Analisi milan

Calcio

Pioli e gli errori reiterati: il Milan è davvero forte per mettersi a specchio e creare duelli in tutte le salse?

Se è vero come è vero che il Milan ha fin qui perso solo due partite senza aver mai pareggiato e vincendo tutti gli altri sette incontri di campionato, è altrettanto vero che le due partite in cui sono arrivate le sconfitte, la squadra ha palesato quelle difficoltà che anche l'anno scorso erano arrivate contro le grandi.

Bisogna anche mettere in evidenza che il secondo di questi passi falsi, quello di domenica sera contro la Juventus, è maturato dopo un tempo abbondante giocato in inferiorità numerica a seguito della sciocchezza di Thiaw che si è fatto espellere facendosi scappare Kean sul versante di destra, ma anche se l'errore è catalogabile tra le sviste dei singoli, in questo caso del centrale rossonero, è anche vero che tra la zona del campo in cui è avvenuto il misfatto e il resto della difesa del Milan, sembra esserci troppo campo sguarnito ed è frutto di una situazione ben più articolata.

Dove stanno i problemi del Milan

I mugugni della tifoseria rossonera all'indomani della clamorosa e devastante sconfitta nel derby, figlia di qualche errore reiterato dell'allenatore rossonero al suo quinto scontro perso nell'anno solare contro i cugini rossoneri, si sono ancora una volta sentiti all'uscita da San Siro alla fine della partita contro la Juventus e in particolare fanno capo a tre diverse situazioni che hanno fatto discutere non poco i tifosi e qualche opinionista sentito in Tv e letto sui giornali di questa mattina.

Due fanno capo alla situazione appena riportata, quella dell'espulsione di Thiaw, le altre due vogliono porsi dei quesiti di più ampio respiro:

  • Giocare uno contro uno, il modulo a specchio
  • L'episodio del match
  • Le sostituzioni di Pulisic e Adlii

Pioli gioca a specchio contro le grandi

Come era successo anche in precedenti occasioni, l'allenatore del Milan prende spesso in considerazione l'idea di creare dei duelli in più parti del campo quasi a decretare la superiorità tecnico-fisica dei propri giocatori rispetto a quelli delle altre compagini.

La verità è che il materiale tecnico a disposizione dell'allenatore rossonero, è di qualità, certo, ma alcuni duelli che si formano, soprattutto nelle parti nevralgiche del campo, andrebbero soppesati con molta più attenzione, anche e soprattutto quando non si gioca con i titolari come Theo Hernandez...

La Juventus, questo lo sanno anche più piccini, si schiera con il classico 3-5-2, lo stesso modulo al quale Simone Inzaghi rinuncia raramente e, nel caso in cui gli allenatori che scelgono di affrontare questo tipo di modulo, decidano di mettersi a quattro dietro, occorre stare attentissimi a pensare cosa possa capitare durante la partita.

I due giocatori più avanzati dei bianconeri nella partita di ieri, erano Milik e Kean, il primo vero e proprio puntero centrale, che poco ha di cui preoccuparsi delle fasi di impostazione avversarie, se non evitare il passaggio diretto ai mediani rossoneri e il secondo a girare attorno al polacco, ieri spina nel fianco che non dava alcun riferimento a sinistra, come a destra, da dove è nato l'episodio dell'espulsione di Thiaw.

In verità la prima parte della partita è stata approcciata sufficientemente bene dagli uomini di Pioli che hanno spesso messo in difficoltà la costruzione della manovra di quelli di Allegri che non riuscivano a chiamare in causa gli esterni, da una parte Kostic e dall'altra Weah, troppo lenti nello scendere e risalire dalla propria trequarti a quella avversaria.

Piano piano, però, nel corso del primo tempo Locatelli, McKennie e Rabiot, prendevano campo e mettevano in difficoltà la mediana rossonera, con Musah, Adli e Reijnders spesso in inferiorità numerica sull'avanzata dei 5 di centrocampo bianconeri, seppur non certo devastante in termini di forza propulsiva.

