serie a 2004/2005

Calcio

Serie A 2004/2005: l'infinito duello tra Milan e Juve cancellato dalla storia

Se non suona nulla, vuol dire che avete meno di vent'anni, al limite poco più. Se invece una campanella c'è, il primo pensiero è stato rivolto certamente alla Serie A 2004-2005, che è un frammento di cristallo della nostra memoria. Cioè, resta lì. Ed è intoccabile, perché scatenerebbe risse da bar.

Ma - oltre tutte le questioni giudiziarie - che campionato è stato? Beh, per certi versi indimenticabile.

Anche perché segnò un inizio non banale: la riforma dei campionati, approvata dalla FIGC nel settembre 2003 in seguito al caso Catania, aveva portato all'espansione della massima serie a 20 squadre, mentre il torneo cadetto è rimasto stabile a 22 club. Prima volta della A a 20: non accadeva dal 1951.

Questa riforma ha visto dunque il ritorno in Serie A di Atalanta, Cagliari, Livorno, Messina, Palermo e Fiorentina, quest'ultima dopo uno spareggio interdivisionale con il Perugia.

Sul versante regolamentare, è stato inoltre istituito il divieto di fumare all'interno dell'area tecnica per i membri dello staff, mentre è diventato obbligatorio sanzionare i calciatori che si tolgono la maglia in campo.

Il campionato: vince la Juve

Con i pronostici della vigilia densi d'incertezza in ragione del nuovo formato, la Juventus ha cercato subito di prendere la testa della classifica.

Le altre squadre di alto livello hanno iniziato la stagione con una resistenza... debole, ecco. La Roma, in particolare, era distratta da tensioni societarie e problemi nello spogliatoio. San Siro ha visto i primi successi casalinghi solo ad ottobre. Anche Lazio e Parma hanno avuto difficoltà, mentre Cagliari e Lecce sono riuscite in qualche modo a superare lo status di provinciali.

Durante l'autunno, dopo una sconfitta subita dalla Juventus contro la Reggina, il Milan emerge da duellante serio per la squadra di Capello. Un confronto diretto prima della pausa natalizia lascia solo 4 punti di distanza tra le due squadre, mentre Udinese e Inter erano decise a lottare per i piazzamenti in Champions League. Sembra tutto indirizzato, ma è una sola sensazione.

A metà stagione, la classifica subisce delle brusche oscillazioni: il Milan perde terreno dopo sconfitte contro Livorno e Bologna, nel mentre la Juventus inciampa contro Sampdoria e Palermo, permettendo al Milan di recuperare terreno. A febbraio, le due squadre sono a pari punti e continuano a lottare testa a testa per tutto marzo. Nel frattempo, l'Inter consolida il terzo posto, mentre la Fiorentina subisce un crollo verticale, agevolando il Bologna.

Dopo una breve pausa nel 31º turno, la lotta al vertice è continuata fino al confronto diretto del giorno 8 maggio. Una rete di Trezeguet, su assist di rovesciata di Alessandro Del Piero, dà alla Juventus la vittoria e soprattutto un vantaggio di 5 punti dopo che il Milan pareggia contro il Lecce.

La Juventus vince così il campionato prima ancora di scendere in campo, approfittando dei rossoneri e di un nuovo stop: la squadra di Ancelotti, infatti, si ferma sul 3-3 contro il Palermo nella penultima giornata, garantendo allo stesso club siciliano un posto in Europa.

La sorpresa: l'Udinese di Spalletti

Nella stagione 2004-2005, all'Udinese viene confermato per la terza stagione consecutiva Luciano Spalletti come allenatore. L'acquisto più significativo dell'estate 2004 diventa una gemma per sempre: è Antonio Di Natale, prelevato dal retrocesso Empoli.

Tuttavia, i bianconeri non partono subito bene: immediata delusione all'inizio della stagione europea, venendo eliminati dai greci del Panionios al primo turno della Coppa UEFA. Anche questa è la molla che li spinge in campionato, dove hanno un eccellente girone d'andata, chiudendo a gennaio al terzo posto con 34 punti. Anche nel girone di ritorno continuano a ottenere buoni risultati, raccogliendo altri 28 punti. Questo ha permesso all'Udinese di raggiungere la quarta posizione in classifica, superando la Sampdoria di appena un punto e garantendosi così la qualificazione per la prima volta nella storia del club alla Champions League.

Nel reparto offensivo, tre attaccanti dell'Udinese hanno raggiunto la doppia cifra in termini di gol segnati. David Di Michele ha segnato 15 reti in campionato e 6 in Coppa Italia, Vincenzo Iaquinta ha realizzato 13 reti in campionato e 2 in Coppa Italia, mentre il nuovo arrivato Antonio Di Natale ha messo a segno 7 reti in campionato e 4 in Coppa Italia.

Il capocannoniere: Cristiano Lucarelli (Livorno)

Parte tutto da qui: da un miliardo rispedito al mittente. E dalla stagione di Serie B 2003-2004: Cristiano Lucarelli ha disputato ben 43 partite e segnato 29 gol, avvicinandosi al titolo di capocannoniere del torneo, che è andato al palermitano Luca Toni con 30 reti. Con il Livorno, Lucarelli ha raggiunto la promozione in Serie A, una categoria che la squadra amaranto non aveva calcato per ben 55 anni.

Il cartellino di Lucarelli a quel punto era in comproprietà tra il Livorno e il Torino. Nonostante il giocatore fosse apparso in gran forma e desideroso di continuare a segnare per il Livorno, il Torino ha cercato di assicurarsi le sue prestazioni. Tuttavia, CL99 ha dimostrato ancora una volta di mettere la passione per il calcio prima dei soldi e ha rifiutato l'offerta della squadra piemontese. È rimasto quindi con i labronici anche per il campionato successivo, il 2004-2005, in cui ha contribuito al nono posto finale in classifica del Livorno. Le sue 24 reti in 33 partite lo hanno reso il capocannoniere del torneo.