Calcio

Sebastian Deisler, vittima di infortuni e depressione

Sebastian Deisler in realtà non è mai esistito. È stato un progetto, un abbozzo sulla carta di potenziale grande giocatore mai davvero concretizzatosi.

Non del tutto per colpa sua, perché il ritiro ad appena 27 anni sarà dovuto principalmente alla raffica di infortuni e all'impossibilità di tornare in piena forma.

Da qui la depressione, ammessa dallo stesso Deisler, e l'abbandono di un mondo diventato con ogni evidenza tossico.

Deisler prodigio all'Hertha

Nel 1999 Sebastian Deisler passa dal Borussia Moenchengladbach all'Hertha Berlino. Se uno guarda al palmares dei due club vien quasi da sorridere, dovrebbe essere al contrario.

E invece all'epoca i berlinesi sono una delle squadre più forti della Bundesliga, partecipa addirittura alla Champions League, mentre il Gladbach è retrocesso in seconda serie, costretto a vendere i suoi gioielli.

È l'epoca per l'Hertha di Ali Daei, il centravanti iraniano, o dei due ungheresi, il portiere Kiraly (quello coi pantaloni lunghi, quasi un pigiama) e del mediano Dardai, che poi diventerà allenatore della squadra.

I berlinesi riescono, in quella Champions League, a passare la fase a gironi rimanendo imbattuti, per dire, nientemeno che contro il Milan campione d'Italia: 1-1 a San Siro e 1-0 all'Olimpico di Berlino.

Deisler è titolare in entrambe le gare con i rossoneri. È l'ala destra dello schieramento abbastanza abbottonato del tecnico Roeber, senza dubbio il giocatore più creativo: cross, tiri, grande gamba, intelligenza tattica. E ha solo 19 anni. Paolo Maldini lo soffre così tanto che finisce ammonito.

Lo conoscono in pochissimi, Deisler. Si è già rotto il crociato di un ginocchio, all'epoca del Gladbach, ma sembra un episodio passeggero.

In realtà quelle con l'Hertha rimarranno le sue migliori stagioni fino a quando, nel 2002, come sempre succede con i giovani tedeschi su di lui piomba il Bayern Monaco: 20 milioni di marchi, praticamente 20 milioni di euro, e Deisler va a indossare la maglia dei bavaresi, la più "pesante" di Germania.

È già nel giro della nazionale, naturalmente. Tuttavia ha partecipato all'edizione più disastrosa di sempre nella storia del calcio tedesco, l'Europeo del 2000 con il gruppo spaccato, un pareggio in tre partite e la necessità per la federcalcio locale di ripartire da zero.

Deisler è tra i volti di questa ricostruzione, ma durerà pochissimo.

La depressione

Invece al Bayern piano piano a Deisler, ribattezzato "Basti Fantasti", si spegne la luce. Fuori dall'ambiente ovattato dell'Hertha, dove comunque ha vinto una Coppa di Germania, Monaco di Baviera si rivela un inferno nonostante 3 milioni all'anno d'ingaggio (quando era arrivato all'Hertha prendeva 2.500 euro al mese di rimborso-spese dal Gladbach).

Già nel suo ultimo anno a Berlino si era nuovamente fatto male al ginocchio e infatti le sue presenze con il Bayern sono al contagocce. Una volta, due volte, tre volte, non si sa più se questi infortuni siano reali o diplomatici, se ci sia sotto qualcosa.

Fino a quando, è il novembre del 2003, Deisler entra in una clinica psichiatrica ufficialmente per una "sindrome da burnout", da esaurimento nervoso. Sua moglie ha avuto peraltro una gravidanza difficile e tutto questo, mescolato a mille all'ora, ha provocato il crollo mentale.

Si racconta di una partita al termine della quale Deisler dopo aver comunque giocato bene e servito un assist per un gol sia andato di corsa da Uli Hoeness, uno dei massimi dirigenti del Bayern, implorandolo di aiutarlo a superare il momento difficile.

Nel frattempo la Germania, che avrebbe dovuto avere in "Basti"la sua nuova stella, va benissimo anche senza di lui, che sia nel 2002 e nel 2006 salta i mondiali per infortuni alle ginocchia, come sempre.

In realtà Deisler non uscirà mai dal tunnel, fino a quando nel 2007 decide di gettare la spugna, ad appena 27 anni. Con il Bayern appena 90 partite in 5 stagioni condite da 13 gol. ""Non gioco più con allegria e non posso fare le cose a metà, è una cosa che non fa bene a nessuno" è la sua frase di congedo.

Se andate su Wikipedia troverete che Deisler con il Bayern ha vinto formalmente 2 Bundesliga, 2 coppe di Germania e una coppa di lega; ma in realtà lui non c'è mai davvero stato.