Calcio

I più grandi calciatori spagnoli di tutti i tempi

Sono passati più di 10 anni da quando la Spagna ha conquistato il terzo trofeo importante nel giro di sei anni strepitosi.

Dopo decenni di delusioni ai massimi livelli, La Roja ha vinto l'Euro 2008 e quella stessa squadra ha poi aggiunto la prima Coppa del Mondo nel 2010, prima di difendere (e riuscirci) la corona continentale nel 2012.

Non sorprende che i giocatori di quell'era d'oro dominino questa lista dei migliori giocatori di sempre della nazione, con leggende come Telmo Zarra, Emilio Butragueno, Fernando Hierro, Luis Suarez Miramontes, David Silva, Pedro e Fernando Torres che non sono riusciti a entrare nella lista. E allora: chi sono i 10 migliori giocatori di sempre della Spagna? Scopriamo la nostra top 10.

Andres Iniesta

Andrés Iniesta è il nostro numero uno tra i giocatori spagnoli di tutti i tempi. Semplicemente magico. A tratti persino irreale. Il centrocampista ha raggiunto tutto ciò che era possibile in termini di onorificenze di squadra, sollevando numerosi titoli in Liga e quattro volte la Champions League. Un'eredità che non può limitarsi a quanto fatto con il Barcellona: Iniesta è stato determinante forse nella miglior squadra spagnola di sempre, intesa come nazionale.

Il suo gol ai tempi supplementari nella finale del Campionato del Mondo del 2010 contro l'Olanda ha cementato per sempre il suo posto nella storia del suo paese, oltre al ruolo vitale nei successi del campionato europeo della squadra sia nel 2008 che nel 2012.

Raul Gonzalez Blanco

Per molti anni, Raúl González è stato considerato il miglior giocatore nella storia della Spagna. L'ex attaccante del Real Madrid è stato infatti una presenza fissa in nazionale, almeno per un decennio, ed è diventato il miglior marcatore con 44 gol in 102 presenze.

Un grande neo, però, copre la sua carriera con la Roja: a un certo punto è stato dentro o fuori, e la scelta è stata di Luis Aragonés, idolo dei tifosi dell'Atletico Madrid e per questo spesso inviso ai tifosi del Real, che Raul naturalmente rappresentava. Più danni che benefici, la presenza del numero Sette blanco: così il ct optò per l'esclusione permanente, anche quando Raul continuava a raccogliere gol, a farne con continuità.

Aragones, alla fine, ha avuto ragione: la sua Spagna ha finalmente vinto un trofeo nel 2008 e Raúl non è più tornato nemmeno sotto la gestione di Vicente del Bosque, perdendo gli anni di gloria de La Roja. Ma resta uno dei migliori giocatori ad aver indossato quella maglia Rossa.

Luisito Suarez

No, non quello lì, quello che ancora oggi fa coppia con Messi. Prima di Luis Suárez, l'attaccante amato e conosciuto dai tifosi - diciamo così - moderni, c'era un giocatore con lo stesso nome. Ad oggi è ancora l'unico uomo nato in Spagna ad aver sollevato il Pallone d'Oro, il premio individuale più prestigioso nel calcio.

Lo fece addirittura nel lontano 1960, dopo aver aiutato il Barcellona a conquistare due titoli di fila in Liga. Suárez avrebbe poi aggiunto due Coppe dei Campioni al suo palmarès durante il periodo con l'Inter di Herrera. È stato proprio durante il suo periodo con in Italia - dove ha poi scelto di continuare a vivere - che ha dato vita alla leggenda, che comprende pure una vittoria della Spagna nella Coppa delle Nazioni Europee nel 1964.

Sergio Ramos

Una carriera impressionante. Anche con gli ultimi alti e bassi, dall'anno di chiusura al Real Madrid al periodo al PSG, fino a questa stagione dove ha deciso di indossare di nuovo la fascia di capitano del Siviglia. Sergio Ramos è stato tra i giocatori più forti di sempre a nascere in quella parte di mondo lì. Con Puyol, semplicemente inarrivabili.

