto dai play-out contro l'Albinoleffe ed i biancorossi paiono costretti a subire una storica retrocessione che come detto non si verificava dal 1954. La rinuncia del Pordenone ha riaperto le porte verso la Lega Pro ai virgiliani che non si sono fatti scappare l'occasione per riscattarsi dalla precedente stagione fallimentare.

Questo upgrade inaspettato ha generato un entusiasmo che non si vedeva da molto tempo. Oltre 3000 gli abbonamenti venduti ed uno stadio pronto a sostenere i propri beniamini. I più attenti hanno paragonato questa euforia a quella di qualche anno fa, quando il Mantova era arrivato a giocarsi un posto in Serie A con il Torino.

I numeri sono incredibili. Il Mantova ha giocato 19 partite, di queste ne ha vinte 15, perse 2 e pareggiate 2 ed ha ottenuto 5 successi consecutivi nelle ultime 5 sfide. In questo modo ha staccato ulteriormente il Padova, diretto inseguitore, che si trova ora secondo a meno quattro.

In tal senso, i numeri sono funzionali a capire il lavoro svolto sin qui da Possanzini. Bel gioco e concretezza sono presenti in maniera costante, nonché una mentalità vincente che permette loro di rimettere in carreggiata sfide che talvolta paiono segnate in negativo. Inoltre, è innegabile il tocco della scuola De Zerbi.

La costruzione dal basso è una caratteristica imprescindibile del Mantova. Il portiere, Festa, imposta e gioca nello stretto con i suoi compagni di reparto che a loro volta protendono l'azione in avanti. Le occasioni create nei 90' dai biancorossi sono innumerevoli ma difficilmente pecca di superficialità in difesa.

Anche in questo caso, sono i numeri a venire in soccorso e supportare quanto affermato. Gli uomini di Possanzini hanno messo a referto complessivamente 36 reti e ne hanno subite solo 13. Il calcio presentato dal Mantova è fluido, bello e concreto. Tre caratteristiche imprescindibili se si punta ad obiettivi importanti.

La ripresa del campionato è alle porte. Il Mantova si è affacciato al Natale da capolista e campione d'inverno. La via è precisa: gioco e carattere. Ed al contempo umiltà e basso profilo. Lo stesso Possanzini è convinto che sarà la motivazione a spronare i suoi a difendere la vetta e far sì che il sogno di una promozione possa diventare realtà.