Calcio

I più grandi calciatori portoghesi di tutti i tempi

Quale altra nazione può vantare così tanti giocatori di così importante talento? Il calcio portoghese ha dato al mondo un sacco di calciatori top-notch, dai mitici Eusebio e Cristiano Ronaldo fino a nomi come Deco, Pauleta, Simao, Vítor Baía, Pepe, Bernardo Silva. E okay, ci fermiamo qui.

Ecco: chi se lo sarebbe aspettato? Non perché il Portogallo non sia stata culla del calcio, anzi: lo dice la storia. Ma per la qualità sopraffina con la quale sfornano talenti unici tutte le volte, ogni anno. Joao Felix, ad esempio, è chiamato a portare avanti la tradizione di Cristiano Ronaldo. E Ronaldo ha portato avanti quella di Figo, a sua volta ereditata da Eusebio.

Iniziamo allora da qui, facciamo un salto nel passato e parliamo di questi giganti del pallone portoghese. Come Eusebio, appunto, l'eroe di un'epoca, e poi CR7, il fenomeno che ha preso il testimone.

Nel mezzo, ci sono dei campioni come Luis Figo, che ha fatto sognare al Real Madrid e al Barcellona (e pure all'Inter), e poi Rui Costa e Paolo Futre, che hanno lasciato il loro segno rispettivamente al Milan e all'Atlético Madrid.

Cristiano Ronaldo

Testa. Gambe. Forza. E poi i gol, che ti fanno entrare nella storia. Oggi in Arabia, ma in passato (glorioso) al Manchester United, Real Madrid e Juventus. CR7 è considerato il miglior goleador del mondo. E il miglior calciatore di sempre? Calma. In una rosa ristrettissima, sicuramente il suo nome è presente.

Grazie ai suoi record e alla quantità di Palloni d'Oro conquistati nella sua carriera, viene considerato certamente il miglior giocatore nella storia del Portogallo. Ha vinto l'Europeo del 2016 e la Nations League 2018/19.

Luis Figo

Altro nome pazzesco. Perché Luis Figo, ecco, ha lasciato un'impronta indelebile nel calcio mondiale. Ha giocato per 15 anni nella nazionale portoghese e ha avuto il privilegio di vestire le maglie dei due grandi club spagnoli.

Nel 1995 è approdato al Barcellona, dove ha conquistato due titoli di Liga, due Coppe del Re e una Supercoppa di Spagna. Nel 2000 si è unito alla galassia del Real Madrid per una cifra record di 60 milioni di euro.

Con i Blancos ha vinto: due campionati di Liga, due Supercoppe di Spagna, una UEFA Champions League, una Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale. Classe unica. Carisma ancor più grande.

Eusebio

Sapete come lo chiamavano? La Pantera del Mozambico. E sì, proprio così è stato riconosciuto a livello mondiale Eusebio, il centravanti del Portogallo. Semplicemente impressionante: per la sua potenza fisica, per la velocità, per la determinazione e capacità nel gioco aereo.

Eusebio è diventato famoso nel mondo del calcio grazie alla sua brillante carriera al Benfica, con cui ha vinto la Coppa dei Campioni. Nel 1966, la sua storia si è intrecciata con quella dei Mondiali, e lì si è fatta leggenda: pur con la vittoria inglese, in tanti ricordano quel capocannoniere. Nove, i gol segnati.

Rui Costa

Altro giocatore della generazione d'oro del Portogallo, che, sebbene non abbia vinto titoli internazionali, ha lasciato un'impronta indelebile nel calcio fatto dai club. Semplicemente pazzesco.

Rui Costa ha una particolarità: ha vinto ovunque, e con qualsiasi squadra abbia avuto il dovere di difendere. Cioè: Benfica, Fiorentina e Milan. Con quest'ultimo ha raggiunto l'apice del successo internazionale, portando a casa una Champions League per certi versi perfetta.

In Nazionale, ha partecipato ai Mondiali del 2002 e alle edizioni dell'Europeo del 1996, 2000 e 2004, dove ha ottenuto il secondo posto. L'unico neo di una storia super.

Futre

Era il pupillo di Jesús Gil y Gil, il leggendario presidente dell'Atletico Madrid. Paolo Futre era un giocatore squisito, dotato di una magia e una velocità straordinarie che gli hanno permesso di segnare gol incredibili.

È diventato una figura e un idolo per i tifosi dei colchoneros, che non lo hanno mai dimenticato (basterebbe farsi un giro, davvero, al Wanda Metropolitano). Ha conquistato il titolo mondiale con il Porto nella memorabile finale della Coppa Intercontinentale contro il Peñarol, sotto una fitta nevicata. Futre ha anche partecipato al Mondiale del Messico nel 1986.

Bernardo Silva

Considerato tra i talenti più brillanti della sua generazione, Silva è stato un po' tutto, di sicuro un craque meraviglioso. Ala destra versatile, capace di adattarsi anche in posizioni più centrali o come esterno offensivo sulla fascia sinistra, il suo piede mancino è stato un bigliettino da visita potentissimo. Con una straordinaria abilità tecnica nel bagagliaio, Bernardo è stato meraviglioso al Monaco e fondamentale al Manchester City, con cui ha vinto praticamente tutto.

Dopo gli Europei del 2016, in cui la nazionale portoghese ha trionfato, Silva è diventato un punto fermo nelle convocazioni della squadra nazionale. Peccato per il tempismo.

Deco

Anderson Luís de Souza. Lo ricordate? Aspetta, aspetta: è meglio conosciuto come Deco. Okay, adesso è più chiaro. Oggi è un dirigente sportivo, ma è stato soprattutto un centrocampista formidabile, tra i più forti degli ultimi trent'anni.

Nato a São Bernardo do Campo il 27 agosto 1977, ha calcato i campi più belli, vincendo i trofei più importanti. Tre squadre fondamentali nella sua storia: il Porto, quello allenato da Mourinho; il Barcellona, quello allenato da Frank Rijkaard; il Chelsea, quello di Scolari prima e Ancelotti poi. Non ha vinto nulla con il Portogallo, ma ha portato a casa 75 presenze.

Dal 16 agosto 2023, Deco ha assunto il ruolo di direttore sportivo del Barcellona, la sua ex squadra, dove lavora con il vecchio compagno di reparto, l'allenatore Xavi Hernandez.

Pepe

Non il più tecnico, di sicuro il più affamato. Pepe è stato semplicemente (e lo è ancora) un fuoriclasse del ruolo. Il suo percorso calcistico ha avuto inizio con il Marítimo, ma è stato con il Porto che ha raggiunto la fama internazionale. Con il club portoghese ha conquistato numerosi titoli, tra cui quattro Campionati portoghesi, quattro Coppe del Portogallo, una Coppa di Lega portoghese, tre Supercoppe di Portogallo e una Coppa Intercontinentale.

Pepe ha poi trascorso gran parte della sua carriera al Real Madrid, dove ha vinto tre campionati spagnoli, due Coppe di Spagna, due Supercoppe di Spagna, tre UEFA Champions League, due Supercoppe UEFA e due Mondiali per club in un periodo di dieci(!) stagioni. Tutte da protagonista assoluto.

A livello internazionale? Era lì, nel momento più importante: ha vinto l'Europeo del 2016, il primo titolo ottenuto dal Portogallo in questa competizione.