Primatista di presenze con la Roja, record di 180 gettoni, si è tolto persino lo sfizio di segnare 23 gol. Ramos è stato prima il terzino titolare della Spagna agli Europei del 2008 e ai Mondiali del 2010, poi è diventato uno dei centrali più forti, sia per la difesa al Real Madrid sotto la guida di Jose Mourinho, sia poi per la Roja che vince gli Europei del 2012 (proprio contro l'Italia)

Oltre al suo record di presenze, ha ottenuto 131 vittorie per la Spagna ed è l'ottavo miglior marcatore del paese. Il sogno, probabilmente già svanito, è quello di rientrare nella squadra di De La Fuente per i prossimi europei.

Xavi Hernandez

Tutto cambiò per il Barcellona e la Spagna, proprio nel 2008. Xavi è stato il centro di gravità di quella svolta. Il ct della Spagna, Luis Aragones, optò per uno stile di gioco diverso in vista degli Europei del 2008, dopo alcune grandi delusioni. E Xavi divenne il cuore pulsante della filosofia di passaggio, possesso, vita della Roja.

Anche con Vicente del Bosque, nei successivi quattro anni, Xavi continuò a evolversi. Ai tempi, nel suo Barcellona, era arrivato Pep Guardiola. Erano anni estremamente virtuosi, lui l'emblema di una scuola che stava portando frutti pazzeschi. "Dal primo momento che l'ho visto giocare, sapevo che sarebbe diventato il cervello del Barcellona per molti anni a venire," disse Pep, proprio di Xavi. Del Bosque, invece, una volta dichiarò che era "più importante dell'allenatore" e il grande Jorge Valdano ne parlò così: "Se il calcio fosse una scienza, Xavi ha allora scoperto la formula".

Numeri: Xavi ha segnato 13 gol in 133 partite per la Spagna. Ha vinto 25 trofei in una incredibile carriera di 17 anni al Barcellona, dove tra l'altro ora è allenatore.

Emilio Butragueno

Emilio Butragueno è forse il nome meno noto in questa lista, ma solo perché era il craque degli anni '80. Conquista sei titoli della Liga, diventa uno dei giocatori di maggior successo cresciuti nelle fila del club spagnolo. E, nei ricordi, è sempre l'incubo di qualche difensore. Il motivo? Era piccolo e slanciato. Ed era incredibilmente difficile da gestire per i difensori avversari, grazie alla sua velocità e agilità. Impressionanti.

La sua miglior prestazione con la Spagna resta quella di Euro 1984: fu lui a trascinare la Roja in finale, poi persa contro la Francia di Platini.

Carles Puyol

Eh, sì. È proprio incredibile vedere la mole di talenti tra i giocatori spagnoli, considerando che il leggendario capitano del Barcelona, Carles Puyol, finisca per posizionarsi così in basso in questa lista. Stiamo parlando di uno dei migliori difensori ad aver mai calcato un campo da calcio, disposto a mettere tutto se stesso in gioco per il suo club e il suo paese. Pochissimi come lui, e nella storia.

Per molti spagnoli, quel colpo di testa contro la Germania nella semifinale della Coppa del Mondo del 2010, non poteva schiacciarlo nessun altro: fu lui a portare la Roja in finale, Iniesta completò invece l'opera attesa tutta una vita. Rimasto fedele al suo amato Barcelona per tutta la sua carriera, el gran capitàn si è ritirato dal club blaugrana come un eroe. Un eroe che ha ottenuto tutto: Liga, Copa del Rey, Champions League. Gloria eterna.

Iker Casillas

Ci sono pochi portieri nella storia del calcio che possono vantare carriere migliori di quella di Iker Casillas. Un portiere semplicemente incredibile, che durante i suoi anni migliori ha coperto le spalle di una delle migliori squadre della storia. Il tutto, nello scenario del Santiago Bernabeu. Non era certo un gigante, ma compensava con tutto il resto: in particolare Casillas aveva una straordinaria agilità, era intelligente nel posizionamento.

Per quanto riguarda la nazionale, Casillas ha tenuto Victor Valdes fuori dalla squadra nazionale spagnola anche quando il Barcelona era al suo apice, dominante. Ha vestito la maglia della Roja per 167 volte, vincendo tutto quello che avrebbe potuto vincere.