Calcio

El Kaabi non perdona la Fiorentina: l'Olympiacos vince la Conference League, viola beffati per la seconda volta

Per il secondo anno consecutivo la Fiorentina esce sconfitta dalla finale di Conference League.

Dopo una partita caratterizzata da tanta tensione e un livello tecnico molto basso, l'Olympiacos ha trovato la rete della vittoria a 5 minuti dalla fine dei tempi supplementari grazie al marocchino Ayoub El Kaabi, capocannoniere della competizione con ben 11 reti in 9 presenze.

Vediamo le pagelle dei protagonisti della finale di questa terza edizione della UEFA Conference League.

Olympiacos

Una stagione da incorniciare per la squadra del Pireo, nonostante in campionato sia arrivata solo terza: è la prima squadra greca a vincere un trofeo europeo (a 20 anni esatti dal successo della Nazionale nell'Europeo di Portogallo), anticipata solo a livello giovanile dalla propria squadra Under 19, che qualche settimana fa ha steso il Milan per 3-0 nella finale di Youth League.

Konstantinos Tzolakis 6

La Fiorentina crea sicuramente più occasioni dell'Olympiacos, ma quando trova la conclusione non è mai veramente pericolosa per il portiere, che si limita a qualche parata facile su palloni svirgolati e a buone prese aeree.

Rodinei 6,5

Inizialmente soffre le sgroppate di Biraghi, ma alla lunga distanza dimostra di avere più benzina ed è bravo nel finale nel partecipare alle ripartenze che alleggeriscono la pressione viola.

Panagiotis Retsos 7

Questo Retsos non l'hanno mai visto a Verona! Solido, concentrato, ruvido quanto basta: fa girare alla larga Belotti e tiene botta contro Nzola.

David Carmo 6,5

A differenza del compagno di reparto gioca non viene mai impegnato seriamente dagli attaccanti viola. Bravo nella gestione della palla in fase di disimpegno.

Francisco Ortega 5,5

In difficoltà contro la coppia Dodò-Nico Gonzales, dalla sua parte la Fiorentina trova spesso spazi pericolosi, anche se non sfruttati adeguatamente.

dal 91° Quini 6

Entra quando la Fiorentina sta perdendo lucidità e non commette errori sull'out di sinistra.

Vicente Iborra 7

L'esperienza di uno che ha vinto quattro volte l'Europa League: senza mai premere l'acceleratore è sempre nella posizione giusta per contrastare il gioco a centrocampo dei viola. Sempre con senso della posizione sfiora l'incornata vincente sul finale dei tempi regolamentari.

Santiago Hezze 7,5

Se dopo pochi minuti la Fiorentina decide di rinunciare completamente al palleggio a centrocampo è soprattutto merito di questo indiavolato mediano argentino, pronto a contrastare tutto e tutti in mezzo al campo. Dopo 116 minuti di lotta su ogni pallone ha la lucidità di servire a El Kaabi la palla del trionfo.

Daniel Podence 7

Pericolo costante con la sua qualità e la sua velocità sull'esterno. Il primo a rendersi pericoloso dell'Olympiacos, ma anche il primo ad andare in debito d'ossigeno.

dal 106° Georgios Masouras s.v.

Si fa vedere nel pressing nel finale.

Chiquinho 5,5

Dovrebbe essere il giocatore che scompagina le fila viola, in realtà si vede poco e quelle poche volte sbaglia molto, nonostante la buona volontà.

dal 78° Alfred Horta 6,5

Ben altra qualità e visione di gioco rispetto a Chiquinho, unite a tanta corsa e concretezza nelle fasi più concitate del match.

Konstantinos Fortounis 5,5

Veloce e guizzante, ma combina molto poco e in breve tempo Dodò gli prende le misure.

dal 72° Stefan Jovetic 6,5

Ex dalla classe mai tramontata, impegna subito Terracciano in una delle palle gol più limpide avute dall'Olympiacos. La gamba non è certo più quella dei tempi di Firenze, ma il piede è sempre educatissimo.

Ayoub El Kaabi 7,5

Non è un centravanti bello da vedere ma è tremendamente efficace: fisico imponente, corsa scattante e soprattutto quell'istinto da goleador che ha fatto tutta la differenza del mondo in questa partita.

dal 122° Youssef El Arabi s.v.

Timbra il cartellino giusto poco prima del fischio finale.

all. José Luis Mendilibar 7

Per il secondo anno di fila vince una coppa europea da subentrato. Ma non facciamo l'errore di pensare che si tratti di un caso: questa squadra ha eliminato Aston Villa e Fenerbahce, le altre favorite della vigilia oltre alla Fiorentina.

La partita l'ha preparata benissimo, riuscendo a portare la Fiorentina a giocare un tipo di partita che l'Olympiacos gioca sicuramente meglio. Ha preso possesso del centrocampo e, grazie anche alla scarsa concretezza dei viola, ha portato il match dove voleva.

Fiorentina

Una partita che purtroppo è stata il paradigma della stagione viola: ha creato di più, ha subito meno, ma la poca precisione in attacco ha vanificato tutti gli sforzi.

