Arrivano nello stesso modo Parma e Milan allo scontro del Tardini che le vedrà protagoniste sabato 24 agosto con fischio d'inizio alle ore 18:30. Alla prima giornata infatti è arrivato un pareggio per entrambi, ma dal sapore completamente diverso.
Il Parma ha giocato una grande partita contro la Fiorentina, mettendo sotto la rinnovata formazione di Raffaele Palladino per almeno un'ora di gioco, sbloccando il risultato con la perla di Man nel primo tempo, salvo poi venire raggiunto dal calcio piazzato di Biraghi. Un solo punto, ma una buona iniezione di fiducia per la neopromossa, che aveva iniziato male la stagione con l'eliminazione in Coppa Italia per mano del Palermo.
Il Milan invece ha riacciuffato per i capelli una partita che sembrava ormai persa contro il Torino, rimontando un doppio svantaggio proprio nei minuti conclusivi con le reti di Morata e Okafor, che hanno salvato solo parzialmente una serata che rimane nel complesso negativa per i rossoneri.
Anche se ha raccolto solo un pareggio, il Parma può dirsi ampiamente soddisfatto della prestazione fornita contro la Fiorentina, formazione di rango superiore rispetto ai ducali, che specialmente nel primo tempo hanno messo in campo grande intensità, creando non pochi grattacapi alla difesa viola.
Semmai, gli emiliani possono rammaricarsi per le tante occasioni fallite in zona gol, l'ultima davvero clamorosa con Cyprien poco prima del 90', che avrebbe potuto regalare una vittoria che alla fine sarebbe anche stata meritata per quello che i parmensi hanno fatto vedere in campo.
Da salvare anche il gran gol di Dennis Man, giocatore indiscutibile dal punto di vista del talento ma che deve trovare maggiore continuità se vuole affermarsi a grandi livelli. A convincere è stato tutto l'attacco, considerando anche il grande lavoro svolto da Bonny come centroboa e da Mihaila sugli esterni. Con le due principali alternative che sono i nuovi arrivati Almqvist e Cancellieri, Pecchia può contare su un reparto offensivo di tutto rispetto.
In generale, non è stata ritoccata più di tanto la rosa che ha portato il Parma alla promozione in Serie A. Resta da vedere se negli ultimi giorni i gialloblù vorranno fare qualche altra operazione in entrata oppure se preferiranno rimanere come sono. La partita contro il Milan potrebbe dare ulteriori indicazioni anche in questo senso, considerando che per rinforzarsi c'è tempo fino al 30 agosto.
A proposito di mercato, dopo Milan-Torino, Zlatan Ibrahimovic ha detto che siamo al "giorno 6 su 7", riferendosi alla creazione della squadra da affidare a Paulo Fonseca. La partita con i granata ha denotato tutti i limiti di una rosa che è ancora da completare, e dunque il "settimo giorno" sarà tutt'altro che di riposo.
La prima cosa che balza agli occhi è che manchi un'alternativa credibile a Theo Hernandez. Non lo è sicuramente il povero Saelemaekers, che è stato messo lì in un ruolo non suo ed è stato esposto solamente a brutte figure nell'ora in cui ha dovuto vedersela con Raoul Bellanova, che semplicemente andava con un passo diverso, facendogli vedere i sorci verdi.
In attacco, senza Giroud, l'impressione è che non ci sia più il killer instinct che spesso consente di portare a casa le partite che si fanno difficili. Non ce l'ha evidentemente Rafael Leao, che si è divorato un gol che avrebbe rimesso in piedi la partita già nel primo tempo. Non ce l'ha nemmeno Jovic, che non è certo Giroud. Un po' meglio è andata con l'ingresso in campo di Morata e Okafor, che non a caso hanno evitato in extremis almeno la sconfitta.
Contro il Parma si dovrebbero vedere finalmente anche gli altri 3 acquisti, Emerson Royal, Pavlovic e Fofana. Con loro dovrebbe essere già un Milan diverso da quello con poca personalità e confusionario che si è ammirato contro il Torino. Eccetto forse gli ultimi 9 minuti. Ma 9 minuti non bastano per vincere le partite, a maggior ragione se le cose prima si erano messe male.
Per spiegare la partita poco brillante con il Torino mettiamoci poi le scelte discutibili di Fonseca, che ha rinunciato inizialmente a due pedine importanti come Theo Hernandez e Reijnders, oltre a Morata, che aveva l'argento vivo addosso quando è entrato. E anche l'episodio che ha messo in salita la partita, cioè l'autorete abbastanza goffa, per usare un eufemismo, di Thiaw, che in pratica ha ribadito nella sua porta il colpo di testa di Bellanova respinto dal palo con un controllo che non si vede neanche in prima categoria. Ancora più grottesco del suo era stato l'errore della goal line technology, che era inspiegabilmente rimasta in silenzio. Ci è voluto l'occhio umano, tramite il Var, per assegnare il gol.
Visto l'ottimo esordio contro la Fiorentina, Pecchia non può che continuare su questa strada. Grinta, entusiasmo, intensità e a tratti anche una discreta qualità. Tutte armi che i giocatori gialloblù devono rimettere in campo se vogliono dare fastidio anche al Milan, in quello che è il terzo match consecutivo ufficiale che giocano al Tardini.
E' verosimile dunque ipotizzare la conferma della formazione iniziale che ha affrontato i viola. Un 4-2-3-1 che vede tra i pali il giapponese di origini americane Zion Suzuki, che ha in parte rovinato un buon esordio con l'indecisione che è costata la punizione del pareggio di Biraghi. Davanti a lui i quattro difensori che sono, da destra a sinistra, Coulibaly, Circati, Balogh e Valeri.
Centrocampo e attacco dovrebbero ugualmente rimanere invariati, con il campione olimpico Bernabé arretrato in mediana al fianco di Estevez, per permettere a Sohm di giocare un po più avanzato a sostegno di Bonny, con Man e Mihaila che sono confermatissimi sugli esterni dopo l'ottima prova di sabato scorso.
Nel Milan, una cosa certa è che non vedremo la stessa formazione schierata contro il Torino. Theo Hernandez, Reijnders e Morata dal primo minuto sembrano scontati, al posto probabilmente di Saelemaekers, pedina che può tornare utile in corso d'opera ma in ben altra posizione, Chukwueze e Jovic, che non si sono giocati per niente bene l'occasione avuta con il Toro.
Da capire poi cosa vorrà fare Fonseca con gli altri nuovi arrivati, i vari Emerson Royal, Pavlovic e Fofana. Inserirli subito vorrebbe dire stravolgere completamente la formazione e vista la partenza in sordina forse non è la scelta più opportuna. Lo schieramento da proporre al Tardini, insomma, è un rebus che verrà risolto solo poche ore prima dal tecnico lusitano, che dovrà operare bene le proprie scelte per non rischiare di dover affrontare subito un campionato in salita. In attesa che scocchi il settimo giorno.