Vicenza 1977-1978

Calcio

Le migliori neopromosse di sempre in Serie A

Ma quel ricordo è macchiato dal sentimento di chi lo sviluppa, perché gli ultimi campionati - diciamo dal 2010 ad oggi - hanno visto semmai un aumento e non una diminuzione delle neopromosse sorprese della Serie A.

Anzi, se c'è una cosa bella del calcio italiano degli ultimi anni, è proprio di esser diventato un campionato livellato (va visto, poi, se verso l'alto o verso il basso), per cui giocare su un campo di una neopromossa non è affatto scontato come lo sarebbe stato quindici o venti anni fa.

Monza (2022/23)

Lo dimostra il Monza di Raffaele Palladino (subentrato in corsa a Giovanni Stroppa), ultima creatura calcistica lasciata in eredità da Berlusconi a Galliani. Partita malissimo nonostante un mercato importante, la squadra lombarda si è poi ripresa sotto la guida del giovane e spregiudicato Raffaele Palladino, tra i volti più interessanti - insieme a Thiago Motta, Italiano e Dionisi - della nuova generazione di allenatori presenti in Serie A.

A fine campionato, complice un filotto di risultati utili tra la fine del girone d'andata e l'inizio del ritorno, il Monza ha chiuso con 52 punti: il quarto miglior risultato di sempre dall'era dei tre punti a partita (dalla stagione '95). E prima?

Tre miracoli: Vicenza (1977/78), Foggia (1991/92) e Chievo Verona (2001/02)

Prima della stagione 1995, sono almeno due le squadre da citare come neopromosse sorprese del campionato: il Vicenza nella stagione 1977/78 e il Foggia nella stagione 1991/92. I biancorossi - che in quell'annata verranno soprannominati Real Vicenza - dopo un avvio di campionato tutt'altro che esaltante chiuderanno lo stesso addirittura al 2° posto.

Nessuna squadra è mai riuscita ad eguagliare questo record: poco sotto, solo la Juventus (2007/08) al ritorno da Calciopoli ha fatto meglio con uno storico terzo posto, preludio del dominio dal 2010 al 2020. Il bomber di quel Lanerossi era Paolo Rossi, poi leggenda anche in maglia Juventus.

Il Foggia è storia nota: più Foggia leggasi infatti Zemanlandia, e una serie di calciatori che da quel progetto usciranno a peso d'oro. Rambaudi, Baiano e Signori, destinato a diventare uno dei migliori centravanti di sempre nella storia del nostro calcio. Il piazzamento a fine anno (9° posto) non ha reso onore, come al Vicenza, del miracolo concretizzatosi quell'anno - e figlio di un calcio già in profondo mutamento tecnico, tattico ed economico.

Infine il Chievo Verona, già all'interno dell'era dei tre punti ma ancora dentro quella il campionato a 18 squadre - quando era assai più difficile resistere alle temperie della promozione. Una squadra di quartiere, oggi purtroppo caduta in disgrazia, che per sei giornate si era ritrovata al primo posto in classifica. Chiuderà al 5° accedendo alla Coppa UEFA, ma vedendo anche al contempo i rivali dell'Hellas scivolare in Serie B.

Menzioni d'onore: Messina (2004/05), Palermo (2004/05), Atalanta (2006/07), Napoli (2007/08), Bari (2009/10) ed Hellas Verona (2013/2014)

È bene però menzionare anche quelle squadre che, magari più nell'ombra delle sopracitate, hanno comunque reso onore al ritorno in Serie A. In ordine cronologico, la stagione 2004/05, alle porte di Calciopoli, va in archivio nel segno del ritorno delle squadre del Sud. Il Messina di Zampagna (48 punti, 7° posto) e il Palermo che dopo 31 anni d'attesa torna in Serie A e raggiunge il terzo miglior risultato di sempre di una neopromossa, con 53 punti e il 6° posto, ottenuto grazie ad una squadra piena di talento (su tutti Zaccardo e Toni, autore di 20 gol) e ad un allenatore troppo sottovalutato ancora oggi come Guidolin.

Toni tra l'altro entrerà anche nella storia dell'Hellas Verona neopromosso nel 2013/14, come capocannoniere della Serie A: questo risultato dell'Hellas è il secondo migliore di sempre di una neopromossa in Serie A, con 54 punti. Poco sotto, Atalanta (2006/07), Napoli (2007/08) e Bari (2009/10) tutte a 50 punti come quinte migliori neopromosse nella storia.