Calcio

Milan-Manchester United 3-0 Champions 2007, la notte in cui Kaka si prese il pallone d'oro

L'ultimo grande valzer europeo del Milan di Carlo Ancelotti e del club meneghino in generale, almeno fino alla semifinale dello scorso anno in Champions League contro l'Inter.

Ma tornando alla gara di 17 anni fa, la formazione rossonera distrusse sotto la pioggia il grande Manchester United di Sir Alex Ferguson, soprattutto grazie alla giocate di Kaka.

Un 3-0 aperto dal brasiliano, dopo la doppietta calata all'andata e una prestazione che non solo valse l'accesso alla finalissima per il Milan, ma che indirizzò il numero 22 verso il Pallone d'Oro 2007.

Ripercorriamo quella serata magica per il Diavolo e per tutto l'ambiente milanista.

Kaka, l'Extraterrestre

Che Kaka non fosse un giocatore comune lo si era capito dopo i primi 45 minuti di campionato ad Ancona, nel 2003, dopo essere stato scambiato per uno studente Erasmus da Ancelotti, al suo arrivo a Milanello.

Ma l'abito, per fortuna, non fa il monaco e il fantasista di Brasilia imporrà il suo marchio nel Milan, nella Serie A e anche in Champions. Sfumata la coppa due anni prima, nella notte turca di cose turche, Kaka condurrà la squadra verso la rivincita ad Atene.

Gol pesanti nella fase a gironi, della Champions League 2006-07, a cui si aggiunge quello decisivo nei supplementari degli ottavi di finale contro il Celtic, il momentaneo 2-1 al Bayern, nel 2-2 interno e poi ecco lo United.

Si dice che i grandi giocatori si esaltano nelle grandi partite e Kaka lo conferma. Rossoneri sconfitti per 3-2 ad Old Trafford, ma il Teatro dei Sogni resta a bocca aperta davanti alle gemme del brasiliano. Segnerà due gol il milanista, ma come detto non basteranno per avere la meglio su Rooney e Cristiano Ronaldo.

Nella notte, della gara di andata della semifinale di Champions League, restano negli occhi il momentaneo 1-1 firmato da Kaka e subito dopo la magia con la quale fa sbattere tra di loro Heinze ed Evrà, per poi infilare Van Der Sar con una rete da cineteca.

Nonostante il 3-2 patito, la formazione di Carlo Ancelotti esce a testa alta da Old Trafford, ma soprattutto consapevole che Kaka può condurre la squadra alla finalissima. In forma, come non si era mai visto prima.

Non è un caso che subito dopo la rete del 1-2 a Manchester, Maurizio Compagnoni in telecronaca per Sky esclami: "Non viene dal Brasile questo, viene da Marte: è un extraterrestre". Frase profetica per la settimana successiva.

Malta a Gennaio, il punto di svolta

Alex Ferguson da grande volpe sa bene che l'unico modo per fermare il Milan è arginare Kaka. Ma come puoi fermare uno che sembra un marziano in quel momento? Bella domanda, alla quale nemmeno la gabbia predisposta da Sir Alex trova i suoi frutti.

Kaka e il Milan in generale stanno bene. C'è un retroscena sulla condizione atletica dei rossoneri: nell'estate del 2006, subito dopo la vittoria azzurra del Mondiale, arrivano le sentenze di Calciopoli.

La truppa di Carletto subisce una penalizzazione sulla classifica del campionato appena concluso e di conseguenza nella stagione che sta per partire, il Diavolo è costretto a giocarsi la qualificazione nei preliminari di Champions.

Una sentenza che sconvolge i piani dei meneghini e mentre Galliani prende Oliveira per sostituire Sheva, il Milan fa una preparazione leggera per sfidare la Stella Rossa. Doppia vittoria sui serbi e come 4 anni prima, gli uomini di Carlo Ancelotti approdano alla fase a gironi: un precedente che genera dolci ricordi.

Quella preparazione leggera costringerà il Milan ad una prima parte di stagione fra alti e bassi in campionato, mentre in Coppa il primo posto nel girone non è mai in discussione. Arrivata la pausa delle feste di Natale, la squadra vola a Malta per una sorta di richiamo della Preparazione che diventa una preparazione vera e propria.

E qui ci ricolleghiamo a quanto detto in precedenza sull'ottima forma del Milan che da fine febbraio in poi vola e cambia marcia: in campionato, ma soprattutto in Europa.

Kaka distrugge lo United

Così quel 2 maggio 2007, i rossoneri si presentano con tanta benzina nelle gambe, rispetto ad uno United che sta pagando i notevoli sforzi per vincere la Premier League.

L'avvio è subito aggressivo da parte dei meneghini, con Kaka che fa un altro sport. Accelerazione dopo un minuto che spaventa lo United, tiro al volo al terzo e infine, la rete che spacca la partita e indirizza la qualificazione dalla parte del diavolo.

Lancio di Nesta per l'inserimento di Seedorf, la cui torre aerea per Kaka viene trasformata dal brasiliano in un chirurgico rasoterra che gonfia la rete sotto la pioggia.

E' il gol che lancia Kaka a quota 10 nella classifica marcatori della Champions League 2006-07. E' la rete che cambia il destino suo e della squadra. Da quel momento in poi lo United è come un pugile stordito e chiuso nell'angolo, mentre Kaka con i suoi strappi, le sue accelerazioni e le sue pazzesche giocate mette alle corde i rivali.

Il cielo riversa secchiate d'acqua su San Siro e nella Scala del Calcio, nonostante un terreno pesante e scivoloso, quel ragazzo brasiliano di 25 anni danza come la miglior ballerina del vero teatro della Scala, per una prestazione memorabile.

Seedorf raddoppia alla mezzora e Gilardino la chiude a 15 dalla fine nella ripresa, ma il proscenio è solo e soltanto per Kaka. Fa ammattire tutti: i tifosi, i compagni e quei malcapitati avversari dello United che non lo prendono mai, nemmeno quando sperano di abbatterlo per fermarlo.

E' la notte del Milan che vola ad Atene per prendersi la sua rivincita, ma è soprattutto la notte di Kaka che prenota con 7 mesi di anticipo il prossimo Pallone d'oro.

Il resto è storia che conosciamo, con Pippo Inzaghi che segna una magica doppietta sotto il cielo del Partenone, con assist di Kaka e la settima Champions che finisce nelle mani del Diavolo, a cui si aggiungono poi la supercoppa Europea (gol di Kaka) e il Mondiale per Club con il brasiliano che fa a fette anche il Boca Juniors.

L'ultimo inchino verso quel pallone d'oro che Kaka aveva già prenotato in una burrascosa, ma infinitamente dolce, notte di maggio, per portare i Diavoli in Paradiso.