La crescita della squadra toscana sotto la guida di Italiano è stata enorme, ma forse è arrivato il momento di voltare pagina e introdurre nuove idee e nuovi interpreti. L'anno prossimo si tenterà nuovamente, per il terzo anno consecutivo, l'assalto a questa benedetta Conference League.

Pietro Terracciano 7

Strepitoso nel deviare alcune conclusioni insidiose, sempre attento su tutti i palloni, tenta anche di alimentare l'azione offensiva con i suoi rilanci, nonostante non siano mai stati un suo punto di forza.

Dodò 5,5

Generoso e applicato, ma con scarsa lucidità in fase di gestione della palla. Il duello con Podence è intenso ma ai punti è il portoghese ad uscirne vincitore. Riesce a servire un rocambolesco assist a Kouamé che l'ivoriano spreca malamente.

Nikola Milenkovic 7

El Kaabi è un cliente scomodissimo e riesce a tenerlo a bada per 115 minuti. Da tempo non giocava una partita a questi livelli. Nella prima fase della partita va anche a segno, ma il gol viene annullato per un fuorigioco di una manciata di centimetri.

Lucas Martinez Quarta 6

Se Milenkovic si occupa di marcare El Kaabi, lui pensa ad uscire sulla trequarti. Fa il suo compito, ma bisogna dire che Chiquinho non fa granché per metterlo in difficoltà. Con l'aumentare della fatica perde progressivamente lucidità.

Cristiano Biraghi 5,5

Vale un po' lo stesso discorso fatto con Dodò, ma Fourtunis è meno pericoloso di Podence e riesce a gestirlo meglio. In fase offensiva si propone con continuità, anche se i suoi traversoni non sono sempre efficaci. Qualche disattenzione difensiva sulle palle inattive che poteva essere pagata cara.

dal 105° Luca Ranieri 4

L'anno scorso era stato Igor ad entrare nel finale contro il West Ham e a commettere l'errore fatale, questa volta tocca a lui: Italiano lo preferisce a Parisi probabilmente per la sua maggiore attitudine difensiva, ma dopo aver commesso un grossolano errore nell'area avversaria si fa scappare El Kaabi che segna il gol decisivo. Nel giro di pochi secondi decide in negativo la finale.

Arthur Melo: 5,5

Regia pulita e compassata, ma ben presto la Fiorentina prende a saltare il centrocampo per evitare il pressing greco e la sua utilità scema. Perde un pallone pericolosissimo al 20° minuto, ma non si scompone per il resto del match, né in positivo né in negativo.

dal 74° Alfred Duncan 5,5

Da come entra sembra voler dare la svolta alla partita, ma in realtà dopo un paio di errori in appoggio e una conclusione alle stelle l'impeto si spegne.

Rolando Mandragora 6

Tiene il passo contro un Hezze straripante, senza perdere mai la testa ma venendo costretto a compiti difensivi per la maggior parte del tempo.

Nico Gonzales 5,5

Probabilmente è il giocatore di maggior livello tecnico in campo, inizia la partita con un paio di spunti pericolosissimi. Poco prima della fine del primo tempo svirgola malamente una palla smanacciata da Tzolakis e dopo l'errore scompare dalla partita.

dal 105° Lucas Beltran s.v.

Fondamentalmente entra in vista dei rigori, ma purtroppo non è servito.

Giacomo Bonaventura 5

Nel corso del primo tempo si divora incredibilmente due gol facili. Nella ripresa non riesce più a far sentire la sua presenza in attacco e si spegne in un'anonima partita a centrocampo.

dall'82° Antonin Barak 5,5

Un po' con il fisico, un po' dettando i passaggi, cerca di alzare il baricentro della Fiorentina. Ci riesce in parte, ma al momento di concretizzare la manovra incappa in errori marchiani.

Christian Kouamé 5,5

Come tutto l'attacco viola, parte bene ma gli errori di misura spengono gradualmente l'entusiasmo. È comunque quello che ci prova con maggior convinzione fino al 68°, quando mastica malamente un assist di Dodò facendo finire il pallone innocuo tra le braccia di Tzolakis.

dall'82° Jonathan Ikoné 5

Al solito, si accende ad intermittenza, è fumoso e poco concreto. Un paio di iniziative in area avversaria e nient'altro degno di nota.

Andrea Belotti 5

Anche lui recita sempre lo stesso copione: si batte come un leone, graffia come un gattino. Il duello con Retsos è ad alta intensità, ma alla fine dei conti il greco riesce ad impedirgli di essere pericoloso alla conclusione.

dal 59° M'Bala Nzola 5,5

Riesce ad imporre il suo fisico nei duelli, ma non sempre riesce a far seguire il movimento giusto. Se fosse capace di trattare la palla con maggior tatto sarebbe un giocatore di primissimo piano, invece troppo spesso sbaglia

all. Vincenzo Italiano 5

L'anno scorso ha perso la finale giocando con la difesa alta a centrocampo, questa volta accetta di "piegarsi" alle caratteristiche dell'Olympiacos e gioca più verticale, saltando il centrocampo e cercando subito gli attaccanti. Il risultato non cambia: alla fine è stata la qualità dei giocatori dell'Olympiacos a decidere il risultato, terza sconfitta in tre finali giocate. Alcune scelte di formazioni in ogni caso non hanno convinto e ci ha messo forse un po' troppo nel correre ai ripari.