Calcio

Pioli e Allegri tra trick psicologici e messaggi dei tifosi. L'analisi di una stagione in chiaroscuro 

Pioli is on fire è stato uno dei tormentoni della curva rossonera nell'anno dello scudetto, il 2022, che aveva finalmente e definitivamente consacrato il Mister originario di Parma al suo primo successo in carriera.

Dopo quella stagione trionfale per i colori rossoneri, la magia che legava il tecnico alla sua sua squadra, alla dirigenza e, soprattutto, ai tifosi più caldi del "Diavolo", sembra essere svanita nel nulla, anche e soprattutto alla luce di risultati che non soddisfano.

Ma le nuove prese di posizione di queste tre componenti, necessitano però di un'analisi un pochino più complessa, soprattutto alla luce di quegli obiettivi minimi che sono stati raggiunti lo scorso anno e che con ogni probabilità verranno centrati anche per la stagione in corso.

E poi c'è la Juve di Allegri, che sta disputando una stagione molto simile a quella dei rossoneri.

Tra trick psicologici ed effettiva delusione

Il Milan è una società dal passato glorioso, i cui tifosi, e l'ambiente in generale, necessitano di una continua acquisizione di foraggio sotto forma di trofei e risultati positivi.

Se essi non arrivano, tale ambiente è disposto a rimanere fedele a squadra e società, nel momento in cui viene espresso un buon calcio, cosa che, se vogliamo entrare in profondità, purtroppo non si vede da un po'.

Ci sono altre realtà che hanno problemi molto simili, come ad esempio la Juventus, ma il discorso si fa differente nella misura in cui buona parte della tifoseria bianconera, è disposta a riprendersi la Champions anche senza stropicciarsi gli occhi per un calcio che non va a oltre l'essenziale, come il minimalismo Allegriano insegna ormai da anni.

Sulla falsariga de "il calcio è una cosa semplice", Allegri porta a casa con ogni probabilità uno dei primi tre posti, ma da ultimo ostacolo dell'Inter dei miracoli, è passata a terza forza del campionato, superata nell'ultimo turno proprio dai rossoneri.

I bianconeri sono riusciti anche a mettere le mani su un virtuale primo posto, per poi vincere una volta sola, 3-2 con il Frosinone, in 7 partite, perdendo lo scontro diretto contro l'Inter in maniera abbastanza netta, e lasciando punti per strada contro squadre come Empoli, Udinese e Verona.

Eppure ieri la curva si è schierata apertamente con il tecnico livornese, rendendogli atto una juventinità che origina probabilmente un effetto migliore, rispetto a ciò che la squadra esprime effettivamente sul campo.

Allegri e Pioli, destino -quasi- comune

Sponda rossonera le cose vanno meglio solo per il fatto che le cose siano migliorate nelle ultime giornate, durante le quali i rossoneri hanno rosicchiato tutti i punti di svantaggio che li separavano dalla seconda piazza.

Delle ultime partite in campionato, il Milan ha perso lo scorso 18 febbraio solo contro il Monza, al termine di un match che i tifosi rossoneri non hanno ancora perdonato al proprio allenatore, colpevole di aver utilizzato un turn over fin troppo massiccio.

Per il resto va dato atto ai rossoneri che la precedente sconfitta risale addirittura al 9 dicembre contro l'Atalanta.

Il problema fa capo a ciò che abbiamo scritto in precedenza: al tifoso del Milan non piace l'idea di chiudere per il secondo anno di seguito lontanissimo dalla prima in campionato, adesso sono 16 i punti che separano i rossoneri dall'Inter e venire estromessa dalla Champions League senza passare la fase a gironi, che quest'anno ha visto chiudere i rossoneri al terzo posto, pur se nel difficile Gruppo F, dietro a Borussia Dortmund e Paris Saint Germain.

Inoltre nemmeno i derby contro l'Inter stanno andando benissimo, altra caratteristica che non fa esattamente impazzire di gioia i tifosi del Diavolo: sono infatti 5 gli scontri diretti di fila che il Milan perde contro i cugini nerazzurri, compresi i due di Champions della passata stagione, che proiettarono la squadra di Inzaghi verso la finale poi persa contro il Manchester City.

Le super stagioni di Napoli e Inter

Vi è poi da sottolineare che la Serie A delle ultime due stagioni, Milan e Juventus hanno dovuto fare i conti con due autentiche schiacciasassi come il Napoli di Spalletti prima e l'Inter di Inzaghi, poi.

Il Milan ha praticamente gli stessi punti dell'annata scudetto, uno in meno per la precisione, il problema è che l'Inter viaggia a una media punti insensata e nessuna squadra avrebbe potuto tenere lo stesso ritmo.

Ma vi è un altro elemento che fa storcere il naso ai tifosi rossoneri: il pacchetto dei giocatori in forza alla rosa milanista.

E' opinione comune che la squadra che ha in mano l'allenatore parmense, sia relativamente più forte rispetto a quella che vinse lo scudetto nel 2022 e un divario di 16 punti di disavanzo dalla prima, sembra onestamente troppo anche per chi osserva le dinamiche da un punto di vista neutrale.

Alla Juventus mancavano le coppe quest'anno, e non si può non tenere conto di questo, per via dei minori impegni, della capacità di recuperare e soprattutto della possibilità di preparare le partite con una pressione ideale per un campionato come quello italiano, dove ormai il numero delle partite cosiddette "semplici", è di anno in anno sempre più elevato.

In conclusione, mentre Pioli sembra destinato a dover combattere con le unghie e con i denti per mantenere il proprio posto sulla panchina rossonera e, a detta di molti, con scarsissime probabilità di successo, Allegri dormirà sonni tranquilli fino alla fine della prossima stagione, il 30 giugno del 2025.

A prescindere da quello che i tifosi possano pensare.