italia croazia 1995

Calcio

Quando l'Italia fece l'impresa in Croazia

Non lo sapevamo ancora, ma quella Croazia era fortissima. Teoricamente pure l'Italia, ma quando nel 1994 Boban e compagni erano venuti a Palermo a vincere in quella che per loro era la prima occasione di giocare dopo la scissione dalla Jugoslavia: 2-1, doppietta di Suker, attaccante che militava nella Liga ma che sarebbe diventato addirittura capocannoniere del mondiale nel 1998.

Ci aspettavano al ritorno per "farci la festa", ma con una prova a dir poco gagliarda l'Italia di Arrigo Sacchi tirò fuori dal cilindro una grande prestazione, in inferiorità numerica per 80 minuti. E scoprendo di avere in casa un portiere destinato a regalarci momenti indimenticabili: Francesco Toldo.

Croazia - Italia, appuntamento a Spalato

Non era un'Italia proprio spumeggiante, quella. Ad Arrigo Sacchi pesava ogni giorno di più abbinare i suoi credi tattici con il dover essere commissario tecnico della nazionale: non allenatore, ma selezionatore, gli uomini a disposizione solo in determinati momenti dell'anno e non ogni giorno. La beffa di Usa '94, la finale persa ai rigori con il Brasile, ancora pesava nel cervello e nell'anima.

Alla ricerca di un compromesso tra repulisti e mantenimento di una certa ossatura, Sacchi aveva finito per convocare un po' chiunque, scontentando molti e non recependo gli stimoli che invece gli provenivano da una nazionale under-21 ricca di talento e vincitrice di ben due titoli europei consecutivi guidata da Cesare Maldini. Giovani? Col contagocce. Panucci, per esempio, o Del Piero, ma nelle gerarchie i titolari erano altri.

Croazia invece col vento in poppa di dover dimostrare la propria classe, ormai indipendente come stato e come nazionale. Nomi di altissimo livello, del resto, nell'undici-tipo: Boban, Prosinecki, Suker o Boksic, qualcuno giocava anche da noi. Una generazione d'oro guidata dal ct Blazevic, una sorta di padre buono di tutti quei fenomeni.

Appuntamento a Spalato l'8 ottobre 1995.

Toldo dalla vacanza ad eroe

Italia che non rischia l'eliminazione nel girone, però ogni vittoria arrivata in precedenza è stata un parto o quasi, compresi i successi contro i modesti lituani o estoni.

E dopo nove minuti sembra che la serata debba prendere la stessa piega dell'andata a Palermo: lancio lungo dalle retrovie da parte della Croazia, difesa italiana sbilanciata nella trappola del fuorigioco e il portiere Luca Bucci deve uscire alla disperata onde evitare di trovarsi uno contro uno con Suker. Il problema è che sbaglia i tempi e si fa scavalcare dalla palla, per cui quasi sulla trequarti la tocca con le mani: espulsione diretta e cambio obbligato.

Va fuori Gianfranco Zola e al suo posto entra il secondo portiere, che è al debutto assoluto con la nazionale maggiore, mentre con l'under-21 di Cesare Maldini era stato grande protagonista all'Europeo vinto nel 1994. Scuola Milan, gioca nella Fiorentina ed è stato convocato all'ultimo perchè il titolare, Angelo Peruzzi, è incappato in uno dei tanti infortuni della sua carriera: questo ragazzone veneto di quasi due metri stava per andare in vacanza all'Isola d'Elba, quando aveva ricevuto la chiamata. Si chiama Francesco Toldo.

In dieci contro undici l'Italia gioca comunque un partitone e va in vantaggio con Albertini con una punizione dal limite che finisce all'incrocio. E il debuttante Toldo? Insuperabile, con interventi super in almeno 3-4 occasioni. A inizio ripresa però cade in un'ingenuità atterrando in area Boksic: rigore dubbio, che Suker trasforma.

L'1-1 in realtà sta bene a entrambe le squadre, che chiuderanno a pari punti il girone qualificandosi per l'Europeo. L'Italia comunque quella sera conosce le potenzialità di Toldo, portiere che cinque anni dopo in un altro Europeo diventerà il nostro uomo-copertina, specie dopo la semifinale contro l'Olanda in cui parerà ben 3 calci di rigore.