Calcio

La Juventus di Thiago Motta

Sta andando tutto in quella direzione. Neanche i segnali di una (lenta) ripresa della Juventus pare possano salvare Massimiliano Allegri, che s'appresta a chiudere l'esperienza alla Juventus dopo tre anni in cui è accaduto di tutto, tranne vincere. Certo: aspettiamo la Coppa Italia. Potrebbe dare un gusto all'annata, ma salvare il tecnico sembra un esercizio da supereroi. Forse vincendole tutte. Compresa l'eventuale finale di Roma, eventualmente.

Il primo nome per sostituirlo, anzi l'unico, corrisponde al profilo di Thiago Motta. E' il preferito di tutti: di Giuntoli, della proprietà, probabilmente anche di qualche giocatore. Il Bologna di questa stagione è stato il cielo sereno tra mille fulmini. La Roma arrabbiata provava a risalire, la Lazio affranta cercava di non soccombere, l'Atalanta è lì ma non c'è mai stata con continuità. E i romagnoli, tra una spallata e l'altra, alla fine hanno trovato la carreggiata sulla quale la continuità sembrava più facile.

A Casteldebole però convivono con emozioni a corrente alternata. Da una parte c'è l'attesa, la curiosità, l'innamoramento folle per una squadra che sta oggettivamente scrivendo la storia. Dall'altra, il timore di perdere l'artefice di tutto ciò: l'imperturbabile Thiago si sente pronto al salto di qualità, pure nel caso in cui la sua creatura dovesse banchettare con le più forti d'Europa. La Juve c'è. E Motta lo sa bene. Si stanno cercando con insistenza, probabilmente sono lì per scegliersi.

Come sarebbe la Juventus di Thiago Motta?

Sarebbe un cambio drastico. Per mentalità, gioco. Per il rischio che comunque correrebbe la squadra bianconera: Motta non ha mai allenato ad altissimi livelli, ha tuttavia il pedigree del grande calciatore. Ha vissuto gli spogliatoi di Barcellona, Inter, PSG. Ha quasi vinto un Europeo con la nazionale italiana. Ha sicuramente quell'esperienza per quel tipo di pressione. Sarà tutta su di lui, però.

Il primo, grosso cambio di spartito? Dalla difesa a tre di Allegri ai quattro di Motta. La Juve potrebbe tornare a viaggiare sulle ali offensive, privilegiando una costruzione differente e basata più sulle verticalizzazioni rispetto all'attuale gioco in ampiezza. Poi: ritmo, ritmo, ritmo. Lo shock sarebbe questo qui, la velocità di esecuzione che non ammette tutti gli errori tecnici visti in questa stagione, soprattutto quando un po' di fortuna non è tornata a girare.

Quale modulo sceglierebbe Thiago Motta?

Dunque, difesa a quattro. E il resto? A Bologna, Motta è fisso sul 4-2-3-1, anche perché ha gli interpreti giusti. In particolare a centrocampo, il reparto che le idee di Thiago potrebbero salvare. Locatelli sarebbe ottimo nei due, Rabiot pure. Cadrebbero invece le mezzali pure: pensiamo a McKennie e Miretti. Alcaraz, se dovesse essere rinnovato il prestito, potrebbe invece starci. Ma da dieci, da sottopunta. Saranno discorsi da stanze chiuse alla Continassa, al momento ci interessa capire quale potrebbe essere il modulo ideale. Che forse il 4-2-3-1 non è. Semmai, se dovesse anche restare Chiesa, si potrebbe optare per il 4-3-3.

Questa impostazione di gioco, Motta l'ha utilizzata nel suo anno 'fortunato' a La Spezia. Altro miracolo, seppur di caratura minore. Però il gioco mostrato da quella squadra è rimasto impresso al Picco, tant'è che dopo l'addio dell'italobrasiliano la squadra ligure è ripiombata in Serie B, senza avere la forza di tornare. Comunque, la conferma del centrocampo a tre, con spazio a esterni offensivi di ruolo (e non riadattati seconde punte o larghi a centrocampo) potrebbe diventare la vera svolta bianconera. Quella che Allegri aveva adottato, salvo poi scegliere la strada sicura.

Come cambierebbe il mercato?

Naturalmente, una Juve diversa implica un mercato differente. Intanto bisognerà capire chi e quali giocatori resteranno. Rabiot rinnoverà? Senza Allegri sembra più difficile, ma con Thiago ha un bel rapporto, sin dai tempi del PSG. E Chiesa? E Vlahovic? E Bremer? E lo stesso McKennie?

Di dubbi da sciogliere ce ne sono tantissimi. Alcuni sono parecchio insidiosi. Di sicuro, Giuntoli avrà parecchio da fare. E il primo obiettivo sarà irrobustire le corsie esterne, dove Kostic e Iling hanno deluso, dove De Sciglio saluterà. Resta Cambiaso, mottiano di ferro. Ma ne serviranno almeno tre. Per una parte e per l'altra.

Il lavoro massiccio però sarà da fare a centrocampo: la Juventus sogna Koopmeiners anche per questo. Per dare qualità a un reparto che ne avrebbe disperatamente bisogno. Le alternative non mancano, ma Giuntoli proverà a centrare l'obiettivo. Magari con l'inserimento di una contropartita.

Gli obiettivi del Bologna

Contropartire che potrebbero essere vitali anche per le chiacchierate in corso con il Bologna. Con l'arrivo potenziale di Motta, aumentano anche le possibilità che i bianconeri possano fiondarsi sui giocatori che tanto bene hanno fatto con la maglia rossoblù in questa stagione. Calafiori è il primo obiettivo. Poi c'è Ferguson. Teoricamente anche Zirkzee. Più verosimilmente, il difensore ha più chance di tutti di firmare per la Juve.

La formazione tipo

  • Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo, Bremer, CALAFIORI, Cambiaso; KOOPMEINERS, Locatelli, Rabiot; Yildiz, Vlahovic, Chiesa.