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Calcio

Mario Balotelli: la decadente parabola del guerriero Ashanti

Così Federico Buffa descrisse uno dei talenti meno espressi della storia del calcio italiano e mondiale.

"Mario Balotelli ha un nome italiano, uno spiccato accento bresciano, ma è un guerriero Ashanti. Io non mi permetterei mai di giudicarlo, ma a Mario direi una sola cosa: giocare come un guerriero Ashanti".

Effettivamente, come dare torto al mitico avvocato. Balotelli è da annoverare, a malincuore, nella lista dei più grandi talenti sprecati del calcio.

La parabola del classe '90 consiste in un'ascesa repentina, seguita da un lento ma inesorabile calo. Ripercorriamo dunque le tappe della carriera, ancora in corso, di Super Mario. Dentro e, soprattutto, fuori dal campo.

L'Inter, tra genio e sregolatezza

Mario Balotelli nasce a Palermo il 12 agosto 1990 e cresce calcisticamente nelle giovanili del Lumezzane. Nel 2006 il suo precoce talento viene notato dalla Fiorentina, ma l'accordo non si chiude per alcuni dettagli. Così l'attaccante passa all'Inter, che lo acquista e lo inserisce, a soli 16 anni, nella Primavera nerazzurra.

Balotelli vince da protagonista il Campionato Primavera e il Torneo di Viareggio con l'Inter, venendo promosso nel 2007 in prima squadra. Prima con Roberto Mancini e, poi, con José Mourinho, trova sempre più spazio nella squadra nettamente più forte della Serie A di quel periodo.

Balotelli diventa rapidamente un beniamino dei tifosi dell'Inter, che per lui creano il coro "Se saltelli segna Balotelli". Nel 2008, al primo anno di Mourinho, segna entrando dalla panchina contro la Roma, rendendosi decisivo per la vittoria della Supercoppa Italiana.

Il 4 novembre 2008 diventa il più giovane marcatore in Champions League della storia dell'Inter realizzando, all'età di 18 anni e 85 giorni, il suo primo gol nelle competizioni UEFA per club, contro l'Anorthōsis, superando il precedente record di 18 anni e 142 giorni stabilito da Obafemi Martins.

Non è tutto oro quel che luccica però, perché nel marzo 2009 Balotelli viene deferito per aver rivolto gesti offensivi nei confronti di Panucci della Roma. Poi, contro la Juventus, Super Mario viene bersagliato da alcuni cori razzisti che di fatto cambiano il regolamento, permettendo all'arbitro di interrompere la partita in questi casi. Lo scalpore mediatico intorno alla sua figura diventa sempre più grande.

Nell'anno del Triplete, Balotelli è sempre più centrale in campo, dove per esempio infila in rete un bolide da 30 metri su punizione contro il Rubin Kazan, ma anche fuori. Nella semifinale contro il Barcellona entra a detta di Mourinho senza la giusta cattiveria e, a fine partita, scaglia a terra la maglia dell'Inter. Un gesto non apprezzato dai tifosi del Biscione.

Viene messo in panchina per qualche partita, ma gioca titolare il match Scudetto contro il Siena, poi arriva il calcio di Totti in finale di Coppa Italia. Il gesto del capitano della Roma finisce al centro della cronaca nazionale, tanto da far esporre sulla vicenda anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Il Manchester City e Roberto Mancini

Compiuti da poche ore 20 anni, il 13 agosto 2010 Balotelli passa al Manchester City per 29.5 milioni di euro. Ormai diventato un fenomeno mediatico, Super Mario mostra giocate strepitose in campo, ma è sempre più argomento di discussione per quello che fa fuori.

Balotelli trova la rete al suo esordio assoluto col Manchester City, poi salta 2 mesi per infortunio. Segna in Premier League, ma viene espulso nel match di ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro la Dinamo Kiev. Le tre giornate di squalifica fanno infuriare Mancini, ma in finale di FA Cup viene eletto Man of The Match.

Genio calcistico e sregolatezza. Balotelli diventa un personaggio sempre più unico agli occhi del mondo e, dopo la stagione 2011/12, sale ancora di più alla ribalta.

Nell'amichevole contro i L.A. Galaxy tenta un pressoché inutile tacco a tu per tu col portiere avversario. Una giocata senza senso, che spinge Mancini a sostituirlo dopo appena 30'.

Balotelli segna poi una doppietta nello storico 6-1 inflitto al Manchester United nel derby, esibendo la maglia "Why always me?" diventata iconica.

Le polemiche intorno a lui crescono episodio dopo episodio e Super Mario spesso getta benzina sul fuoco. Serve l'assist ad Aguero che vale un campionato nel 3-2 contro il QPR, ma chiude la stagione con 9 gialli, 3 rossi e un totale di 10 partite di squalifica che ne mettono in ombra le prestazioni.

L'apice: la doppietta alla Germania

Dopo aver riportato il Manchester City sul tetto d'Inghilterra dopo 44 anni dall'ultima volta, Balotelli veste la maglia della Nazionale ad Euro 2012.

Il suo torneo è un crescendo, sostenuto e stimolato da Prandelli. La doppietta in semifinale contro la Germania, con la famosa esultanza nella quale mostra i muscoli, lo rendono ufficialmente un'icona del calcio mondiale.

Il 29 ottobre 2012 Balotelli entra nella lista dei 23 candidati al Pallone d'Oro, a soli 22 anni. Nel corso della stagione 2012/13 si incrina però il rapporto col City. Super Mario denuncia il club per una multa comminatagli per motivi disciplinari. Il giocatore ha poi ritirato la denuncia, ma alla prima occasione utile ritorna in Italia.

