Calcio

Le migliori finali della storia della Champions League

Se la Champions League rappresenta il meglio del calcio - almeno a livello di club -, il resto va da sé: le sue finali sono praticamente il culmine di uno spettacolo unico, vibrante, inimitabile.

Con tanto di potere soprannaturale: è una partita che raramente delude. Ma molto raramente.

Non è stato facile pertanto andare a pescare le migliori partite delle edizioni di Champions, alcune finali sono andate naturalmente oltre e sono rimaste nella memoria di tutti per la loro portata. Epica.

A breve toccherà a Real Madrid e Borussia Dortmund, quindi non possiamo esimerci. Il dubbio è lo stesso, tutte le volte: sarà tra le più belle di tutte? Deve battere queste finali qui. Sarà durissima.

Manchester United-Bayern Monaco 1999

A guardare le formazioni, praticamente brividi. Lo United arrivava alla finale al Camp Nou con tutte le carte in regola per alzare la coppa: aveva segnato 20 gol nella fase a gironi e contava su giocatori pazzeschi. Solo quelli di spicco: Gary Neville, David Beckham e Ryan Giggs. Il Manchester affrontava il Bayern Monaco, e la squadra tedesca schierava Oliver Kahn in porta e Carsten Jancker in attacco. Non esattamente due calciatori presi dalla strada.

Era equilibrata, un po' più avanti magari i Red Devils. E invece, Mario Basler porta in vantaggio il Bayern al quinto minuto con un calcio di punizione, e sebbene il Manchester abbia provato in tutti i modi a rispondere, il gol del pareggio arriva solo e soltanto al minuto 91, segnato dall'indimenticabile Teddy Sheringham. Due minuti dopo, Ole Gunnar Solskjaer segna un altro gol, regalando una rimonta storica.

Alex Ferguson, notoriamente non un uomo dal forte contegno, a volte estremo, affermò incredulo dopo la finale: "Non ho ancora detto nulla ai miei giocatori. Li ho solo abbracciati e baciati. Li ho bagnati di lacrime". Che tempi.

Milan-Liverpool 2005

Non poteva non entrare in quest'elenco. La 50ª edizione del torneo coincise con una delle finali più memorabili nella storia della competizione. Entrambe le squadre erano piene di stelle, era Milan-Liverpool, era Ancelotti contro Benitez. I rossoneri forse non hanno mai avuto così tante stelle in campo. Solo nell'undici titolare: Cafú, Paolo Maldini, Andrea Pirlo, Kaká e Hernán Crespo; dall'altra parte: Xabi Alonso, Steven Gerrard e Harry Kewell.

Ricorderete. O comunque impossibile non aver sentito un mezzo accenno. Capitan Maldini aprì le marcature prima che trascorresse un solo minuto, segnando il gol più veloce nella storia della competizione. Il Valdanito Crespo segnò poi una doppietta poco prima della fine del primo tempo, e tutti andarono all'intervallo pensando che la squadra italiana avrebbe aggiunto una Champions al suo palmarès. L'errore, probabilmente, l'ha commesso pure lo stesso Milan.

Ecco: tutto cambiò all'inizio del secondo tempo, con tre gol in sette minuti. Steven Gerrard, Vladimir Smicer e Xabi Alonso portarono subito il punteggio sul 3-3. Nei tempi supplementari nessuna delle squadre riuscì a prevalere e, arrivati ai rigori, il Liverpool vinse, in quello che divenne noto come il "Miracolo di Istanbul".

Barcellona-Manchester United 2009

La notte che rese Pep Guardiola uno degli allenatori migliori di tutti i tempi. Il Barcellona arrivava dalla vittoria in campionato e in Coppa del Re, e vincere questa edizione avrebbe significato un triplete storico, un'impresa mai realizzata prima da un club spagnolo. Lo ottennero con un gol di Samuel Eto'o al decimo minuto e uno di Lionel Messi di testa - eh, di testa! - al settantesimo minuto, contro un Manchester United in uno dei suoi momenti migliori, con giocatori come Cristiano Ronaldo, Wayne Rooney e Rio Ferdinand.

Il duello tra la stella argentina e il portoghese aggiungeva un elemento di grande interesse, e questa vittoria del club catalano segnò l'inizio non solo di un'epoca d'oro per il Barcellona, ma anche dell'egemonia di Leo Messi come il miglior calciatore del mondo. La sfida sarebbe poi proseguita per un altro decennio.

Bayern Monaco-Borussia Dortmund 2013

Era la prima volta che due squadre tedesche si affrontavano in una finale di Champions League, e trattandosi del derby più grande del paese, c'era un elemento extra che la rendeva molto interessante. Ecco, è importante contestualizzare: il Dortmund aveva disputato una sola finale nella sua storia, quella del 1997 vinta contro la Juventus. Dopo quei fasti, erano un po' spariti dai radar d'alto livello. Era un'occasione ghiotta, e per di più contro il Bayern.

Da una parte quei talenti assoluti di Marco Reus e Robert Lewandowski, dall'altra la squadra composta da Franck Ribery, Thomas Müller, Mario Mandzukic, Arjen Robben. Come poteva andare? Benissimo, naturalmente. E nella prima metà della partita il gioco si aprì e chiuse, come una fisarmonica, con diverse occasioni pericolose da entrambe le parti. Nessun gol, comunque. Mario Mandzukic aprì le marcature al 60' per il Bayern, a cui il Dortmund rispose otto minuti dopo con un rigore segnato da Ilkay Gundogan.

Quando sembrava che la partita si stesse dirigendo ai supplementari, Arjen Robben - che fino a quel momento veniva chiamato "l'uomo di cioccolata", perché si scioglieva nei momenti caldi - segna il 2-1 al minuto 89, concludendo quella che è considerata una delle finali più emozionanti nella storia del torneo. Quella volta lì, sì, Marco Reus ha perso una gara pazzesca. Al passo d'addio, avrà la sua seconda opportunità di vincere il torneo, quest'anno contro il Real Madrid.

Real Madrid-Atletico Madrid 2014

La finale dell'edizione successiva fu altrettanto epica, trattandosi di un derby, e trattandosi di un Real Madrid che cercava la sua decima Champions e un Atlético che non ne aveva mai vinta una, che sognava di farlo con una leggenda come Diego Simeone in panchina.

Diego Godin, difensore arcigno e uruguaiano, segna di testa al minuto 36, nel bel mezzo della mischia. Ma non è tanto il gol a dare speranze ai tifosi dell'Atleti, quanto l'atteggiamento: durante i 90 minuti regolamentari i rojiblancos danno costantemente l'impressione di poter ottenere l'impresa.

Almeno fino all'ultimo angolo del match. Sergio Ramos, di testa, svetta e segna per portare la partita ai tempi supplementari, dove i gol di Gareth Bale, Marcelo e Cristiano Ronaldo diedero la vittoria ai blancos, in una rimonta storica. Per la Decima. E per la prima Champions blanca di Carletto Ancelotti.