Calcio

La Roma è artefice del proprio destino

Infatti, anche in campo europeo mostra una ricerca del gioco continua, figlia del cambio in panchina e del duro lavoro settimanale. Contro gli olandesi, dunque, è stata la prima gara dell'ennesimo atto di una sfida europea, che vede le due squadre affrontarsi per la terza volta in altrettanti anni. Il bilancio è nettamente della parte dei giallorossi, vincitori sia nei quarti di finale del 2023 (sempre in Europa League), che a Tirana nel 2022, quando alzarono al cielo la Conference League.

La squadra giallorossa è stata costretta a disputare i playoff dopo essersi piazzata al secondo posto del Girone G di Europa League alle spalle dello Slavia Praga. Retrocesso invece il Feyenoord, che dalla Champions League è sceso nella seconda coppa europea piazzandosi al terzo posto nel girone della Lazio, alle spalle dei biancocelesti e dell'Atletico Madrid. L'obiettivo per i giallorossi era dimenticare il passo falso contro l'Inter e ripartire da quanto fatto vedere nel primo tempo contro i nerazzurri.

La chiave tattica dei giallorossi

Dopo più di 20 anni dall'esordio da giocatore nelle competizioni europee, la prima di Daniele De Rossi come allenatore in Europa è caratterizzata dalla conferma del modulo che sta portando una piccola rivoluzione nella squadra della capitale: il 4-3-2-1. Con questa chiave di lettura delle partite il neoallenatore giallorosso punta sulle ali a piede invertito alle spalle di Lukaku, con Dybala a destra e Zalewski a sinistra, che rileva El Shaarawy. In mezzo al campo un turno di riposo per Cristante da una chance a Paredes, in cabina di regia, Bove e capitan Pellegrini a sostegno dell'azione offensiva. Nel reparto difensivo, davanti ai pali difesi da Svilar, ci sono Mancini e Llorente al centro, con Karsdorp e Spinazzola esterni

Nel primo tempo si poteva raccogliere di più

La diversità delle fasi difensive di entrambe le squadre fa si che ci sia un avvio veloce da entrambe le parti, con la Roma che attende e chiude le linee di passaggio centrali, mentre il Feyenoord scivola forte in zona palla, aggredendo il portatore con coperture e diagonali perfette. La Roma al tempo stesso palleggia con sicurezza nonostante lo scalare aggressivo in avanti degli uomini di Slot, e quando viene a giocare dentro il campo Dybala diventa difficile da prendere dato che Stengs (mezzala sinistra del Feyenoord) sta con Bove e i due centrali difensivi devono lavorare parecchio per marcare lo strapotere fisico di Lukaku.

La prima frazione di gara vede un'occasione per parte, e dopo un colpo di testa di Lukaku, risponde Paixao pareggiando l'occasione su una brutta palla persa da Zalewski. La Roma costruisce a 3 con Paredes davanti ai centrali, alzando entrambi I terzini, ma soprattutto sfruttando una gestione di livello di Svilar, che legge sempre bene gli sviluppi, trovando anche col gioco lungo la possibilità di alzare palla subito davanti sul centro destra, dove ci sono Dybala e Karsdorp, per togliere tempi di pressione agli avversari e ribaltare l'azione.

Nel secondo quarto di gara la Roma alza l'indice di pericolosità con la traversa colta da Paredes, e con Bove che toglie una palla d'oro dalla disponibilità di Lukaku, mentre c'è equilibrio in supremazia e percentuali di possesso. Ma nei minuti di recupero arriva la disattenzione di Llorente, che su cross laterale si perde Paixao che, da solo in area di rigore, propizia il vantaggio olandese.

La Roma si rialza ma entrambe provano a vincerla

Come ogni playoff che si rispetti la gara deve essere combattuta e, nel secondo tempo della partita, si è assistito a una vera e propria battaglia per portare a casa il risultato. Si riparte, dunque, con gli stessi ventidue e con Llorente sempre in difficoltà nei corpo a corpo con Ayase, ma è nella fase finale dell'azione che i giallorossi hanno visto i fantasmi del vecchio gioco che avevano con Mou. Infatti, dopo il consolidamento del possesso, viene a mancare qualità nella conclusione finale e in certe rifiniture, con un Lukaku poco incisivo e utile. Ma un campione è così, anche se in serata storta, trova sempre modo di incidere e quando il gigante belga trova la via del gol, impreziosendo un cross di Spinazzola, l'equilibrio ritorna in essere dentro la partita.

Slot inserisce Gimenez e Litr per Ayase e Minteh, De Rossi cambia El Shaarawy per Zalewski, ma il secondo tempo della Roma è un esempio di maturità e consapevolezza che col gioco puoi tenere la gara aperta. Poi arrivano altri cambi offensivi da parte dell'allenatore della squadra olandese per cercare di vincere la gara tra le proprie mura dato che sa benissimo che l'atmosfera dell'Olimpico potrebbe essere decisiva al ritorno. Sul fronte opposto arriva il momento per Celik (cambio più difensivo), Cristante e Baldanzi al posto di Karsdorp, Bove e Dybala. La Roma ci prova, il Feyenoord fa altrettanto, ma al fischio finale la divisione della posta rimanda tutto alla gara di ritorno.

Che partita aspettarsi al ritorno?

L'1 a 1 finale tra Feyenoord e Roma allo stadio "De Kuip" di Rotterdam è prezioso e il pari conquistato dai giallorossi nell'andata dei playoff di Europa League 2023/24 permetterà ai ragazzi di mister De Rossi di giocarsi la partita a viso aperto. Il ritorno si giocherà all'Olimpico giovedì 22 febbraio alle ore 21 e la Roma vorrà farsi trovare pronta per poter realizzare quel sogno a cui è andata tanto vicino l'anno scorso.