Il Milan e il fenomeno mediatico Balotelli

Dopo l'Inter, Balotelli sceglie nuovamente Milano, stavolta sponda rossonera. Super Mario non ha mai negato la sua passione per i colori rossoneri. Il classe '90 fece infuriare i suoi tifosi quando, per esempio, su Striscia la Notizia indossò la maglia del Diavolo. Al Milan il suo talento sembra trovare nuova linfa vitale.

Al Milan segna 12 reti in 13 presenze al suo primo anno, in sei mesi, ma quando si nomina Balotelli si parla sempre di altro.

Il 9 aprile viene squalificato per 3 giornate per espressioni ingiuriose rivolte a Doveri durante Fiorentina-Milan. Contro la Roma è ancora vittima di cori razzisti, costringendo Rocchi a interrompere la partita per un minuto e mezzo.

La stagione successiva inizia male per Balotelli, che dopo un 21 su 21 sbaglia il suo primo rigore in carriera. Chiude l'annata con 14 gol in 30 presenze, ma il Milan non va oltre l'ottavo posto in campionato.

Nel frattempo, nel 2012, nasce la figlia (riconosciuta solo nel 2014) avuta con Raffaella Fico. La storia d'amore tra i due riempie le pagine di cronaca e Balotelli viene riconosciuto anche dal mondo per il fenomeno mediatico che è diventato.

Il 4 aprile 2013 viene inserito dalla rivista Time nella lista dei 100 uomini più influenti al mondo nel 2012. Il 21 agosto 2013 Sports Illustrated gli ha dedicato la copertina, definendolo "The Most Interesting Man in the World" (l'uomo più interessante al mondo).

Le seconde occasioni, tra Premier League e Milan

Dopo Milano, per Balotelli si aprono nuovamente le porte della Premier League. Stavolta a credere in lui è il Liverpool, che come il Milan non vive uno dei migliori momenti della propria storia.

Il 16 settembre 2014 diventa il primo italiano a realizzare un gol in Champions League con quattro squadre diverse. Allo stesso tempo, però, segna appena una rete in tutta la stagione in Premier League. Il suo rendimento non soddisfa i Reds, che a maggio 2015 lo fanno ritornare al Milan, in prestito annuale.

Vittima della pubalgia, Balotelli non trova mai la forma migliore e chiude la sua seconda esperienza al Milan con appena 3 gol segnati (2 dei quali contro l'Alessandria in Coppa Italia). Ormai si parla solamente del Super Mario fuori dal campo, perché dentro la sostanza cala a dismisura.

A Balotelli sono state fornite le seconde occasioni, sia in Premier League che al Milan, ma la realtà è che Mario non è stato in grado di coglierle a pieno.

La discesa: dalle alpi alle piramidi, dalla Francia alla Turchia

La discesa di Balotelli prosegue in Francia, dove sembra rinascere a Nizza. Super Mario segna 33 gol in 61 presenze, 18 in 26 nella sua seconda stagione. Il classe 90' dà però la sensazione di giocare più per sé stesso che per la squadra, che chiude all'ottavo posto e fuori dalle coppe europee.

Dopo una stagione, la 2018/19, vissuta ai margini del Nizza a causa del cattivo rapporto col nuovo allenatore Patrick Vieira (compagno ai tempi dell'Inter), Balotelli passa nel mercato invernale al Marsiglia. Con l'Olympique segna 8 gol in 15 presenze, ma al termine dell'anno rescinde il contratto.

Torna per la terza volta in Italia, nel suo Brescia, pronto a fare un passo indietro dal punto di vista dell'umiltà. Balotelli però è sempre Balotelli e deve saltare le prime 4 partite per una squalifica rimediata col Marsiglia.

Anche il rapporto col Brescia però si logora velocemente. Il carattere spinoso di Mario ancora una volta oscura il Balotelli giocatore e, a fine stagione, arriva la rottura. Il classe '90 resta svincolato per qualche mese poi, il 7 dicembre 2020, firma e riparte dal Monza, in Serie B. Ancora una volta, Berlusconi e Galliani credono nel suo talento.

Balotelli segna 6 gol in 14 presenze, ma non permette al Monza di conquistare la promozione in Serie A, decidendo al termine della stagione di non proseguire il suo percorso con i brianzoli.

A questo punto, nel luglio 2021, inizia l'avventura turca di Balotelli, che sceglie l'Adana Demirspor e segna 19 reti in 33 presenze alla sua prima stagione. Anche stavolta però i suoi dissidi col tecnico Vincenzo Montella lo spingono a lasciare il club pochi giorni prima della chiusura del calciomercato estivo 2022.

Dopo una parentesi annuale al Sion, Balotelli torna all'Adana Demirspor, nel quale milita tutt'oggi. Recente è il fatto di cronaca che lo ha visto protagonista di un incidente d'auto (l'ennesimo) a Brescia, nel quale si è rifiutato di esporsi all'alcol test.

Tirando le somme, il Balotelli calciatore è stato frenato e sovrastato da Mario, l'uomo.

Non sempre un carattere fuori dalle righe impedisce al talento di concretizzarsi (basti pensare a Best o Cantona), ma nel caso del classe '90 non è andata così. La speranza non è mai stata ripagata, e non abbiamo mai visto Super Mario giocare come un guerriero Ashanti. Che gran peccato.