L'espulsione di Thiaw

Come appena messo in evidenza nel paragrafo precedente, Kean è stato il vero fulmine di guerra del reparto offensivo della Juventus e ha messo in evidenza tutti i limiti di quella che è diventata una sorta di battaglia tra uomini soli, battaglia della quale Pioli non ha annusato i pericoli, visto che per buona parte del primo tempo, Kean è diventato pericoloso con la sua potenza e la sua velocità, tanto che in un paio di occasioni, una in particolare, grazie ad una diagonale difensiva perfetta di Calabria, il Milan ha rischiato tantissimo.

Ma non tutti i duelli si possono vincere e se uno di questi arriva dalla parte di Thiaw, lasciato solo dal resto della squadra a fronteggiare ancora una volta Kean senza alcuna mano d'aiuto, allora può capitare che, con una finta di corpo, il centravanti possa avere la meglio sul difensore e presentarsi in porta.

È quello che è successo al centrale milanista, che non ha potuto fare altro che stendere il centravanti bianconero, dopo l'ottima preparazione di Weah, che ha fatto girare la testa a Florenzi, in un altro scontro decisamente favorevole ai bianconeri, ha fatto una sorta di piede perno cestistico, prima di lanciare nello spazio il suo compagno di squadra, isolato anche grazie alla perfetta scelta di tempo di Milik che è sceso sulla linea di centrocampo per dare una mano alla manovra dei compagni.

Il resto lo fa Kean che approfitta anche dell'errore tecnico di Thiaw, che dovrebbe metterlo in fuorigioco, invece che seguirlo. E la frittata è fatta.

Fuori Pulisic e Adli

Rimasto senza uno dei due centrali difensivi, Pioli ha avuto qualche minuto per pensare al giocatore da sostituire per mandare in campo Kalulu e a pagare per tutti è stato Pulisic, fino a quel momento tra i migliori della fase offensiva rossonera, pericoloso anche in fase realizzativa con uno dei pochissimi tiri verso la porta juventina, partito dal suo piede.

Occorre qui spezzare una lancia a favore di Pioli, che probabilmente ha pensato a tenere come punto di riferimento offensivo Giroud che è sempre il migliore a proteggerla se è pressato e che Leao sarebbe stato l'unico a tenere un po' in apprensione i 3 dietro della Juve.

L'altra opzione poteva essere lo statunitense Musah, al quale Pioli rinuncia ormai molto raramente, ma il rischio di far scatenare Kostic su quella fascia, ha probabilmente fatto propendere Pioli per la sostituzione di Pulisic, per affiancare Leao a Giroud, adesso molto più vicini, con il sacrificio di Musah a tutta fascia.

Quello che rimane abbastanza incomprensibile è stato invece il cambio di Adli a favore di Krunic, dopo un quarto d'ora iniziale di ripresa nel quale il Milan sembrava tenere tutto sommato bene sulla Juve che aveva appena cambiato lo stesso Kostic con Cambiaso e uno stremato Kean con il rientrante Vlahovic.

Forse proprio la preoccupazione di voler dare un'ulteriore mano alla difesa a seguito dell'ingresso in campo dell'attaccante juventino, meno mobile di Kean, ma senza dubbio più tecnico, ha fatto pensare a Pioli che in quale modo avrebbe rischiato di meno, il problema è che il Milan ha definitivamente smesso di prendere l'iniziativa, che Adli, al contrario, permetteva e, sarà un caso, certo, ma pochi minuti dopo è arrivata la rete di Locatelli.

Adesso Pioli è nuovamente salito sul banco degli imputati, anche perché ora arrivano due partite di importanza capitale, quella contro Paris Saint Germain in Champions e al Diego Armando Maradona tra meno di sette giorni in campionato contro il Napoli.

Ne sapremo certamente di più.