Calcio

Germania-Danimarca non è un ottavo scontato

Nelle frullatore delle gare dell'ultima giornata della fase a gironi è successo che la Danimarca staccasse il proprio pass come seconda, cosa ampiamente prevista in fase di analisi pre-europeo, andando a comporre un ottavo di assoluta qualità contro la Germania, vincitrice del suo raggruppamento.

Messa così sembra essere andato tutto liscio e secondo i piani, ma la realtà ci ha raccontato di due squadre che hanno agguantato (la Germania) o difeso (la Danimarca) il proprio posto al sole solo negli ultimi istanti delle rispettive partite.

Un ottavo nobile

Spazio quindi a questo ottavo di finale che possiamo definire senza dubbio nobile: prima di tutto perchè è l'unica gara degli ottavi che è stata una finale di un campionato europeo, precisamente quella del 1992 con l'apoteosi della favola Danese capace di sconfiggere i campioni del mondo tedeschi nella finale di Goteborg.

Di conseguenza è anche l'unico ottavo tra due formazioni che hanno già vinto la competizione, e se controlliamo il famoso ranking FIFA è anche la partita più classificata dopo l'altro ottavo nobile del lotto, cioè Francia-Belgio.

Ma senza scomodare polverosi ricordi di un calcio passato, o discutibili e cervellotiche graduatorie attuali, Germania-Danimarca è una gara da acquolina in bocca per gli appassionati, perchè mette di fronte una delle favorite assolute, contro una delle squadre più solide e regolari fin qui.

C'è del calcio in Danimarca

I danesi sono arrivati a questo europeo ancor sull'onda lunga della prestazione straordinaria di 3 anni or sono, quando la squadra si era spinta fino ai tempi supplementari della semifinale contro i padroni di casa inglesi.

Quell'europeo sembrava l'inizio di una nuova "Danish Dynamite", un'epoca d'oro che poteva emulare quella degli eroi di fine anni 80' inizio 90'. Sembrava una squadra con molto talento giovane, a cui mancava forse una punta di livello mondiale per essere completa e competitiva anche al livello top team, e l'esplosione di Rasmus Hojlund sembrava poter colmare quel gap.

Ci si è accorti però che quell'europeo 2021 è stato forse un caso isolato, figlio di tante e troppe varianti, non ultima quella della reazione nervosa e di anima, dopo la tragedia sfiorata di Eriksen.

Eriksen, appunto.

Quest'anno il faro danese è presente in piena forma e nel girone ha dimostrato quanto può essere ancora un giocatore importante per la sua nazionale e delizioso per il mondo del calcio. A lui si è aggiunto Hjulmand, autore del gol contro l'Inghilterra, nella gara che ha dimostrato come a questa Danimarca serva l'avversario di valore per esaltarsi.

Infatti nelle altre due gare di girone non ha brillato particolrmente: ragguinta contro la Slovenia e incapace di avere la meglio contro una sgangherata Serbia, sembra proprio che i danesi abbiano bisogno della sfida, dell'impresa da conseguire, per sentirsi stimolati al massimo.

Unica nota positiva, la scaramanzia: nella storia degli europei solo una squadra prima di questa edizione aveva centrato la qualificazione ai gironi con tre pareggi, vale a dire il Portogallo 2016.

Ai tedeschi serve la storia

Nell'altra metà campo c'è una Germania quasi insolita. I tedeschi hanno segnato la bellezza di 8 gol in 3 gare (non gli succedeva dal mondiale 2006, evidentemente l'aria di casa giova) e si presentano come squadra dalle raffinate capacità tecniche, in contrapposizione con una loro scuola calcistica sempre improntata alla solidità.

Se vi piace il calcio ovviamente vi piace anche Jamal Musiala che sta facendo faville in questa europeo, assieme al proprio compagno Florian Wirtz anche lui molto educato con i piedi. Insomma una Germania che potendo contare anche su Gundogan, Havertz e Kroos non sembra certo avere scarsità di talento.

Eppure con la Svizzera è toccato al boscaiolo Fullkrug togliere le castegne dal fuoco ed evitare ai tedeschi (e a noi...) un ottavo ancor più nobile e complicato contro l'Italia.

Il panzer del Borussia, dopo una stagione da protagonista anche nel club, si sta mettendo in luce, con 2 gol già a referto più uno annullato per fuorigioco di laccio di scarpa contro la Scozia. Quando le cose si mettono male è lui la panacea tedesca: la metà dei suoi gol in nazionale Fullkrug l'ha infatti segnata da subentrato.

Questo significa che la Germania spesso prova a metterla sul talento puro, ma poi si trova a dover districare matasse di partite complicate grazie alla sua storia, con un centravantone vecchio stampo.

Chi passa?

Ovvia che la Germania sia la più indicata a raggiungere i quarti (dove potrebbe esserci lo spaziale incorcio con la Spagna) ma occhio alla gara che può svilupparsi.

Prima di tutto perchè i tedeschi non avranno Tah a far coppia con Rudiger (Schlotterbeck il designato alla sotituzione) e il canovaccio della gara sarà quello di una Germania col pallio del gioco e una Danimarca raccolta.

Se c'è una cosa che i danesi hanno dimostrato di saper fare è difendersi con ordine, e se uniamo questo alla capacità di assistenza di Eriksen, e alla velocità di Hojlund, la combo di tutti questi fattori potrebbe regalare una partita meno scontata del previsto.