Calcio

Il nuovo perno dell'Italia di Spalletti: quanto vale Ricci?

Nell'arco di due mesi e otto giorni il mondo si è completamente ribaltato per l'Italia di Luciano Spalletti: dalla vergognosa eliminazione dall'Europeo per mano della Svizzera alla scintillante vittoria in casa della Francia all'esordio in Nations League.

Tra le tante differenze (tattiche, di atteggiamento, forma fisica, etc. etc.) viste nel confronto tra le due versioni degli azzurri, una che è sicuramente risaltata è stata la presenza in veste di regista di Samuele Ricci, solo alla sua terza presenza in Nazionale.

Ricci era stato escluso all'ultimo dalla lista dei convocati per l'Europeo, con Spalletti che preferì portare in Germania Niccolò Fagioli, da poco rientrato da una lunga squalifica. Inutile ripensare a quella scelta con il senno di poi, ma va dato atto al mediano del Torino di aver digerito quell'esclusione ed essersi ripresentato in azzurro con ancor più voglia ed applicazione.

Perché Samuele Ricci ha cambiato l'Italia

La presenza di Ricci in mezzo al campo non è stata certo l'unica novità nell'Italia di Spalletti: dal modulo, un 3-5-2 solo sperimentato con scarsi risultati nel corso dell'Europeo all'inserimento di Tonali, altro rientrante dalla squalifica, al posto dell'assente Barella a centrocampo fino alle due punte vere e proprie viste nella ripresa.

Ma al di là delle prestazioni del resto della squadra, sicuramente di ben altro livello rispetto a quanto visto in Germania, l'inserimento di Ricci è stato probabilmente l'elemento che ha permesso agli azzurri di disputare una partita di tale spessore.

Con il passare dei minuti infatti tutta la squadra azzurra ha iniziato a prendere confidenza e ad attaccare con convinzione, anche grazie al perfetto lavoro di copertura effettuato dal numero 7 davanti alla difesa.

Gli inserimenti in area di Frattesi, il pressing altissimo di Tonali, le salite in posizione di mezzala di Calafiori e i tagli di Dimarco in zona d'attacco sono stati tutti possibili grazie alla prontezza dei vari compagni nel coprirsi reciprocamente le posizioni, e Ricci è sempre stato al centro di tutti questi scambi.

Con l'inesorabile declino di Jorginho, all'Italia mancava un perno di centrocampo così bravo nel leggere le azioni avversarie e capace di gestire palla con lucidità anche sotto pressione. Gli esperimenti precedenti erano volti a sfruttare Fagioli in questo ruolo, ma la rivelazione di Ricci può permettere a Spalletti di schierare il bianconero in posizione di mezzala, più libero di sfruttare la sua qualità in zona avanzata senza doversi spendere troppo in copertura.

Più in generale, il centrocampo azzurro non ha certamente lacune dal punto di vista delle mezzali dalle attitudini più offensive (pensiamo a Barella, Frattesi, Tonali, Pellegrini, Colpani, fino all'ultimo arrivato Brescianini), ma stava andando in sofferenza nel campo dei registi arretrati. Sofferenza decisamente tamponata dal veemente imporsi di Ricci.

Da 25 a 35 milioni e oltre: il valore di Ricci è in ascesa costante

La prestazione di Samuele Ricci in un palcoscenico prestigioso come quello del Parco dei Principi, durante la quale ha completamente messo in ombra quello che fino a poco tempo fa veniva considerato uno dei migliori mediani del mondo, Kante,ha sicuramente posto il centrocampista azzurro al centro dei riflettori mondiali.

Cresciuto nell'Empoli, Ricci è stato acquistato dal Torino nel gennaio 2022, dapprima in prestito oneroso (1 milione) fino a fine stagione e quindi riscattato a giugno per 8,5 milioni, a cui si possono ancora aggiungere 2 milioni di bonus in favore dei toscani oltre al 10% della futura rivendita.

Futura rivendita che potrebbe non essere troppo lontana e che potrebbe rendere ben felice l'Empoli, oltre che il Torino, dal momento che la valutazione attuale del giocatore supera i 25 milioni ma è probabilmente destinata ad aumentare ancora nei prossimi mesi, viste le prestazione di Ricci non solo in nazionale ma anche in campionato, dove il Torino è rimasto agganciato alla prima posizione dopo 3 giornate.

Se il presidente Urbano Cairo ha valutato 25 milioni Raoul Bellanova al momento di cederlo all'Atalanta (20 subito e 5 di ulteriori bonus), difficilmente potrà chiedere meno di 35 milioni per un giocatore che è così fondamentale nello schieramento di Paolo Vanoli.

Ma quello di mediano davanti alla difesa è sempre più un ruolo attenzionato dalle grandi squadre: basti pensare al peso che hanno giocatori come Rodri nel Manchester United o Calhanoglu nell'Inter.

Ecco quindi che Ricci potrebbe già essere un pezzo pregiato del mercato già a gennaio. Il Milan, che ha perso per 2-3 mesi Bennacer, potrebbe essere più che interessato: proprio quando recupererà l'algerino potrebbe chiedere la cessione al Marsiglia di De Zerbi, che deve sostituire Veretout ceduto oltre il gong al Lione. D'altra parte il mediano granata è stato lungo sul taccuino di Moncada quest'estate, come possibile alternativa in caso di mancato arrivo di Fofana dal Monaco. L'altra squadra che aveva dimostrato interesse in estate? Proprio il Marsiglia, prima di concentrarsi su Bennacer.

Ma anche il Napoli di Conte ci aveva fatto un pensiero, anche se l'unica squadra di livello che si era concretamente mossa per lui è stata la Lazio, già nel 2023, arrivando ad offrire 15 milioni (ed ulteriori 5 di bonus) per renderlo il regista della squadra allora in mano a Maurizio Sarri. Già allora Cairo non era voluto scendere sotto i 25 milioni, ed ora aggiungerà almeno una decina di milioni a questa richiesta.

Il contratto di Ricci scade nel 2026, quindi il mercato di gennaio potrebbe essere l'ultima occasione del Torino di massimizzarne la cessione senza sedersi a discutere di un prolungamento di contratto.