Il ritorno della Juve, ma il dominio dell'Inter. Il Milan da Champions e Carletto Ancelotti che s'apprestava a chiudere la sua meravigliosa esperienza in rossonero.
E poi? Beh, Napoli e Genoa: agli albori di storie che hanno preso successivamente traiettorie profondamente diverse.
Dopo le scorie di Calciopoli, è l'alba di una nuova era per la Serie A. Nel 2007-2008 tornano tutti. E si rivede un gran bel calcio.
Una griglia di partenza esente da penalità, in aggiunta alla caratura storica delle neopromosse, rivestì d'incertezza i pronostici. A contendersi inizialmente la vetta furono Roma e Juventus, coi giallorossi primatisti solitari dopo tre gare per effetto della sconfitta riportata dai sabaudi con l'Udinese. L'Inter campione uscente stentò invece in avvio, raccogliendo due pareggi contro dapprima gli stessi friulani e poi la matricola Livorno.
Proprio l'Udinese, nelle cui fila andò affermandosi Di Natale, caratterizzò le vicende in chiave europea assommandosi in tal senso alla Fiorentina. Minori sono invece gli acuti provenienti dal capoluogo ligure, eccezion fatta per i guizzi di Cassano sulla sponda blucerchiata e di Borriello sul versante genoano.
Il doppio pareggio dei capitolini contro i suddetti bianconeri e toscani interruppe la loro fuga, favorendo al contempo il recupero dell'Inter. La vittoria dell'Inter nello scontro diretto le conferì la leadership solitaria, mentre le protagoniste del torneo precedente iniziarono un nuovo duello sin dall'autunno.
Le concittadine, malgrado le aspettative, furono deluse: la Lazio fu rallentata dagli impegni europei, mentre il Milan denunciò un rendimento sotto le aspettative davanti al proprio pubblico. Nel frattempo, il comportamento di livello del Napoli fu il primo passo verso un'autodeterminazione importantissima (ancora oggi), e la zona UEFA divenne un obiettivo raggiungibile anche per squadre provinciali come l'Atalanta e il Palermo. La Juventus e la Fiorentina si contesero il terzo e il quarto posto.
Ecco: chiuso lo "spiegone", si arriva ai fatti. Persino a quelli di cronaca. Il 11 novembre 2007, si verificò una tragedia che segnò la storia del calcio italiano: l'omicidio di Gabriele Sandri provocò la frammentazione del calendario delle partite, scatenando proteste e tumulti in diverse città.
L'Inter conquistò il titolo di campione d'inverno in anticipo grazie a una vittoria nel derby, distanziando la Roma di sette punti al termine del girone d'andata. La squadra capitolina, relegata a inseguire, si trovò in quel frangente in ritardo di 11 punti dopo le sconfitte contro Siena e Juventus. Grazie a questo vantaggio, l'Inter ottenne il vantaggio nella classifica avulsa battendo la Roma nell'incontro diretto.
La squadra di Mancini subì un ulteriore calo dopo essere stata sconfitta da un Napoli in buona forma, e la sua leadership sui giallorossi si assottigliò gradualmente. All'inizio della primavera, la differenza tra le due squadre era di soli 4 punti.
Mentre il mese di marzo si concluse con una nuova tragedia che segnò la stagione - l'aggressione di ultras parmensi a un pullman di tifosi juventini in un'area di servizio nell'astigiano, in cui perse la vita Matteo Bagnaresi - gli sviluppi in campionato videro il Milan crescere nella sfida per il quarto posto difeso dalla Fiorentina.
Un primo verdetto matematico riguardò la qualificazione della Juventus alla Champions League, grazie alla vittoria della squadra di Ranieri sulla Lazio, che aveva già coronato una stagione fallimentare con l'esclusione dalle coppe.
Il duello di vertice rimase in bilico a causa degli errori commessi dall'Inter, che prima perse nel derby e poi fu raggiunta in una sfida incredibile contro il Siena. La Roma ridusse il distacco a un solo punto, portando il campionato a essere deciso praticamente nell'ultima giornata.
La lotta per il titolo si intrecciò a quel punto con la sfida per la salvezza tra Catania e Parma, che erano avversari rispettivamente di Roma e Inter. L'unico incontro anticipato dell'ultima giornata coinvolse la Sampdoria e la Juventus, con il capitano bianconero Del Piero autore di una doppietta che, sebbene non sufficiente per la vittoria, lo confermò come capocannoniere del torneo.
