Siamo ormai abituati a vedere l'arbitro che ammonisce i calciatori quando si tolgono l'ammonizione per esultare, e spesso capita pure di vedere qualche buffa seconda ammonizione perchè a volte i giocatori dimenticano di aver già ricevuto la prima, nella foga post gol.
Tra le tante cause di questa regola, ci sono l'evitare le perdite di tempo, evitare che vengano mandati messaggi non consoni (tramite maglie particolari sotto la divisa), la volontà degli sponsor che la maglia rimanga addosso al momento dell'esultanza (momento in cui aumenta la visibilità del calciatore che ha segnato) e il rispetto della sensibilità di alcune culture e religioni che non amano l'esposizione del corpo nudo.
Ma quando è nata questa regola? Venne inserita nel 2004 e si pensava che fosse stata causata (come detto da lui in un'intervista) da Bobo Vieri, che in quegli anni mostrava la maglia sotto la divisa con la scritta Sweet Years, marchio di abbigliamento che aveva aperto in collaborazione con Paolo Maldini.
Ma, invece, pochi di voi sapranno che c'è stato un altro episodio prima delle esultanze di Vieri.
Nel 2002, Diego Forlan giocava allo United. Durante una partita, tira una legnata che si infila sotto l'angolino, esulta come un pazzo e si leva la maglia come facevano tanti.
Tutto molto bello, se non fosse che una volta tornato a centrocampo, l'arbitro fischia la ripresa del gioco e Forlan non è ancora riuscito a rimettersi la maglia.
Forlan rimane a petto nudo, vede un avversario prendere palla a centrocampo e lo insegue così, coi pettorali al vento, prima di fermarsi e rimettersi a posto.
Bello, buffo, storico.
Il suo gol più bello.