Calcio

Mondiali Qatar 2022: i migliori giovani emersi nella competizione

L'edizione del Mondiale in Qatar non verrà ricordata solo per la chiusura del cerchio da parte di Messi, oltre a chi è alla sua ultima avventura come Cristiano Ronaldo e Modric, ma anche di nuovi e giovani giocatori che si sono già messi in vetrina alla loro prima avventura nella competizione.

Giovani che hanno scalato le gerarchie e hanno sorpreso tutti ma non chi ha scommesso su di loro dando la possibilità di affermarsi tra i più esperti.

Mondiali 2022: la top 5 dei giovani

Enzo Fernandez

Non si poteva che aprire con il premiato come Migliore giovane in Qatar che ha trascinato l'Argentina alla vittoria finale dominando il centrocampo di Scaloni. Il classe 2001, scuola River Plate, si sta mettendo in mostra nella prima stagione al Benfica dove ha conquistato il posto da titolare e la vetrina europea in Champions League, dove ha anche incrociato la Juventus (anche un assist contro i bianconeri).

In Qatar si è evidenziato per essere un centrocampista completo in grado di unire visione di gioco e interdizione davanti alla difesa con il suo dinamismo che lo porta ad essere sempre presente nel reparto, il tutto condito da un gran gol a giro contro il Messico.

Julian Alvarez

Ancora Argentina e nuovamente scuola River Plate ma questa volta spostandoci in zona gol. Nato il 31 gennaio del 2000, Julian Alvarez ha fatto parlare di sé grazie alle 22 reti in 38 partite nella squadra in cui è cresciuto per poi approdare alla corte di Guardiola. Nel Manchester City rischiava di soffrire l'ombra di Haaland ma nelle 12 partite disputate ha realizzato tre reti.

Anche in nazionale rischiava una situazione simile essendoci davanti Lautaro Martinez ma al giovane 22enne è bastata la prima da titolare ai Mondiali (dopo 58' complessivi nelle prime due partite) contro la Polonia per siglare la prima marcatura. La cattiveria in zona gol non manca e si ripete agli ottavi contro l'Australia per poi giungere alla doppietta in semifinale contro la Croazia. Una crescita esponenziale per chi ha vissuto all'ombra di più grandi ma che ora vede la luce.

Josko Gvardiol

23 gennaio 2002: tanto giovane quanto forte e con un sicuro avvenire per il difensore croato in forza al Lipsia. Il giocatore di Dalic si è preso la scena in tutti i match ai Mondiali della Croazia dopo appena 19 presenze, iniziate a giugno 2021 in amichevole. Per lui quattro presenze a Euro 2021 fino al Qatar dove ha guidato la difesa con un rendimento di altissimo livello ed a tratti insuperabile.

Il giovane di proprietà del Lipsia ha avuto una media di 5 salvataggi a partita, 14 duelli vinti ed un solo dribbling subito, il tutto contornato dal gol contro il Marocco nella finale per il terzo posto. Per Josko il futuro è dalla sua parte e lo potrà conquistare a suon di prestazioni e soprattutto per la personalità mostrata.

Bukayo Saka

Doveva essere l'Inghilterra di Harry Kane e invece la vetrina l'ha conquistata l'ala offensiva dell'Arsenal, classe 2001, tra i migliori giocatori dei Tre Leoni che si sono arresi contro la Francia. Per Saka debutto ai Mondiali dolcissimo con la doppietta nel match inaugurale contro l'Iran per poi tornare a segnare agli ottavi contro il Senegal.

Le sue doti lo rendono sempre pericoloso nell'uno contro uno tale da creare potenziali occasioni per sé e per i compagni, come contro la Francia quando conquista il calcio di rigore e uscendo con il 50% degli uno contro uno riusciti che avevano permesso agli inglesi di mettere in difficoltà i futuri finalisti. Dopo l'approccio a Euro 2021, arriva la conferma ai Mondiali che lo proiettano ad un gran futuro con la maglia della nazionale.

Aurélien Tchouaméni

Non solo il peso della somma sborsata dal Real Madrid al Monaco di 80 milioni di euro ma anche il posto da titolare nella Francia campione in carica ai Mondiali dovendo sostituire Paul Pogba, ma tutto questo non è un problema neanche a 22 anni se sei un predestinato. Il centrocampista francese premia la fiducia di Deschamps a suon di prestazioni diventando anche elemento fondamentale nello scacchiere per dare equilibrio agli undici in campo.

Il madridista, infatti, ha la più alta media di intercetti a partita tra i suoi senza far mancare anche l'apporto offensivo dimostrando di avere le carte per fare male come avvenuto contro l'Inghilterra con il suo tiro dalla distanza che si insacca dietro Pickford. Nella Francia dei giovani del futuro un posto è assicurato, soprattutto se sei un predestinato.