Calcio

Chi potrebbe allenare la Juventus dopo Allegri?

Facciamo un passo indietro prima di farne due avanti: a prescindere da come finirà la stagione della Juventus, sul futuro di Allegri a pesare sarà soprattutto Allegri.

Cioè: peserà il contratto, i 7 milioni, i bonus, il progetto pattuito tre anni fa e oggi inevitabilmente sbandierato da chi non vorrebbe Max ancora al timone di una squadra a cui è legato da 10 anni. Eternità, per una guida tecnica.

Fatta questa premessa e posto che fino al 2025 Allegri non rinuncerà all'assegno mensile e annuale, in un momento di difficoltà economica generale - e juventina in particolare - resta molto complicato capire come e se la squadra bianconera cambierà allenatore. Certo: si fanno nomi, si suppongono soluzioni. Ma dalle parole di Cristiano Giuntoli emerge un piano ben diverso. Ossia: "Siamo felici con Allegri, vogliamo continuare con lui e presto ci metteremo a parlare del futuro dell'allenatore". Se queste parole, pronunciate a febbraio, sembravano pure avere un senso, dopo la crisi di risultati e l'Inter lanciata verso la seconda stella, ecco, qualcuno inizia a temere che sia tutto vero.

Max o meno, solo oggi la Juve ha però la certezza di poter ripartire in maniera più robusta. La qualificazione in Champions è praticamente dietro l'angolo, il rallentamento in campionato non spaventa la società, che sta programmando il futuro con qualche milione in più in tasca. Aiuterà ad accelerare il processo di pareggio di bilancio, però pure a foraggiare un mercato veramente misero e complicato. Con queste possibilità, e più di tutto con una nuova e più grande chance di spesa, anche per Allegri potrebbe cambiare il futuro?

La priorità della Juventus sul prossimo allenatore

La priorità della Juve è quella di alleggerire il monte ingaggi, e in questo senso la posizione del tecnico si fa più spinosa. Il club non vuole spendere le stesse cifre sborsate tre anni fa dalla dirigenza allora guidata da Andrea Agnelli. Semplicemente, non può. Non adesso, almeno. Il risparmio che darebbe anticipare i saluti di Allegri sarebbe importante se lo stesso tecnico facesse un passo indietro. In caso contrario, non è escluso che le parti possano programmare un rinnovo al ribasso, per spalmare le stesse cifre su più anni. Staremo a vedere.

Di sicuro, Max non inizierà la prossima stagione con il contratto in scadenza. Si ritiene ancora un allenatore di assoluto livello e la Juventus - anche seguendo lo storico del club - difficilmente intende partire con una guida insicura, con una data di scadenza. Che messaggio sarebbe, poi, nei confronti dei giocatori? Certo, le parti dovranno venirsi incontro su tantissimi aspetti. Il primo: la squadra sarà in grado di rinforzarsi in ogni reparto. Il secondo, che poi si lega a quest'ultimo discorso: chi andrà via dei big?

Resterà l'obiettivo di tenere diversi giovani, più giovani, all'interno della prima squadra. Allegri - o chi al suo posto - dovrà tenere conto di quest'aspetto. Determinante per il nuovo corso societario.

I sogni dei tifosi

La tifoseria è spaccata, e non è certamente una novità. Da settimane campeggia l'hashtag 'Allegri out' su tutti i social. La curva però loda e applaude Allegri, il resto dello stadio resta un po' nel mezzo: non va contro, ma i fischi al tecnico e alla squadra sono arrivati. Il pubblico juventino è così e lo è sempre stato: ha lodato il corto muso così come l'ha maledetto. Storie di tutti i giorni che però non influenzano il giudizio della società, soprattutto non indirizzano lo stesso club verso il preferito in assoluto della piazza: Antonio Conte, attualmente libero, attualmente a Torino, attualmente prontissimo a rientrare.

La candidatura è stata forte e non è stata neanche nascosta. Conte però porterebbe con sé due macro-problemi: occorrerebbe fare un mercato ad hoc e non è facile con le necessarie ristrettezze; sarebbe solo all'inizio di un percorso, non potrebbe lottare subito per il grande obiettivo che si è prefissato. Vincere la Champions League.

Per questo, ormai messo da parte il grande ex, i tifosi stanno convergendo sul nome principale anche del club nel caso in cui dovesse arrivare l'addio ad Allegri: Thiago Motta è il preferito di tutti. Check a ogni box. Gran pedigree, gioco di livello, personalità e costo (per ora) ridotto. Si può fare: sogna una big per la consacrazione.

I profili valutati dalla società

La Juve chiaramente non si ferma al solo Thiago, tra l'altro corteggiato dalle grandi d'Europa - il Bayern cambierà guida tecnica, lo farà il Liverpool, il Leverkusen che viaggia spedito in Bundesilga, probabilmente anche il Milan -, ma analizza quali possano essere le alternative ad Allegri. La domanda di fondo sarà: con quest'allenatore la squadra ha la 'certezza' di poter arrivare tutti gli anni almeno in Champions League? Ci sarebbe realmente un upgrade?

Palladino è un nome che intriga, nato e cresciuto in bianconero e poi migrato altrove. Vincenzo Italiano è stato lontano e poi vicino, ora sembra ancora più lontano. Stefano Pioli neanche è da escludere nel caso in cui dovesse chiudere con i rossoneri. Si osserva sempre De Zerbi, che però preferirebbe restare in Inghilterra (dove lo danno in lizza per il post Guardiola). Ah, e poi c'è Zidane. Il sogno di molte notti e l'incubo di una soltanto. Dopo anni di Real, perché non tornare dov'è stato così bene?