Lo chiamano il "Derby Eterno" e mai nome fu più appropriato per una sfida che va oltre l'aspetto puramente calcistico, entrando in una dimensione sociale che divide di fatto Belgrado in due parte: quella della Stella Rossa, nata dal nazionalismo popolare, e quella del Partizan, creata dai partigiani e fondata sui valori delle ideologie panslaviste.
In mezzo, una serie interminabile di sfide quasi sempre valide per il titolo nazionale e, altrettanto spesso, accese da due delle tifoserie più incandescenti del calcio europeo.
Come detto, per capire fino in fondo le ragioni di una divisione così netta e profonda tra le due tifoserie, è necessario fare un passo indietro e conoscere le ragioni della nascita delle due compagini.
Parliamo della Belgrado dell'immediato dopoguerra, un luogo ricco di divisioni culturali e sociali, che sarebbe poi diventato quel paese fatto di "sei Stati, cinque Nazioni, quattro lingue, tre religioni e due alfabeti" voluto da Tito.
In quel lontano 1945, da una parte si schierarono (sportivamente parlando ma non solo) gli studenti di Belgrado, che fondarono un nuovo club denominato Fudbalski klub Crvena zvezda, per tutti noto come Stella Rossa. Nella loro idea, quella di dare spazio al popolo, i "Delije" (giovani coraggiosi), armati di un forte spirito nazionalista (che verrà poi preso a riferimento dalle destre negli anni più recenti).
Dall'altra invece, nello stesso momento nasceva il Fudbaski Klub Partizan, costituito in gran parte da quegli stessi partigiani che la guerra l'avevano appena finita di combattere. Facile quindi ricondurre il valore ideologico iniziale, a quello della stella rossa comunista che campeggiava sul suo stemma. Uno stemma che si è poi trasformato negli anni, prendendo i colori bianco e nero proprio in omaggio allo "juventino" Umberto Agnelli.
Il Partizan è in ogni caso considerata la squadra di "sinistra" di Belgrado, inglobando tra i suoi tifosi (i "Grobari", becchini in italiano) gran parte della classe media della città.
Una divisione insomma netta e per certi versi definitiva, che per anni ha dato vita a una rivalità dominante dal punto di vista sportivo, ma che è poi esplosa in maniera ancora più evidente proprio durante e dopo la guerra dei balcani, che ha visto parte della tifoseria radicalizzarsi verso gli estremi di quelle ideologie iniziali, trovando molto spesso anche lo scontro fisico.
Tornando sul campo, letteralmente, sportivo, Stella Rossa e Partizan si sono date battaglia sul campo innumerevoli volte nel corso della loro storia, spartendosi quasi sempre il bottino in patria, tranne rare eccezioni.
Il conteggio totale parla di 33 scudetti per la Stella Rossa (tra cui gli ultimi cinque consecutivi) contro i 27 del Partizan (ultima vittoria nel 2017), in un campionato (ora denominato SuperLiga) che vincono in maniera esclusiva fin dal 1989, con l'unica eccezione del Obilic nel 1998, in pieno periodo di guerra (e in maniera non proprio "limpida", ma questa è un'altra storia).
A pesare a favore della Stella Rossa, è però quel successo in Coppa dei Campioni nel 1991 (e relativa Coppa Intercontinentale), che la rende a tutt'oggi l'unica squadra serba a riuscire nell'impresa.
Dal punto di vista di sfide invece, il bilancio complessivo parla di oltre 172 scontri sul campo, con numeri a favore sempre dei Delije.
- Partite giocate: 172
- Vittorie Stella Rossa: 68
- Vittorie Partizan: 48
- Pareggi: 56
- Gol Stella Rossa: 236
- Gol Partizan: 201
- Campionati vinti Stella Rossa: 33
- Campionati vinti partizan: 27
- Coppe nazionali Stella Rossa: 28
- Coppe nazionali Partizan: 16
Il Derby eterno, è però anche occasione di "scontro" tra le due tifoserie rivali. A volte in maniera folkloristica sugli spalti, altre in maniera molto più violenta, dentro e fuori dallo stadio.
Uno dei derby più pericolosi del Continente in assoluto, dove a volte tifo organizzato e qualche losco gruppo criminale si affiancano sulle gradinate (vedi la presenza di quello che fu rinominato come "Arkan, la tigre", un boia sanguinario autore di molti crimini di guerra, tra le altre cose).
In un clima così acceso, è arrivato anche il dramma più grave: il 30 ottobre del 1999, durante la partita di andata in casa del Partizan, un tifoso ospite viene colpito da uno dei tanti bengala lanciati dopo il gol dei padroni di casa. Si chiamava Alexander Radovic e perse la vita all'età di soli 17 anni.
Ma non c'è derby in effetti, dove le cose non siano prossime a degenerare in tragedia. Lo sanno bene le forze dell'ordine, che nel 2015 dovettero intervenire in quella che risultò quasi un'azione di guerriglia, causando almeno una ventina di feriti tra le forze dell'ordine, oltre a un centinaio di arresti.