Non sarebbe corretto, dopo tre giornate, tracciare già un bilancio della stagione di Juventus e Lazio.
Eppure qualcosa è uscito fuori nei primi 270 minuti - recuperi mastodontici esclusi. La Juventus di Allegri ha mostrato un calcio diverso rispetto a quello dello scorso anno, passando da un fraseggio orizzontale e spesso sterile a un gioco che cerca nella verticalità immediata la finalità del proprio essere.
Il cambio più radicale comunque è quello riguardante l'atteggiamento della squadra in fase di non possesso appena persa palla. Lo scorso anno la Juventus arretrava, compattandosi dietro.
Quest'anno tenta la riaggressione immediata. Un modo di fare più simile se vogliamo alla Lazio di Sarri e che si deve, sponda Juve, all'ingresso nello staff di Magnanelli, ex leggenda del Sassuolo e collaboratore di De Zerbi.
La Juventus nelle prime tre giornate ha totalizzato 7 punti, la Lazio appena 3. Quello di sabato dunque è già uno scontro diretto per la Champions, che la Lazio - tra l'altro - comincerà proprio in settimana sfidando l'Atletico Madrid a Roma.
La Juventus senza coppe è una squadra che può lottare per il titolo. Lo si è visto nelle due uscite contro Udinese e Empoli, meno contro il Bologna - una partita finita 1-1 ma con molte polemiche lato rossoblu. Come abbiamo scritto, la squadra di Allegri sembra stare meglio in campo quest'anno, sia a livello fisico che mentale.
Contro la Lazio però affronterà il primo vero test della sua stagione, e dovrà farlo ancora una volta isolandosi da mille polemiche: la sospensione di Paul Pogba dopo i test anti-doping in seguito a Udinese vs Juventus (1a di campionato) non possono far stare sereno Allegri, che dovrà essere bravo a focalizzare le attenzioni dei suoi ragazzi sulla sfida dello Stadium, consapevole che con una vittoria il discorso Champions sarebbe già in discesa dopo appena quattro giornate.
Dopo tre giornate la Lazio ha totalizzato appena 3 punti. Ma pesantissimi, fuori casa contro il Napoli campione d'Italia (1-2) al termine di una prova a dir poco convincente dei ragazzi di Sarri, ancora alla ricerca dell'integrazione per molti nuovi volti della rosa - su tutti Kamada, Castellanos e Isaksen. Partita malissimo con zero punti in due gare contro Lecce e Genoa, la Lazio è uscita fuori alla terza partita di campionato, dimostrando di saper affrontare le grandi e di poter ripetere la cavalcata dello scorso anno.
Rispetto alle prime due uscite in campionato, la Lazio è sembrata stare meglio soprattutto sul piano fisico. Ha corso dal 1' al 90' e avrebbe infatti meritato di chiudere il match con almeno due gol di scarto. Occhio in questo senso al fattore stanchezza (psicofisica) in vista del big match d'esordio in Champions contro l'Atletico di mercoledì sera.
Allegri, nonostante qualche ora di panico per le notizie arrivate da Coverciano, dovrebbe recuperare Chiesa dal primo minuto. Mancheranno invece De Sciglio e Pogba, trovato positivo al test antidoping dopo Udinese vs Juventus. Rispetto all'undici che ha battuto l'Empoli due settimane fa, dovrebbe esserci un solo cambio: Alex Sandro al posto di Gatti.
Sarri ha potuto lavorare con i nuovi arrivati a Formello nelle due settimane di sosta della Serie A, mentre alcuni titolari si trovavano fuori Roma con le rispettive nazionali (Kamada, Immobile, Romagnoli, Casale, Zaccagni, Provedel). Gli impegni internazionali, in questo senso, potrebbero portare Sarri a variare l'undici visto in partenza a Napoli: il cambio più probabile è quello di Guendouzi al posto di Kamada dal 1'. Scalpita Pedro al posto di Zaccagni.
Risale all'8 aprile scorso l'ultimo precedente tra Lazio e Juventus. Quella partita finì 2-1 per i biancocelesti, al termine di una prova esaltante dei ragazzi di Sarri, che quella sera blindarono ulteriormente il secondo posto in classifica - poi ottenuto a fine stagione.
Al gol di Milinkovic-Savic dopo 38' aveva risposto l'immediato pareggio di Adrien Rabiot in mischia al 42'. Nella ripresa però la Lazio era entrata con uno spirito diverso, vogliosa di portare a casa un big match pesantissimo. E così era stato, grazie a una giocata illuminante di Luis Alberto per Zaccagni, che di destro a giro aveva spiazzato Szczesny per il gol del definitivo 2-1.
L'ultimo precedente tra le due compagini a Torino era invece finito 3-0 per i bianconeri. Una Lazio acciaccata e senza due titolari fondamentali come Immobile e Zaccagni aveva perso infatti malamente allo Stadium.