Calcio

Il miglior Palermo di sempre: quello di Maurizio Zamparini

Amore e odio, ammirazione e alle volte persino biasimo. Irrazionalità mescolata a una chiarezza sorprendente. Con la scomparsa di Maurizio Zamparini pochi anni fa, all'età di 80 anni, la città e il club calcistico di Palermo si sono sentiti più soli.

Il patron era un mix di tutto e il contrario di tutto. E quel tutto ebbe inizio nell'afa dell'estate del 2002. Il Palermo sembrava un costoso giocattolo destinato a un destino oscuro, poiché non più sostenibile da chi lo aveva acquistato più per circostanze contingenti che per una vera progettualità.

Da sempre Zamparini, un mecenate del calcio vulcanico, è stato in cerca di una terra più fertile per sviluppare la sua visione del calcio e degli affari, rispetto a quanto avesse trovato ad esempio a Venezia.

La trattativa non fu semplice, con la concorrenza di Genoa e Napoli, altrettanto nobili e altrettanto in difficoltà, sullo sfondo, fino al passaggio di consegne con Sensi il 21 luglio: l'inizio di un'epoca che sarebbe durata quasi diciassette anni.

L'imprenditore friulano arrivò in città con risorse significative e soprattutto con un'idea di grandezza, a cui Palermo non era abituata. La Serie A, che per anni in Sicilia era stata solo un ricordo non era più un sogno ma un obiettivo, forse persino il minimo, considerando una visione a lungo termine che includeva la realizzazione di un nuovo stadio.

La storia

La svolta avvenne alla fine della stagione 2001-2002, quando il 21 luglio dell'estate seguente Maurizio Zamparini subentrò a Franco Sensi, diventando il nuovo proprietario della maggioranza delle azioni.

In soli due anni, il club ritornò in Serie A dopo trentuno anni di assenza e a trentadue anni dalla sua precedente promozione. Nel primo anno in Serie A, il Palermo, sotto la guida di Francesco Guidolin, fece storia qualificandosi per la prima volta nella sua storia alla Coppa UEFA come neo-promossa, un traguardo che replicò anche nei due anni successivi.

Delio Rossi e gli anni al Palermo

Con Delio Rossi come allenatore, nella stagione 2009-2010 il Palermo tornò a raggiungere l'obiettivo europeo e stabilì diversi record. In due occasioni mancò la qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League per soli due punti, prima nella Serie A 2005-2006 (dopo il processo di Calciopoli) e poi nella Serie A 2009-2010.

Nella stagione 2010-2011 i rosanero raggiunsero la loro terza finale di Coppa Italia, a distanza di trentadue anni dall'ultima, ma subirono ancora una sconfitta, questa volta contro l'Inter. Il Palermo si mantenne saldamente in Serie A durante la stagione 2011-2012.

La prima e la seconda retrocessione

Al termine della stagione 2012-2013, il Palermo lasciò la massima divisione del calcio italiano dopo nove stagioni, con cinque qualificazioni alle competizioni europee e una finale di coppa nazionale. L'anno successivo, il club rosanero fece immediatamente ritorno in Serie A vincendo il campionato di Serie B 2013-2014 con cinque giornate d'anticipo e totalizzando 86 punti, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa Ali della Vittoria.

Il 17 ottobre 2016, nel corso del campionato di Serie A 2016-2017, il Palermo disputò la sua millesima partita nella massima serie contro il Torino. Tuttavia, la stagione si concluse con una nuova retrocessione dopo tre anni consecutivi in Serie A, dal 2014 al 2017.

La penalizzazione e il fallimento

Alla fine della stagione di Serie B 2018-2019, i siciliani, dopo due stagioni consecutive trascorse in Serie B (dal 2017 al 2019), furono esclusi dai play-off a causa di una penalizzazione di 20 punti inflitta per irregolarità amministrative commesse nel periodo dal 2014 al 2017.

Il 12 luglio 2019, la FIGC escluse il club dalla sua categoria di competenza a causa di problemi finanziari non risolti. Tre mesi dopo, il tribunale di Palermo dichiarò ufficialmente fallita la società "U.S. Città di Palermo".

I grandi campioni dell'era Zamparini

Dal 21 luglio 2002 all'1 dicembre 2018, durante i suoi oltre 16 anni alla guida del Palermo, Zamparini ha dato vita a colpi di scena memorabili, ha scoperto talenti straordinari, ha vinto scommesse audaci e ha regalato emozioni a milioni di tifosi in tutta Italia, grazie a giocatori semplicemente straordinari.

Pensando ai più grandi calciatori passati per il Palermo sotto la sua gestione, vengono in mente veri e propri campioni del mondo come Zaccardo, Barzagli, Grosso e Toni (insieme ad Amelia e Barone), oltre ai talenti cristallini scoperti principalmente in Sudamerica: Pastore e Dybala, ma anche Cavani e il Mudo Vazquez.

Se dovessimo fare una top 11? Tra i pali ci sarebbe certamente Sirigu, con Zaccardo e Grosso sugli esterni, Barzagli e Kjaer in mezzo. Poi il Flaco Pastore, quindi Ilicic e Liverani in cabina di regia.

Alle spalle dei bomber Toni e Cavani, naturalmente el diez: Paulo Dybala.