Calcio

Paulo Sousa, Inzaghi, Liverani, Salerno meritava questa stagione?

Le parole rilasciate dopo la sconfitta contro il nuovo Lecce di Gotti dal presidente Iervolino, risuonano come una sorta di requiem per una stagione che non è mai decollata in quel di Salerno.

Stagione che era partita sotto i migliori auspici, sempre a leggere, o ad ascoltare, le dichiarazioni del numero uno granata, pronto a mettere sul piatto della bilancia il costo dei soli "Dia e Lirola, paragonabile ad almeno quello totale di due squadre di Serie A".

Le cause di una sorta di disastro non annunciato, che proviamo a ripercorrere a pochi minuti dalla ufficializzazione dell'ennesimo esonero stagionale, quello di Fabio Liverani.

Speranze estive

Rispetto alla stagione travagliata ma dalla chiusura trionfale, del 2021/2022, quando la Salernitana si salvò a seguito dello scellerato pareggio del Cagliari in casa del Venezia retrocesso da settimane, la Salernitana sembrava aver imparato la lezione per la stagione seguente, salvandosi in modo relativamente tranquillo.

Confermato il tecnico della salvezza, Davide Nicola, i granata non hanno mai occupato le ultime tre posizioni in classifica, chiudendo al 15° posto con il record di punti nella Serie A dei tre punti, nonostante l'esonero dell'attuale allenatore dell'Empoli a stagione in corso.

La conferma del subentrante Sousa, sembrava aver dato stabilità e fiducia a squadra, ambiente e tifosi e il monte ingaggi sembrava alleggerito per fare spazio a nuovi contratti e giocatori di qualità che potevano dare quella spinta necessaria ad aspirare ad un posizionamento in classifica ancor più ambizioso.

Venivano così lasciati andar via Mantovani, Simy e Valencia, operazioni di mercato che facevano presagire ad un posizionamento "Dia-centrico" della squadra, con Sousa che puntava moltissimo sulla punta franco-senegalese.

De Sanctis sembrava voler accontentare il tecnico portoghese, il quale aveva richiesto un doppio rinforzo a centrocampo, tanto che ad un certo punto si era fatta corposa e concreta la strada che portava a Miretti e, successivamente, quella ancor più sfiziosa per Andrey Santos, ventenne mediano del Chelsea.

Società solida: "ci possiamo permettere di decidere"

Fu proprio Morgan De Sanctis a dare un giudizio positivo alla sessione estiva, che, rispetto agli obiettivi dichiarati, ha però messo in preallarme la tifoseria più accesa, non esattamente soddisfatta come il proprio DS.

In quelle dichiarazioni l'ex portiere della Roma correggeva il tiro, parlando di "giocatori funzionali al progetto", pescando tra i giovani che potessero dare una mano per l'obiettivo comune che era quello di rimanere in Serie A.

La frase "la Salernitana non è più forte dell'anno scorso, ma potenzialmente più forte dell'anno scorso", non fece la felicità dell'ambiente e qualcosa cominciava a scricchiolare sul fronte Dia, accostato più volte al Wolverhampton e non convocato già alla terza giornata per la delicata trasferta di Lecce, poi persa 2-0.

Piatek, uscito dai radar della società per far spazio a Ikwuemesi ( una rete in 17 presenze ), fu un altro campanello d'allarme che sembrava presagire momenti poco piacevoli.

Martegani, ( 16 presenze, 1 rete ) invece, arrivò con la formula del prestito con diritto di riscatto e anche lui, almeno fino a questo momento, non sembra essere stata una mossa vincente.

L'addio a Paulo Sousa...

L'avventura dell'ex campione della Juventus sulla panchina granata, si conclude dopo sole otto giornate, all'indomani della sconfitta per 3-0 sul campo del Monza, esonerato il 10 ottobre per fare posto a Pippo Inzaghi, quando la Salernitana è penultima e, soprattutto, dopo uno start molto al di sotto di quelle che erano le aspettative del popolo salernitano.

La presentazione di Pippo inzaghi avviene il giorno dopo, contestualmente al primo allenamento con la squadra, ma la scossa non arriva, tanto che fin dalla prima giornata con Super Pippo in panchina, arriva il deludente pareggio casalingo con il Cagliari.

E' l'inizio di un nuovo calvario. I risultati non arrivano, se non una travolgente e pleonastica vittoria in Coppa italia contro la Sampdoria per 4-0 e quelle contro Lazio e Verona in campionato.

Alla vigilia di Natale del 2023, Walter Sabatini torna in dirigenza con l'incarico di Direttore Generale. Sarà uno dei pochi a fare mea culpa dopo i risultati disastrosi di una stagione da dimenticare.

...e quello a Pippo Inzaghi

L'ennesima goccia che fa traboccare il vaso, casca dopo l'inopinata sconfitta casalinga contro l'Empoli, sconfitta che fa propendere la società a scegliere Fabio Liverani.

La prima partita dell'allenatore ex Cagliari, contro l'Inter, è il manifesto dell'impotenza calcistica.

Se è vero come è vero che il divario tecnico è certificato dalla differenza del valore di mercato tra le due squadre, è anche vero che raramente si era vista quest'anno una partita così evidentemente dominata da una delle due squadre.

Il pubblico salernitano rimane stoicamente vicino alla squadra, ma, purtroppo, le cose diventano ancor più, se possibile, irrimediabili.

Con Liverani arriva un pareggio in casa dell'Udinese e ben 4 ulteriori sconfitte: quella citata con l'Inter e poi con Monza e due dirette concorrenti, Cagliari e Lecce, al termine di uno scorcio di calendario che doveva essere sfruttato in maniera diversa.

L'ennesimo nuovo corso

Nel momento in cui andiamo online, non si è ancora capito a chi andrà la panchina campana, visto che sembra segnato il destino di Liverani.

Si è parlato di un ritorno di Inzaghi, ma le garanzie richieste dall'ex centravanti che ha fatto sognare il Milan, sembrano non aver trovato terreno fertile.

In queste ore sembra prendere forma la soluzione interna, con Colantuono, responsabile del settore giovanile della Salernitana, pronto a prendere le redini della prima squadra.

I buoi sembrano scappati dalla stalla, visto che i campani occupano l'ultimo posto della classifica a 11 punti dal quartultimo posto da recuperare in 9 partite e un calendario che vedrà impegnata la Salernitana con squadre del calibro di Bologna, Lazio, Fiorentina, Atalanta, Juventus e Milan.

Ci sono degli scontri diretti che vedranno scontrarsi la Salernitana con Sassuolo, Frosinone e Verona, ci sarebbero ancora i margini per una miracolosa rimonta, ma verrebbe da dire che il pubblico di Salerno non meritava una stagione così.