Nel primo tempo della partita al Massimino sembrava che il titolo stesse andando alla Roma, che si portò in vantaggio contro i rossoazzurri. Con le reti del Tardini ancora inviolate, al termine del primo tempo la squadra di Spalletti era virtualmente davanti ai lombardi.
Tuttavia, le sorti cambiarono nella ripresa, con una doppietta di Ibrahimovic che riconsegnò il trono nazionale all'Inter. La sconfitta dei parmensi e un gol realizzato dai siciliani nel finale causarono la retrocessione del Parma.
Anche l'Empoli, nonostante la vittoria sugli ormai demotivati livornesi, retrocesse in Serie B. La Fiorentina si qualificò per i preliminari di Champions League, confermandosi al quarto posto con due punti di vantaggio sul Milan.
La Fiorentina, rinforzata con l'arrivo di Christian Vieri, inizia bene la stagione rimanendo imbattuta nelle prime 11 partite, con 6 vittorie e 5 pareggi, tra cui spiccano i risultati contro Roma, Milan e Juventus.
Questo sorprendente inizio di campionato la colloca al secondo posto, a soli due punti dalla capolista Inter. Sembra l'inizio di una storia da raccontare. Ma nelle successive cinque partite la squadra raccoglie solo 2 punti e esce dalla zona Champions.
La Fiorentina ritorna allora in lotta per un posto in Champions League grazie a una vittoria per 5-1 contro un Cagliari in crisi, seguita da due vittorie consecutive per 2-1 contro Parma e Torino, portandosi al quarto posto con 34 punti. Il girone di ritorno comincia con una vittoria per 2-0 contro l'Atalanta, ma subisce una sconfitta 0-1 nel confronto diretto contro il Milan, la principale rivale per la zona Champions. Dopo un'altra sconfitta per 0-1 contro la Roma, che fa scivolare la squadra al quinto posto, la Viola si riscatta battendo il Livorno per 1-0 e sorprendentemente vincendo sul campo della Juventus per 3-2 dopo vent'anni.
Nella parte centrale del girone di ritorno, la Fiorentina mostra un rendimento altalenante, vincendo tutte le partite casalinghe tra la ventisettesima e la trentaquattresima giornata, ma perdendo tutte quelle in trasferta.
Dopo un pareggio per 2-2 contro la Sampdoria e una sconfitta per 1-2 contro il Cagliari, i viola perdono temporaneamente il quarto posto a favore del Milan, che vince il derby di Milano per 2-1. Nella penultima giornata, la squadra di Prandelli riconquista il quarto posto sconfiggendo un Parma in crisi per 3-1 e approfittando della sconfitta del Milan contro il Napoli con lo stesso punteggio.
Con una vittoria per 1-0 contro il Torino nell'ultima giornata, la Fiorentina chiude il campionato al quarto posto con 66 punti, assicurandosi la qualificazione in Champions League dopo otto anni.
Nel campionato 2007-2008, Alex Del Piero confermò la sua abilità totale. Pure da cannoniere. Il 3 settembre dell'anno successivo fu onorato con il Golden Foot, superando nella classifica Roberto Carlos e David Beckham. Il 6 aprile, invece, nel corso della sua 553a partita, ADP divenne il calciatore con il maggior numero di presenze nella storia della Juventus. Un anno storico, sì.
Prima dell'ultima partita di campionato, che si svolse il 17 maggio a Marassi, in cui la Juventus affrontò la Sampdoria, Del Piero espresse il desiderio di vincere il titolo di capocannoniere insieme al suo compagno di squadra Trezeguet, entrambi fermi a 19 gol segnati.
Dopo aver aperto il punteggio al 6', subì un fallo al 15' che portò al rigore, ma, fedele al suo intento, concesse a Trezeguet di calciare e di raggiungerlo in vetta alla classifica marcatori. Tuttavia, successivamente, dopo un'azione personale insistente, venne abbattuto in area al 68', guadagnando un nuovo calcio di rigore. Questa volta decise di calciarlo personalmente, e la sua realizzazione gli valse il primo posto solitario nella classifica dei cannonieri.
Nella stagione 2007-2008, Del Piero guidò la neopromossa Juventus a un sorprendente terzo posto in classifica e vinse per la prima volta il titolo di capocannoniere della Serie A, con 21 gol segnati. Del Piero diventò il secondo giocatore in Italia a riuscire a vincere questa classifica per due anni consecutivi, prima in Serie B e poi in Serie A, un'impresa riuscita precedentemente solo a Paolo Rossi con la maglia del Lanerossi Vicenza nelle stagioni 1976-1977 e 1977-1978.